L'ABC dell'antipolitica
Martedi 17 Aprile 2012 alle 23:25 | 0 commenti
 
				
		
		di Giorgio Cremaschi
Nella manifestazione che ha visto migliaia di lavoratori bresciani farsi alcuni chilometri di corteo per poi giungere a presidiare l'autostrada, era comune il sentimento di rabbia e indignazione contro i principali partiti. Ma come, gridavano i lavoratori, questi ci hanno portato via le pensioni, il contratto nazionale, ora vogliono cancellare l'articolo 18, ci riempiono di tasse, tagliano i servizi e poi ci chiedono i soldi per sostenerli?		
Trovo ridicole le affermazioni del segretario del Partito democratico,  che con il suo solito tono televisivo dice "attenzione o cadiamo tutti".  Forse non ha capito che in mezzo alla gente che soffre e che lotta  questa non è una minaccia ma una speranza, un augurio. E' inutile  continuare a blaterare della funzione dei partiti, quando i principali  partiti italiani, guidati dalla sigla ABC (Alfano, Bersani, Casini) -  che ha soppiantato il CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), che portò alla  rovina la prima repubblica -, continuano semplicemente a subire i  dettati delle banche e della finanza internazionale, mentre litigano tra  di loro su come spartirsi il sottopotere rimasto. E' fastidioso che si  continui a spiegare che il finanziamento pubblico ai partiti garantisce  dal potere delle lobby, quando in pieno finanziamento pubblico il capo  del governo è stato l'uomo più ricco d'Italia. E' insopportabile che si  lamenti la crisi della democrazia quando il Parlamento di nominati dai  segretari dei partiti sta cambiando tranquillamente la nostra  Costituzione, imponendo alle generazioni future un obbligo di bilancio  in pareggio che, non a caso, i padri costituenti del '48 avevano  ignorato. 
La crisi dei partiti è sicuramente in campo e non saranno i  soldi pubblici a salvarla. La verità è che partiti deboli e privi di  reale identità, sono stati costretti a rinunciare al loro ruolo  fondamentale, quello dell'organizzazione delle volontà dei cittadini,  perché sulle questioni di fondo decidono il mercato, le banche, i poteri  forti. Nella manifestazione di Brescia, come in altre manifestazioni  oggi in corso in Italia, si faceva notare che negli stabilimenti Fiat in  questi giorni si sta votando per eleggere le rappresentanze da cui sono  preventivamente esclusi tutti i sindacati che non sono d'accordo con  Marchionne. Come fare elezioni politiche generali a cui possano  partecipare solo coloro che stanno con Monti. Eppure, dal Partito  democratico non è venuta una parola su questa farsa, mentre si chiedono i  soldi ai cittadini per rafforzare la democrazia. 
La situazione  economica del paese precipita e gli allarmi sono sull'antipolitica.  Diciamoci la verità: l'antipolitica è frutto dell'ABC e di questi due  schieramenti di governo, centrodestra e centrosinistra, che per  vent'anni sono stati in rissa perenne tra di loro, essendo poi d'accordo  su tutte le questioni economiche e sociali fondamentali. L'antipolitica  è proprio costituita da coloro che oggi ci governano, la politica potrà  essere ricostruita solo senza e contro di essi. Ricostruiamo la  politica, mandiamoli a casa.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    