La scacchiera di Achille
Mercoledi 26 Settembre 2012 alle 16:28 | 1 commenti
Achille Variati, sindaco democratico di Vicenza, starebbe in queste ore completando il carnet dell'alleanza che lo sosterrà alle municipali del 2013. Come? Con una serie di incontri riservati tra i maggior enti della sinistra alternativa. Tant'è che all'oggi, ma le bocce saranno ferme solo a poche settimane dalle elezioni, la compagine si presenta così.
L'architrave è costituita dalla civica del sindaco e da quella che fa riferimento all'assessore al sociale John Giuliari. Si tratta del nocciolo duro dello schieramento, soprattutto per i rapporti col mondo cattolico e con l'associazionismo ad esso legato.
Appresso c'è il Pd, che formalmente rimane il partito principale anche se da tempo il peso di Variati sugli stessi democratici è divenuto enorme. In embrione c'è poi un'altra civica. Quella che fa riferimento al consigliere (ex Pdl) Maurizio Franzina, la quale dovrebbe essere una delle new entry della compagine. Per Franzina, ex assessore alle finanze e poi al territorio nella precedente amministrazione di centrodestra, si vocifera di un possibile scranno da assessore all'urbanistica o in qualche municipalizzata di peso. Questo in caso di vittoria bis di Variati.
E se sul versante Udc non c'è nulla di nuovo poiché qualche giorno fa il partito ha annunciato il suo appoggio al primo cittadino per l'anno prossimo (idem vale per il Psi) diversa è la partita per Sel. Una parte del movimento infatti, quella che fa riferimento al segretario provinciale Tomaso Rebesani da tempo si dichiara favorevole all'accordo col capo dell'esecutivo berico. Più dubbioso invece è Ciro Asproso, punta di diamante di Sel in città . Quest'ultimo però sembra che durante le ultime settimane abbia reso più soft la sua posizione, passato assai critica con Variati specie in materia urbanistica, e si sia dichiarato pronto a collaborare con la coalizione. Anche lo schieramento No Dal Molin pare abbia già in mano un patto di non belligeranza con Variati, cosa che potrebbe in futuro trasformare i No Base in una sorta di alleato critico o grillo parlante in seno alla maggioranza.
Paradossalmente la situazione è ancora fluida per lo stato dei rapporti interni al Pdl dove non mancano i fautori di una alleanza col Pd, ma che lascia fuori il Carroccio, come avvenuto con la «Große Koalition» a Thiene. Allo stesso tempo rimane tutta da definire la situazione di Idv, Rifondazione e Comunisti italiani i cui pontieri sono in attività sia sul fronte interno che su quello esterno.
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