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	La vela ammainata alle porte della città
Sabato 20 Giugno 2015 alle 15:12 | 0 commenti
 
				
		
di Pietro Rossi dal n. 277 di VicenzaPiù di Giugno (leggi tutto l'articolo nella versione digitale per gli abbonati online oppure chiedilo nelle edicole Fenagi)
Immaginiamo  un turista appassionato di architettura, per il quale Vicenza significa  Palladio, la Rotonda, il teatro Olimpico, opere edilizie di un passato  splendente. Quello stesso turista, se dovesse arrivare in macchina in  città, a Vicenza Ovest vedrebbe un’alta torre in vetro e cemento che si  staglia all’orizzonte e magari non ci fa caso, perché lui va a vedere le  opere antiche e niente sa della Vicenza degli ultimi trenta anni. 
		
					
			Negli ultimi trenta anni dire Vicenza significa infatti dire mattone. Tanto si è costruito nel capoluogo berico e, se torneranno i soldi buoni o rimarranno un po’ di quelli non profumati, tanto si costruirà ancora, visto che i progetti affollano gli uffici dell’edilizia privata e pubblica del Comune.
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