La Regione decide di sospendere la riorganizzazione delle scuole di Vicenza!
Martedi 28 Gennaio 2014 alle 16:51 | 0 commenti
Regione Veneto - Oggi la Giunta regionale del Veneto ha disposto, intendendo confermare un atteggiamento collaborativo con tutti i soggetti interessati del territorio, un rinvio applicativo di quanto deciso per il dimensionamento degli Istituti scolastici del Comune di Vicenza, per dare modo alla Provincia ed alle Commissioni di Distretto Formativo interessate di addivenire, a questo punto per l’Anno Scolastico 2015-2016, ad una soluzione condivisa che eviti qualsivoglia ripercussione negativa per il territorio interessato.
Ne dà notizia l’assessore all’istruzione e formazione Elena Donazzan. Alle necessità di dimensionamento emerse in particolare nel territorio di Vicenza, con Deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, che concretizzava le soluzioni prospettate nelle Commissioni d’Ambito convocate per il previsto loro parere, veniva prospettato l’accorpamento strutturale di Istituti scolastici con conseguenti spostamenti di indirizzi di studio. Tale prospettiva ha provocato un proliferare di proposte, in taluni casi in dissonanza con quanto deciso in sede provinciale, manifestate in particolare da Dirigenti scolastici, docenti, parti sociali e rappresentanti di genitori.
“Sospendiamo l’attuazione della proposta approvata dalla Giunta Regionale del Veneto a dicembre affinché sia metabolizzata e approfondita dalle scuole. Vogliamo mettere al centro di ragionamenti che verranno l’offerta didattica, il suo collegamento con il mondo del lavoro e il miglioramento della qualità formativa degli studentiâ€. Così l’assessore Elena Donazzan, commenta la delibera odierna promossa dalla Giunta Regionale.
“Nulla è fermo, meno che meno il mondo dell’educazione che, anzi, deve proiettare se stesso verso la massima flessibilità e la massima qualità della docenza e dei percorsi offertiâ€, sottolinea Donazzan. La Giunta regionale, attivandosi per dare significato concreto alle posizioni emerse anche nel corso di un approfondimento, tenutosi in sede regionale a dicembre e sollecitato al fine di ricomporre il quadro frammentato che si veniva a delineare, con la DGR n. 2827/2013 prevedeva la diluizione del dimensionamento scolastico in un medio arco temporale. La Giunta ha così cercato di individuare una sintesi in conformità alle “linee guida†approvate nel giugno 2013 per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa, per ricomporre il quadro molto frammentato esistente, ma non ha trovato risposta nemmeno con la proposta della Provincia di Vicenza.
“La grande novità del dimensionamento per Vicenza, seppur rinviata di un anno – dice Donazzan- è la costruzione di tre poli: uno artistico, un secondo rivolto ai servizi alla persona ed un terzo turisticoâ€.
La richiesta di sospensione è pervenuta dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza che ha motivato tale istanza dichiarando che “l’attuazione delle disposizioni della delibera in oggetto, comporterebbe notevoli problemi sotto l’aspetto didattico, logistico e della sicurezza anche ai fini delle responsabilità previste dal D.Lgs. n. 81/2008. Inoltre l’attuazione della delibera avrebbe ripercussioni negative nella formazione degli organici di competenza dell’Ufficio Scolastico Territoriale, sia del personale docente che del personale ATAâ€.
“Mi auguro che l’Ufficio Scolastico competente per territorio – prosegue l’assessore regionale – trovi soluzioni alle problematiche sollevate che appaiono squisitamente di carattere organizzativo, ridando centralità agli studenti. Mi è parso che le resistenze fossero tese a difendere acriticamente la situazione di fatto argomentando la difficoltà al cambiamento con giustificazioni di tipo meramente organizzativo. Siccome non credo giovi l’arroccamento sulle proprie posizioni, per ripensare i problemi di tipo organizzativo rimandiamo di un anno l’attuazione del piano per Vicenzaâ€, conclude Donazzan.
Di seguito il testo della delibera:Â
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L’Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
In ottemperanza alle disposizioni contenute nel DPR n. 233 del 18 giugno 1998 e in ragione dei poteri ad essa conferiti dall’art. 138 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, la Giunta regionale con DGR n. 2827 del 30 dicembre 2013 ha inteso ridefinire il quadro dei dimensionamenti scolastici della scuola dell’obbligo per il territorio del Veneto, nel rispetto delle “linee guida†approvate con DGR n. 1012 del 18 giugno 2013.
Con riferimento in particolare alla situazione della rete scolastica del Comune di Vicenza, la Giunta regionale, con la summenzionata DGR n. 2827/2013, aveva ritenuto di dare una risposta “in progress†alle necessità di dimensionamento emerse sia dal territorio che dalla razionalizzazione del quadro frammentato dei centri di offerta formativa per la secondaria di secondo grado, necessità che avevano avuto un primo riscontro - che certificava di fatto tale urgenza - nella Deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza n. 269 del 3 dicembre 2013, che sostanziava le soluzioni già prospettate nelle Commissioni d’Ambito all’uopo convocate, prevedendo fra l’altro l’accorpamento strutturale di Istituti scolastici con conseguenti e, per taluni aspetti, radicali diverse articolazioni negli indirizzi di studio del sistema complessivo di altri Istituti.
A seguito di tale proposta la complessità della situazione, frutto fra l’altro di uno storico immobilismo locale nella materia, ha dovuto registrare un proliferare di proposte, in taluni casi antitetiche, in dissonanza con quanto deciso in sede provinciale, manifestate in particolare da Dirigenti scolastici, docenti, parti sociali e rappresentanti di genitori.
In data 4 dicembre 2013, nel corso di un ulteriore approfondimento e confronto avvenuto in sede regionale, emergeva la comune volontà di diluire nel tempo il piano prospettato, con l’auspicio inoltre, per quanto possibile, di non produrre soppressioni di alcun Istituto scolastico.
La Giunta regionale, cercando di dare significato concreto alle posizioni emerse nel corso della citata riunione del 4 dicembre e constatata l’evidente polverizzazione dell’offerta formativa sul territorio del Comune di Vicenza, con la DGR n. 2827/2013 prevedeva la diluizione del dimensionamento scolastico in un medio arco temporale, delineando come prospettiva finale la costituzione di tre poli (uno artistico, un secondo rivolto ai servizi alla persona ed un terzo turistico) evitando contestualmente il prospettato accorpamento di istituti scolastici, assegnando ad ognuno specificità formative in linea con le esigenze del territorio e con le vocazioni storiche degli Istituti in questione.
Successivamente, con nota prot. n. 702 del 13 gennaio 2014 l’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Vicenza, sentiti il Capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza, il Dirigente della stessa Provincia, i Dirigenti scolastici interessati ed i Rappresentanti Sindacali di SNALS, CGIL, CISL, UIL e GILDA, comunicava che “l’attuazione delle disposizioni della delibera in oggetto, comporterebbe notevoli problemi sotto l’aspetto didattico, logistico e della sicurezza anche ai fini delle responsabilità previste dal D.Lgs. n. 81/2008. Inoltre l’attuazione della delibera avrebbe ripercussioni negative nella formazione degli organici di competenza dell’Ufficio Scolastico Territoriale, sia del personale docente che del personale ATAâ€, chiedendo la sospensione della Deliberazione in oggetto.
Lo stesso Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (USRV), con nota MIUR.AOODRVE.Uff.5 del 17 gennaio 2014, pervenuta in data 22 gennaio 2014, rilevava la complessa situazione organizzativa ed amministrativa del sistema scolastico della Città di Vicenza conseguente alla DGR n. 2827/2013, e chiedeva la sospensione (o persino l’annullamento) della delibera “per evitare prevedibili e non serene reazioni da parte del territorioâ€.Â
Tutto ciò premesso, per quanto riguarda il presente atto, si sottolinea che il dimensionamento disegnato dalla citata DGR 2827/2013 aveva rovesciato per molti aspetti l’approccio con cui i soggetti interessati in prima istanza a livello locale avevano affrontato il problema, utilizzando certamente un metodo sincretico, ovvero la conciliazione per quanto possibile tra il progetto finale e l’esistente, attivando pragmaticamente un’azione che, addirittura, andava a ripristinare nella loro operatività anche gli Istituti accorpandi, assegnando loro un ruolo di riferimento formativo per il più ampio territorio provinciale in relazione, come ricordato, alle vocazioni didattiche consolidate e riconosciute, in taluni casi, a livello nazionale.
Il disegno partiva, e questa era la metodica diversa, dal porre in primo piano un progetto che vedesse la centralità nel processo dei ragazzi/studenti, seppur inserita nella contestualità delle dinamiche operative e logistiche, fermo restando che queste ultime avrebbero dovuto, se necessario, piegarsi per quanto possibile, alla centralità sopra citata (i ragazzi), in quanto il dimensionamento dovrebbe rappresentare la risultante di una razionalizzazione dinamica del sistema formativo in relazione all’evoluzione della realtà socio-economica più che una nuova architettura tecnico-operativa.
E’ pur vero che la Regione nella materia, per garantire scelte condivise riguardanti il nuovo dimensionamento e la razionalizzazione dell’offerta formativa, ha cercato sempre di perseguire il massimo, nonché dovuto, coinvolgimento delle Istituzioni presenti nel territorio, considerando l’allargamento delle competenze e la condivisione delle responsabilità come sistema ordinario per amministrare la nostra Regione, conformemente anche a quanto previsto dalla normativa statale.
Nel caso in questione come metodologia si è sempre mirato alla composizione di un nuovo sistema ricomponendo i frammenti di verità dovunque fossero e da chiunque pervenissero, per poi assumersi consapevolmente la responsabilità di decidere.
Nello specifico comunque, venendo da più parti sottolineato in via prioritaria, e con forza dall’UST di Vicenza, le eventuali criticità di carattere logistico e di formazione degli organici, quindi uno sforzo aggiuntivo per le strutture a ciò deputate, si ritiene al momento opportuno rinviare ad un momento successivo il dimensionamento per la sola Città di Vicenza e ciò al fine di non provocare possibili disagi riflessi sia per gli studenti che per le loro famiglie.
Per le suddette motivazioni la Giunta regionale, pur ritenendo che non ricorrano cause di annullamento del provvedimento, ribadendo la sua stretta competenza in materia ma in linea con la volontà di confermare un atteggiamento collaborativo con tutti i soggetti interessati del territorio, nella convinzione di favorire “ulteriori approfondimenti e verifiche di possibili e praticabili assettiâ€, così come richiesto dall’USRV e nel rispetto delle altrui funzioni, ritiene di disporre un rinvio applicativo di quanto deciso per il dimensionamento degli Istituti scolastici del Comune di Vicenza con DGR n. 2827/2013 per dare modo alla Provincia e alle Commissioni di Distretto Formativo interessate di giungere, a questo punto, vista la tempistica per l’Anno Scolastico 2015-2016, ad una soluzione condivisa che eviti fra l’altro le richiamate “ripercussioni negative nella formazione degli organici di competenza dell’Ufficio Scolastico Territorialeâ€.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
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-       UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
-       VISTA la Legge dell’11 gennaio 1996, n. 23, art. 7;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTA la Legge Costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTO il DPR del 18 giugno 1998, n. 233;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTO il DL del 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla Legge del 6 agosto 2008, n. 133;
-       VISTA la L.R. 11/2001 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112†e, in particolare, gli artt. 137 e 138;
-       VISTA la DGR del 23 febbraio 1999, n. 494 “Piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolasticheâ€;
-       VISTA la DGR dell’8 marzo 1999, n. 275 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59â€, artt. 5, 6, 7, 8, 11;
-       VISTO il D.Lgs. del 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della Legge 28 marzo 2003, n. 53â€;
-       VISTO il DPR del 20 marzo 2009, n. 81 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133â€;
-       VISTA la DGR del 18 giugno 2013, n. 1012 “Programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa. Anno Scolastico 2014-2015. Linee-Guidaâ€;
-       VISTA la DGR del 3 dicembre 2013, n. 2219 “Offerta Formativa per l’Anno Scolastico 2014-2015. (D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998 e L.R. n. 11 del 13/04/2001)â€;
-       VISTA la Legge del 15 luglio 2011, n. 111 (conversione in legge, con modificazioni, del D.Lgs. 98 del 6 luglio 2011 art. 19) “Razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolasticaâ€, commi 4 e 5;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTA la Legge del 12 novembre 2011, n. 183, art. 4, commi 69 e 70;
-       VISTA la L.R. del 10 gennaio 1997, n. 1 “Ordinamento delle funzioni e delle strutture della Regioneâ€;
-       VISTO l’art. 138 del DL 112/98;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTA la sentenza della Corte Costituzionale n. 200/2009 che ha ribadito la primaria competenza delle regioni in materia di programmazione del dimensionamento della rete scolastica pubblica;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTA la sentenza della Corte Costituzionale n. 147/2012;
-       VISTO l’art 2, comma 6, del DPR del 20 marzo 2009, n. 89;
-Â Â Â Â Â Â Â VISTO il DPR del 29 ottobre 2012, n. 263;
-       VISTO il DL del 12 settembre 2013, n. 104, coordinato con la legge di conversione dell’8 novembre 2013, n. 128, recante: “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.â€;
-       VISTA la DGR del 30 dicembre 2013, n. 2827 “Dimensionamento della rete scolastica per l’Anno Scolastico 2014-2015â€;
-       VISTA la nota prot n. 702 del 13 gennaio 2014 dell’UST di Vicenza;
-       VISTA la nota MIUR.A00DRVE.Uff. 5 del 17 gennaio 2014 dell’USRV;
-       VISTO l’art. 2, co. 2, lett. o) della LR 54 del 31 dicembre 2012;
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1.       di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, quanto riportato in premessa;
2.       di approvare un rinvio applicativo di quanto disposto per il dimensionamento degli Istituti scolastici di secondo grado del solo Comune di Vicenza con DGR n. 2827 del 30 dicembre 2013, come descritto nell’Allegato A allo stesso provvedimento, rimanendo pertanto inalterato l’attuale assetto organizzativo;
3.       di incaricare la Sezione Istruzione dell’esecuzione del presente provvedimento, anche procedendo ad ogni rettifica che si rendesse necessaria;
4.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
5.     di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione, nonché sul sito Internet della Regione del Veneto.
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                       IL SEGRETARIO                                                         IL PRESIDENTE
                 F.to Avv. Mario Caramel                                                 F.to Dott. Luca Zaia
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