Inchieste | Quotidiano |

La scena del villaggio

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 3 Dicembre 2011 alle 09:17 | 0 commenti

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Io non metto in dubbio che i carabinieri coinvolti nell'affaire Dueville siano persone per bene. Non metto in dubbio che, nello specifico della vicenda degli arresti contestati, se sono stati commessi errori, questi non vadano imputati alla ricerca di un interesse personale o peggio economico. Ma anche i carabinieri, come tutti i servitori dello Stato, sono soggetti alla legge. Ora in qualche maniera si posso intuire le intemerate contro il pm Luigi Salvadori, che li ha inquisiti, da parte dei sindacalisti i quali essendo comunque appartenenti alle forze dell'ordine di qualche ripassino del codice penale avrebbero un disperato bisogno.

Quelle dei politici però specie, del Pdl, non stanno né in cielo né in terra: «I magistrati puniscano i veri criminali... nella giornata per la Virgo Fidelis sono scandalizzata dalla magistratura che nel Vicentino sembra accanirsi più contro le forze dell'ordine che contro i delinquenti... Mi chiedo da che parte stia una certa magistratura quando indaga, impegnando tempo e risorse, per colpire i nostri militari e poliziotti che rischiano la vita per combattere criminali, mentre questi ultimi sembrano addirittura protetti da leggi e interpreti della legge».

Così straparlò Elena Donazzan sul GdV del 28 novembre a pagina 12. Alla signora piace evidentemente fare scena. Ma tant'è le fa eco il suo padrino politico Sergio Berlato il giorno appresso sempre sul GdV (pagina 20): «Le forze dell'ordine svolgono quotidianamente un lavoro che è già di per sé difficile ed insidioso, per questo credo sia opportuno rivedere alcuni meccanismi legislativi che talvolta non mettono gli operatori di polizia nelle condizioni di poter agire in modo adeguato... Se vi è stata una presunta violazione sulle procedure burocratiche che i carabinieri dovevano rispettare per avvisare la procura sulle iniziative adottate per assicurare dei criminali alla giustizia non andrebbero puniti gli uomini in divisa ma servirebbe casomai modificare le norme burocratiche che, troppo spesso, legano le mani alle forze dell'ordine e che sembrano a volte essere state concepite più per tutelare i delinquenti che non le persone oneste».

Ora questi politici del Pdl o conoscono ciò di cui stanno parlando e allora sono in malafede o lo ignorano, nel qual caso dovrebbero immediatamente abbandonare con ignominia le rispettive poltrone. «I cavilli procedurali» come dice la Donazzan o le «norme burocratiche» come le chiama Berlato non sono regolette messe a cazzo da qualche amministrazione locale, magari in tema di caccia, ma sono il dettato della legge. Di una buona legge, la 146 del 2006 la quale all'articolo 9 dice molto semplicemente che l'agente sotto copertura deve dare comunicazione, senza ritardo, al suo superiore di rango provinciale e al magistrato in merito all'operazione. Questo avviene per ovvi motivi di tutela: l'agente infiltrato potrebbe essere arrestato da altri colleghi o affrontato in un conflitto a fuoco da altri investigatori, magari sotto copertura anche loro. E questo avviene pure per ovvie ragioni di trasparenza: l'agente sotto copertura senza controlli potrebbe infatti violare a suo piacimento la legge. Appropriarsi di beni o comunque non rendere conto del suo operato. E questo avviene ancora per tutelare le prove durante il processo, che se raccolte in modo incongruo, non potrebbero essere usate a carico dei tanto vituperati spacciatori.

Per di più, come chiunque abbia un minimo di esperienza ben sa, predisporre una operazione sotto copertura, non è come elevare una contravvenzione o piantonare un corpo di guardia. L'operazione va pianificata: mandare due righe via fax al comandante provinciale o al questore e per conoscenza alla procura (la quale non autorizza ma prende solo atto), non è certo un impedimento gravoso. Dove sono i cavilli? Dove le difficoltà? Di conseguenza il pm Salvadori, che ha indagato i militari di Dueville, si è semplicemente mosso rispettando la legge; si è mosso avendo presente che una eventuale sentenza definitiva spetta solo al giudice e si è mosso tenendo chiaramente a mente che l'avviso è in primis un atto a garanzia dell'indagato. Pertanto bene ha fatto il procuratore reggente Paolo Pecori a difendere l'operato del magistrato.

Se a questo si aggiunge che le norme che lor signori i politici contestano sono state approvate dalla loro stessa maggioranza proprio nel 2006, la cosa diventa grottesca perché nel criticare a vanvera la legge i due baldi criticano o loro stessi o la loro ignoranza. In realtà ci sono ben altri punti interrogativi in capo alla magistratura berica rispetto ai quali sua donazzanità, in ottima compagnia peraltro, ben si guarda dal pronunziare intemerata alcuna. E soprattutto dal duo doppietta mi aspetto da oggi toni simili, quando qualche investigatore, senza pensare troppo a cavilli e burocratismi di sorta, metterà al fresco o intercetterà, anche in modo non perfettamente legittimo, il parlamentare o il tycoon di turno. Amen.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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