La sinistra, le uova marce e Saviano
Domenica 20 Novembre 2011 alle 17:45 | 3 commenti
Pubblichiamo sempre comunicati e "pensieri" di tutti, ma quelli dei giovani che fanno politica con più piacere. La reprimenda, più che legittima, che i Giovani democratici di Giacomo Possamai e Angela Tessarolo fanno agli Studenti indignati mi porta a un commento, che vuole essere un contributo al dibattito, ma più ancora all'informazione. Io, prima per lavoro poi per condivisione di emozioni che mi riportavano indietro negli anni (mi sono iscritto all'Università nel 1968, sapete Giacomo e angela cos'era il 68?, e già allora ero liberale nel pensiero e nella tolleranza), ho seguito quasi tutto il corteo. E di una cosa assicuro anche il GD e tutti i benpensanti.
A parte le 4 uova (quanto deprecabili non so, di sicuro spero fossero marce, perché non mi piace che vengano sprecate risorse ...) in Corso Palladio, non c'è stato un momento, che fosse uno, di tensione o di sia pur accennata violenza. E di violenze i giovani ne stanno subendo, e non solo loro (per informazioni chiedete ad esempio ai lavoratori del mite Marchionne). Giusto Giacomo e Angela? Ma la mia parola vale molto meno delle immagini del corteo, che abbiamo pubblicato integralmente, salvo tagli per eccesso di ... noia, altro che di violenza. E delle interviste ai partecipanti. E la domanda di Giacomo su chi della stampa si sarebbe concentrato sull'episodio delle uova piuttosto che sulle motivazioni del malessere merita che io riporti gli articoli del 18 (tutti di sotto). Giacomo, tu sei figlio di un grande giornalista, lo sai che le uova fanno strillo più delle idee, ma se questo Paese deve cambiare cambiamo anche il modo berlusconiano di raccontare! E, soprattutto, di crederci come oro colato. Comunque, vedete le immagini, sentite le interviste, leggete i più che legittimi articoli, discutetene (bravi come sono la sinistra e il Pd, incluso quello di Chiamparino, e anche quello "giovane", a suicidarsi sempre ...) ma sappiate una cosa: io sto con Saviano a Wall Street, altro che scandalizzarmi per 4 uova lanciate dagli Studenti indignati di Vicenza, che, poi dite e decidete voi, non sarebbero spontanei perchè raccolgono tre sigle studentesche? Giacomo, Angela: erano in più di 600 a sfilare! Tutti manovrati? D chi? Dal Kgb o dalle SS? I Democratici, giovani e non, ma quelli con l'iniziale maiuscola, come so che siete, dovrebbero rispettare di più la libertà di manifestazione o siamo alla sentenza monocratica di imbecillità per i partecipanti? Quelle uova, quindi, per me sono il simbolo più calzante del marciume di un certo modello. Che, tutti insieme, speriamo non sia quello di Monti e del suo ministro Corrado Passera, improvvisamente convertitosi, altra fervida speranza, sulla strada per Damasco. E questo, se non mi credete ascoltate, è quello che hanno detto i vostri coetanei che sfilavano PACIFICAMENTE ma con coraggio. Io c'ero, con loro. E voi? Save the school, not the banks.
*Un corteo guastato dalle uova
Da Il Giornale di Vicenza del 18 novembre a firma Anna Madron
Risparmiata Ftv, lanci contro ingressi e vetrate di una banca Gli organizzatori: «Premeditati» Ma la rete regionale si dissocia. Il corteo degli studenti che è partito ieri mattina dalla stazione.
Insieme alle proteste sono volate anche le uova. Lanciate contro gli ingressi e le vetrate delle banche, a cominciare da Bnl e Intesa San Paolo, i due istituti presi di mira dagli studenti Indignati che ieri mattina si sono mobilitati anche a Vicenza come in altre sessanta città italiane aderendo alla “Giornata internazionale per il diritto allo studio”. Tra gli obiettivi la denuncia della situazione drammatica che i giovani vivono sulla loro pelle e che si traduce nella mancanza di prospettive sia in termini di formazione che di lavoro.
Tutto questo ieri ha fatto scattare la carica di seicento studenti vicentini - la maggior parte delle superiori anche se non mancava la componente universitaria - che si sono dati appuntamento alle 8 davanti alla stazione da dove tra musiche ed esibizioni di saltimbanchi sono partiti in corteo, in testa lo striscione Save school not banks”.
Tappa alle Ftv, risparmiata dalle uova ma non dalle critiche, dove al presidente Valter Baruchello è stata consegnata una lettera con una serie di istanze «per risolvere in modo efficace e veloce tutti quei problemi legati alla mobilità che stanno diventando insostenibili». Interdetta dalle forze dell´ordine, nonostante la richiesta degli studenti di transitarvi, viale Milano che è rimasta aperta al traffico, mentre un percorso “obbligato” e più innocuo per la viabilità ha fatto deviare i ragazzi lungo viale dell´Ippodromo, corso San Felice, piazzale Giusti, piazza Castello fino a raggiungere corso Palladio dove agli slogan e alle urla contro un governo “imposto” è subentrato il lancio delle uova che hanno imbrattato le vetrate e gli ingressi degli istituti di credito.
«Azione concordata durante le assemblee che hanno preceduto la mobilitazione e di cui ci assumiamo piena responsabilità », si affrettano a dichiarare gli organizzatori della protesta, Cecilia Correale e Davide Primucci, spiegando che «colpire le banche equivale a colpire un sistema che gestisce la politica globale e tutela gli interessi di pochi». Gesto premeditato, dunque, non improvvisato dalla testa calda di turno, come affermano gli Indignati, neonato movimento dentro il quale gravitano studenti della rete, del Collettivo e del Coordinamento, confluiti in tarda mattinata in Campo Marzo dove i ragazzi si sono autogestiti in assemblee aperte. «Abbiamo chiuso simbolicamente con una rete rossa la Banca nazionale del Lavoro e siamo entrati a portare le nostre ragioni dentro Banca Intesa San Paolo che in questi anni ha diffuso sul modello inglese i prestiti d´onore che altro non servono che a farci indebitare ulteriormente pagando interessi sul denaro», dichiarano gli studenti vicentini dai quali la rete regionale prende le distanze. «La nostra è una protesta pacifica sui contenuti e che come pratica utilizza soltanto la forza non violenta delle idee – si è pronunciato Marco Zabai, coordinatore della rete degli studenti medi del Veneto - a noi non interessa tirare uova ma parlare a tutta la società per cambiare il nostro modello di sviluppo e le priorità della politica».
Critici anche i Giovani Democratici. «Chi lancia uova fa l´interesse di coloro che vorrebbe contestare – dichiara il segretario provinciale Giacomo Possamai - tutti i giovani del nostro Paese chiedono più attenzione e rispetto da parte della nostra classe dirigente. Ma chi protesta con la violenza ha torto, per lo stesso fatto di trascendere le regole della civile convivenza. Contestare poi un governo appena nato senza aspettare la presentazione di proposte è pretestuoso».
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Indignati in corteo, slogan e lancio di uova contro le banche
Da Il Corriere del Veneto di Elfrida Ragazzo
VICENZA - Manifestazione studentesca con tanto di gruppo acrobatico e lancio di uova contro le vetrine delle banche. Ieri mattina a Vicenza sono scesi in corteo 500 ragazzi per far sentire la loro voce nel giorno dedicato al diritto allo studio e, per l'occasione, anche al diritto alla mobilità (con «visita» e rivendicazioni a Ftv). Sotto la sigla «studenti indignati» (che comprende la Rete, il Coordinamento e il Collettivo) e accompagnati da alcuni esponenti dei sindacati di base e di Rifondazione, i giovani hanno percorso il centro lanciando alcune uova contro le vetrine di alcune banche e, una volta davanti all'agenzia di Intesa Sanpaolo hanno deciso di mandare una delegazione all'interno per portare un documento con le loro ragioni. Passati di fronte alla Bnl, invece, hanno posizionato una rete, come a chiudere il portone. Gli organizzatori spiegano che le azioni erano state concordate in assemblea e non le rinnegano. La Rete degli studenti regionali, invece, prende la distanze dal lancio delle uova. Lo stesso fanno i Giovani democratici di Vicenza che commentano: «Chi protesta con la violenza ha torto, per lo stesso fatto di trascendere le regole della civile convivenza».
STUDENTI Manifestazione autorizzata dalla Prefettura. Nel capoluogo presa di mira Banca Intesa
Da Il Gazzettino di Vicenza di Giovanni Guarise
A Bassano corteo pacifico, a Vicenza lanci di uova
Venerdì 18 Novembre 2011,
È stata una mattina di sole con gli zaini chiusi e gli altoparlanti accesi quella trascorsa ieri da centinaia di studenti bassanesi, riuniti nel piazzale del Centro Studi per urlare la propria indignazione verso un sistema politico ed economico che mette a rischio il loro futuro. L'occasione è stata la ricorrenza del 17 novembre, diventata la giornata internazionale della mobilitazione studentesca, dopo che nel 1939 centinaia di ragazzi cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti. Se la manifestazione di ieri è stata autorizzata dal Prefetto, con le forze dell'ordine rimaste a debita distanza dai manifestanti, è evidente che qualche passo avanti è stato compiuto. Non sono mancati gli striscioni con slogan di protesta, e anche una bandiera tricolore. Nel corso della mattinata ognuno ha parlato liberamente di sè, di come i contributi negati all'istruzione siano stati utilizzati per aiutare le scuole private o per finanziare le guerre. Molti manifestanti hanno espresso anche la loro delusione verso i colleghi che hanno approfittato della mobilitazione per andare a fare un giro al mercato: «Sono degli irresponsabili che non hanno a cuore il loro futuro» hanno gridato a ripetizione i membri del movimento studentesco. Ogni rappresentante di istituto ha quindi raccontato cosa non funziona nella propria scuola. Ma insieme alle proteste da un'alunna del Remondini è arrivata anche una buona notizia: «Grazie alla nostra perseveranza ieri è stata confermata la delibera per la partenza del corso regionale OSS per infermiere, a conferma che solo chi ci crede può cambiare le cose».
A Vicenza invece la manifestazione è stata "condita" da lanci di uova contro la sede di Banca Intesa. Il gesto è scattato quando il corteo, partito dalla stazione ferroviaria, è transitato nel centrale corso Palladio. Dopo questo episodio non si sono verificati altri incidenti. Il fatto è stato stigmatizzato dalla Rete degli studenti medi del Veneto. «Prendiamo le distanze dagli spiacevoli episodi accaduti oggi a Vicenza - si legge in una nota - dove sono state tirate uova contro una banca. La nostra è una protesta pacifica, sui contenuti, che come pratica utilizza soltanto la forza non violenta delle idee. A noi non interessa tirare uova, ma parlare a tutta la società per cambiare il nostro modello di sviluppo e le priorità della politica».
Ma le quattro uova tirate a Vicenza sono ben altra cosa. Dispiacerebbe anche dover spendere tempo per commentare la goliardia di chi le ha tirate e soprattutto le dichiarazioni di chi cerca di apparire più realista del re stigmatizzandole, se non fosse utile a ricordare a tutti che ci trovaimo a dover affrontare a Vicenza, nella sua provincia ed in Italia tutta, problemi ben più seri.
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