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La Replica alla Equizi di Jacopo Bulgarini d'Elci

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 4 Luglio 2011 alle 09:12 | 0 commenti

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Di Jacopo Bulgarini d'Elci, Portavoce del sindaco di Vicenza
Caro direttore,
l'ex consigliera Franca Equizi nel suo intervento dice sostanzialmente: l'amministrazione Variati è il regno dell'ipocrisia, ha raggirato gli elettori, prima dice una cosa e poi ne fa un'altra. Insomma, saremmo degli imbroglioni a cui non si può dare alcun credito. Per sostenere questa tesi inanella una serie di argomenti che lei chiama fatti, e che invece sono opinioni.

Legittime, ci mancherebbe, nel senso che in democrazia tutto si può dire e pensare, ed è questo il bello. Tuttavia, se si vuole fare un discorso di critica politica che non appaia come una sfuriata moralistica, forse sarebbe preferibile una maggior cautela nella disamina, appunto, dei "fatti". La Equizi fonda la sua tesi sull'idea di una conversione dell'amministrazione da pro-nucleare a anti-nucleare. E cita un articolo uscito più di due anni fa su Il Vicenza. Svelo ai suoi lettori un piccolo e imbarazzante segreto: quell'uscita, che effettivamente riportava di un'apertura "nuclearista", fu frutto di un sostanziale misunderstanding (cioè fraintendimento, ndr) tra il giornalista e il sottoscritto, che come portavoce del sindaco parlò con la testata del tema allora improvvisamente tornato d'attualità. Non voglio dare la colpa al giornalista: fui evidentemente io a non riuscire a far capire bene la posizione dell'amministrazione. Che non era affatto pro-nucleare, nei termini in cui fu riportata. Colpa mia: lavorando si sbaglia. Immediatamente dopo spiegammo ai vari soggetti politici e associativi che ci chiesero conto della posizione l'equivoco, e infatti la notizia - a memoria mia, non avendo ora il tempo di controllare gli archivi - morì rapidamente com'era nata. Nessuna conversione, dunque, e tantomeno nessuna "bugia" o "voltafaccia" del sindaco. Al più l'errore del suo portavoce. Sul Dal Molin, la cosa è ancora più lampante. L'amministrazione Variati ha sempre contestato il progetto della nuova base militare. L'ha combattuto finché era possibile. E nel momento in cui non c'era più la possibilità di contrastarlo ha immediatamente avviato i ragionamenti su come mitigare e ridurre l'impatto della nuova base. Lo ha fatto confrontandosi con tutti i soggetti interessati (e a quel tavolo di confronto fu presente, in forze, anche il gruppo capitanato dalla Equizi), per poi sintetizzare il dialogo fatto con i partiti, i movimenti, le associazioni di categoria in alcune tesi che equivalgono ad altrettante richieste della città al Governo: ottenimento del lato est per farne una grande area verde della collettività (il Parco della Pace), tangenziale nordest per chiudere il cerchio del collegamento viabilistico attorno alla nostra trafficatissima città, inserimento in graduatoria del progetto promosso da questa amministrazione per realizzare la prima linea di trasporto pubblico elettrico, valorizzazione della nostra Università. La Equizi viceversa ha chiesto a più riprese, in quasi totale solitudine, che sul lato est venisse ripristinato l'aeroporto. Posizione legittima, ma la domanda è: in cosa consisterebbe il voltafaccia della nostra amministrazione? Abbiamo combattuto finché possibile, poi abbiamo consultato tutti su quali opere chiedere per ridurre l'impatto dell'ormai inevitabile base militare, e ora stiamo iniziando a portare a casa i frutti di quel lavoro. E poi, come spiega Equizi il fatto che sulle tesi "compensatorie" oggi si ritrovino sostanzialmente d'accordo tutti i movimenti contrari alla base? Siamo tutti dei voltagabbana, tranne lei? Da ultimo, il progetto edilizio per Laghetto. È un antico progetto promosso non dal Comune ma da un gruppo di privati. Contestammo a suo tempo il progetto valutato dalla precedente amministrazione, perché prevedeva un eccessivo impatto di cemento in quel quartiere. Oggi il privato propone un nuovo progetto, e lo fa in modo tutt'altro che segreto: non appena le carte sono state trasmesse dal privato al Comune sono state consegnate a tutti i consiglieri comunali, e gli stessi proponenti hanno ritenuto in questi giorni di illustrare alla città il piano con una conferenza stampa, non in una riunione massonica. Si può essere in disaccordo, ovviamente, ma noi riteniamo che questo progetto migliori di molto il vecchio piano, prevedendo uno sviluppo più armonico del quartiere, con un impatto nettamente inferiore. Poi, uno può dire: non bisogna costruire più da nessuna parte. Legittimo, ma è tutto da vedere se sia davvero la scelta migliore, o la più realistica. Quanto all'insinuazione volgare e brutale per cui la lista Cicero sarebbe entrata in maggioranza perché la famiglia del consigliere Pigato ha un interesse (peraltro del tutto minoritario) nel progetto, mi accontento di ricordare che un dialogo positivo tra l'amministrazione Variati e la lista civica di Cicero e Pigato è iniziato fin dall'inizio di questo mandato, basandosi sui fatti e su concrete convergenze su scelte importanti per la città e non su aspetti ideologici, o tantomeno di "affari" che non riguardano questa amministrazione. Chi ha interesse per la verità può facilmente riscontrarlo in tanti e non episodici voti convergenti in consiglio comunale: da lì è nata la possibilità di approfondire le consonanze e arrivare a un allargamento della maggioranza in chiave sempre più di progetto civico, per risolvere i problemi della città anziché fare la solita politica politicante nel segno dello scontro permanente. La ex consigliera Equizi è, indubbiamente, persona battagliera. Viene da chiedersi a volte se sia in battaglia per la verità o solo, più prosaicamente, per continuare a conquistare spazi sui giornali.
Grazie dell'opportunità di replica,


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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