La Verità dice una... bugia su Bene Banca e BPVi e pubblica un articolo riparatore. Dove dice bugie Bene Banca e cresce il dubbio su Bankitalia che a Zonin voleva un gran... Bene
Sabato 16 Settembre 2017 alle 00:45 | 0 commenti
L'errore nel titolo dell'articolo a tutta pagine de La Verità  del 6 settembre 2017 (nella foto e qui nella sua interezza) che indicava erroneamente per "persi" i soldi investiti da Bene Banca Vagienna, commissariata in "via precauzionale" da Banca d'Italia, "affidandoli" alla Banca Popolare di Vicenza, ha fatto conseguire alla Bcc benese un articolo di fatto pubblicitario e di notevole rilievo per visibilità ed elogi, ora, sperticati. Tutto questo per, è facile intuirlo, una sorta di riparazione... da parte del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro che talvolta segue, senza citare la fonte col rischio di errori tipici delle "imitazioni" rispetto agli originali, gli... spunti di VicenzaPiù su BPVi e altro, questa volta su Bene Banca di cui stiamo pubblicando l'analisi approfondita e dettagliata del suo ex dg Silvano Trucco.
E proprio Silvano Trucco fa delle considerazioni sull'articolo "riparatorio" che vi proponiamo e sulla base delle quali vi invitiamo a fare ulteriori riflessioni sul sistema di poteri che di certo non ha evitato, a dir poco, l'affossamento di tante banche tra cui la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca...
"Sì, il titolo è sbagliato visto che quei soldi non sono andati persi - ci dice l'ex dg della Bcc cuneese sanzionato da Bankitalia - perchè in seguito al clamore mediatico esploso post denuncia fatta contro Palazzo Koch dall'ex mio presidente Francesco Bedino "per fugare ogni imbarazzo" (così scriveva proprio Simone Barra, attuale Direttore Generale di Bene Banca), ai dipendenti qualche giorno dopo assemblea dei soci del 2015) la Banca aveva azzerato la posizione di liquidità presso BPVi, valutando di portare a scadenza le obbligazioni della vicentina in portafoglio "per evitare minusvalenza" (così testualmente si esprimeva l'allora DG Massaro in una lettera pubblica al Comune di Bene Vagienna il 15.10.2015)".
Questo fa capire perchè il 6 settembre erano "bugiardi" per i riferimenti a Zonin e ai soldi persi (non, da quello che stiamo documentando, per quelli alle decisioni di Bankitalia) il titolo e il sommario de La Verità : "La banca cuneese dissanguata da Zonin con la benedizione dei vertici Bankitalìa. Bene Banca fu messa sotto tutela per piccole irregolarità . Il commissario arrivò e puntò su Pop Vicenza 38 milioni. Persi".
Però "adesso - continua l'ex dg Trucco tartassato insieme a Bedino e alla BCC proprio dalle decisioni di Ignazio Visco & c. - scrivere nell'articolo riparatore dell'8 settembre (foto accanto) che l'investimento è stato fatto per 'massimizzare i rendimenti minimizzando i rischi' è un esempio di poca onestà intellettuale, non solo perchè il tasso del c/c interbancario era un misero 0,375% mentre altri Istituti offrivano al contempo almeno lo 0,50%, ma soprattutto perchè le obbligazioni hanno visto i corsi riprendersi solo post intervento governativo che, impegnando lo stato italiano (e quindi tutti noi) per circa 17 mld, ha consentito ad Intesa Sanpaolo di prendersi (per un misero mezzo euro) la parte buona di Banca Popolare Vicenza e quindi garantire in prospettiva il rimborso delle obbligazioni senior alle rispettive scadenze.
In ogni caso se la "bontà dell'investimento" è stata provata come dice Barra, perchè un simile "buon" prodotto è stato alienato prima della scadenza? Bisognerebbe chiedere agli obbligazionisti junior ed agli azionisti di BPVi se l'investimento per loro ha significato "massimizzare i rendimenti minimizzando i rischi"... Esultare per un investimento definito migliore di altri quando la banca vicentina è finita in LCA ed ha visto oltre 120.000 famiglie azzerate in Veneto è a mio avviso un comportamento censurabile e quantomeno irrispettoso di chi invece non è stato "miracolato" dall'intervento dapprima da kamikaze del Fondo Atlante e poi dello Stato.
In ogni caso il DG Barra ha riferito come altre banche locali abbiano effettuato analoghi investimenti presso la BpVi, in sostanza acclarando i sospetti oggetto di interrogazione parlamentare a firma dei deputati del Movimento 5 Stelle che hanno interrogato Governo, MEF e Bankitalia su quanti soldi siano andati dalla Provincia di Cuneo alle casse della Popolare di Zonin.
È inutile rammentare come tale interrogazione parlamentare sia tuttora in assenza di risposta.
Magari il DG Barra, visto che si è dimostrato a conoscenza di simili circostanze, è in grado di aiutare gli interroganti a dirimere i loro sospetti...".
Insomma da una piccola Bene Banca, anche grazie all'errore di La Verità , al successivo tentativo di correzione e al coraggio di Trucco nella sua denuncia, coraggio che proviamo a condividere, stanno emergendo altre, diciamo, perplessità sui comportamenti di una Bankitalia targata Visco che a Zonin, appare sempre di più chiaro, doveva proprio volere un gran... Bene.
Se scovava pagliuzze, e forse meno, nei comportamenti di Bene Banca e non vedeva travi in quelli della BPVi e di altre istituti cuneesi che l'avrebbero privilegiata.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.