Esposto e verità sui platani di Pontara Santa Libera. La campagna "adottiamo un albero"
Venerdi 9 Dicembre 2011 alle 20:09 | 0 commenti
Franca Equizi, Unione Comitati Salvaguardia del Territorio - Di seguito pubblichiamo il comunicato sulla conferenza stampa odierna e qui il video dell'operazione (qui il video del taglio, nella foto la base di uno dei platani tagliati, ndr)
Le passate generazioni piantavano alberi per ricordare vari eventi come la nascita di un figlio o un avvenimento importante. Napoleone, pare in ricordo di una storia d'amore, mise a dimora un platano a Milano tuttora in vita e curato amorevolmente. I vicentini, per ricordare la visita a Vicenza dell'imperatore Francesco I d'Austria piantarono, nel 1816, i platani di Pontara Santa Libera (qui l'esposto alla procura, etc.).
Domenica quest'amministrazione, in particolare l'assessore Dalla Pozza, ha deciso di privare, a colpi di sega, noi vicentini di questa parte importante della nostra storia. Le perizie commissionate da un gruppo di associazioni e dal comune davano risultanti molto diversi, ma quest'ultimo non ha voluto sentire ragioni e fare altri accertamenti. Quelle piante dovevano sparire. Durante l'amministrazione Hullweck, anche per merito dell'allora minoranza, tutti i tentativi dell'assessore Cicero di tagliare sia il pioppo di Borgo Scrofa sia questi platani fallirono miseramente. Incomprensibilmente, la maggioranza attuale realizza tutti i suoi desideri. Dalla Pozza ha ritenuto sufficienti i pareri dalla dirigente Peruffo del settore verde di AIM, a quanto pare sua cugina, e del Corpo Forestale che, forse ritenendosi dotato di superpoteri, ha condannato gli alberi solo sulla base di un'indagine visiva. L'azione assassina delle motoseghe ha però evidenziato, come dimostrano i nostri documenti, che due piante erano sanissime e la terza, quella in centro alla strada, era sì cariata ma, come dicono molti esperti, sarebbe bastata una corona di legno sano esternamente da permetterne il salvataggio. A Padova esiste un Platanus orientalis, all'Orto Botanico, completamente cavo, che nessuno si è mai sognato di abbattere. Inspiegabile il comportamento della Peruffo che, nonostante l'evidenza, non ha bloccato lo scempio. Il legname ottenuto è stato portato via in gran fretta e quindi, essendo sparito il corpo dell'eventuale reato, non sarà più possibile eseguire altri accertamenti specialistici, ma le nostre immagini sono eloquenti. Chiediamo, per quanto accaduto, le dimissioni dell'assessore e il trasferimento ad altro incarico, sia della dirigente di AIM, sia del comandante del Corpo forestale dello Stato di Vicenza. Riteniamo, inoltre, che i cittadini abbiano subito un danno inestimabile e per questo presentiamo l'allegato esposto. Riteniamo che l'unico modo per salvare gli alberi dal degrado e dalla distruzione sia la loro adozione da parte dei cittadini, che non deve intendersi solo una semplice targhetta piazzata sul tronco, con il nome di chi l'adotta, ma significa curare l'albero, gestirlo e preservarlo. Bisognerà costituire una commissione tecnica - scientifica, composta da esperti del settore, che darà direttive per le cure ed avrà il compito di supervisionare gli alberi adottati. In molte città d'Italia, come a Pescara, Padova, Milano, Sassari, Oristano e tante altre, hanno già sperimentato, con successo, l'iniziativa "ADOTTARE UN ALBERO". Ricordiamo il detto: "Serit arbores quae alteri saeculo prosint" (Colui che pianta gli alberi lo fa per le future generazioni) (Cicero or Cecilio Stazio).....ma anche chi li cura in modo adeguato (Francesco Ferrini).
Noi vogliano adottare il cedro del Libano di via Quadri che pare sarà la prossima vittima di questa amministrazione per assecondare Cicero.
Unione comitati salvaguardia del territorio
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