La ribellione dei commercianti: "sull' Imu insopportabile dietrofront del Governo"
Lunedi 2 Settembre 2013 alle 16:17 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - "Gli imprenditori fanno fatica a digerire la non deducibilità dell’IMU, meno ancora il dietrofront del governo che aveva dapprima annunciato la deduzione dal reddito del 50% dell’IMU e poi, in sede di stesura del provvedimento, ne ha cancellato la norma."
E’ quanto sottolinea il presidente della Confcommercio provinciale di Vicenza che non usa mezzi termini per commentare l’ennesima correzione, sfavorevole alle imprese, fatta dal governo in un momento economico difficile, che mette ogni giorno a dura prova chi porta avanti un’azienda.
“E' vergognoso il comportamento dell'esecutivo – dice il presidente Sergio Rebecca - che prima sbandiera l’introduzione della deduzione dell'IMU pagata dalle imprese e poi all’ultimo non ne fa nulla. Era già difficile digerire l'abbattimento di solo la metà di quanto devono pagare i titolari di partita IVA di IMU sugli immobili posseduti dalle aziende, visto che il mondo del commercio del turismo e dei servizi, e delle imprese in generale, avevano chiesto la totale deducibilità dell’imposta. Oggi diventa insopportabile che il Governo abbia fatto marcia indietro anche su questo minimo provvedimento a favore delle impreseâ€.
Alcuni esponenti dell’esecutivo annunciano intanto che un analogo correttivo arriverà a breve, con la prossima Legge di Stabilità . “Ma di questo non si ha alcuna certezza – sottolinea Rebecca - mentre si avvicina non solo l’incubo dell’aumento dell’IVA e l’arrivo della TARES, ma si sa già che nel 2014 dovremo fare i conti con la nuova service tax, che offre ai sindaci amplissimi margini di manovra per ritoccare all’insù il prelievo. Non è certo questo il modo per aiutare gli imprenditori a resistere alla crisi e di agganciare, dove possibile, il treno della ripresaâ€.     Â
Continua pertanto l’allerta di tutto il sistema Confcommercio che invoca a gran voce l'abrogazione definitiva del previsto aumento dell'IVA e la rimodulazione della TARES, affinché sia evitata l’ennesima mazzata per le famiglie e le imprese.
“Oltre al peso di una tassazione asfissiante – rimarca il presidente Rebecca – non dimentichiamoci che le imprese devono affrontare una mole di adempimenti burocratici ormai fuori misura. Il prossimo autunno rappresenta l’esempio più lampante,  poiché chi fa impresa dovrà procedere all‘invio della dichiarazioni dei redditi; alla compilazione ed invio dello "spesometro"; alla compilazione ed invio della "comunicazione beni ai soci"; al pagamento degli acconti delle imposte, tra l'altro con il ventilato aumento delle percentuali dovute allo Stato; al saldo dell’IMU; al saldo della TARES e al pagamento dell’acconto IVA 2013. Oltretutto senza mai perdere di vista le altre varie incombenze  burocratiche, di cui il comparto del commercio, del turismo e dei servizi è subissato,  e che se non rispettate portano a sanzioni fuori misura. Non è certo questo il modo per sostenere le imprese che stanno scontando una crisi senza precedenti. La politica si ostina a non vedere la realtà delle imprese e delle famiglie italiane. Mentre è evidente che questo Paese, senza vere misure a sostegno del mondo imprenditoriale, del lavoro e delle famiglie, non potrà agganciare la ripresa e tornare sui binari della normalità â€. ÂAccedi per inserire un commento
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