La querelle bresciana corre sul filo della BpVi
Lunedi 11 Giugno 2012 alle 17:35 | 0 commenti
«È di questi giorni la notizia di un'indagine della Procura della Repubblica di Milano nell'ambito della quale è stato ordinato l'arresto dell'ex presidente della Banca Popolare di Milano insieme ad altri personaggi, tutti coinvolti in un sistema di “facilitazione†nell'accesso al credito di personaggi gravitanti nel mondo della politica». Comincia con queste parole un post pubblicato sul portale lombardo "Tempo Moderno", vicino al centrosinistra della “Leonessa d'Italia†rimbalzato queste settimane nei palazzi della politica berica. Nello stesso post tra le altre si mette sotto la lente di ingrandimento un mutuo che la Banca Popolare di Vicenza avrebbe erogato nei confronti di Fabio Rolfi, vicesindaco di Brescia in quota Lega.
E sempre sullo stesso portale si legge anche che Rolfi avrebbe acquistato «un immobile in comune di Brescia...» il cui prezzo risulta «essere di euro 80.000,00 pagato con assegno circolare della Banca Popolare di Vicenza di euro 15.000,00 il 03/11/2011 e con assegno circolare della stessa banca, a saldo, per euro 65.000,00 alla data dell'atto». Sul sito si legge per di più che «l'acquisto è stato interamente finanziato con un mutuo trentennale della Banca Popolare di Vicenza dell'importo di euro 80.000,00 (il 100% del prezzo), al tasso fisso nominale annuo del 5,30%...» e che una «rapida ricerca eseguita utilizzando i principali strumenti di analisi dell'offerta di mutui (in particolare il sito www.mutuionline.it che ha, tra le banche convenzionate, anche la Banca Popolare di Vicenza) ha permesso di verificare che... nessuna banca finanzia più del 80% del prezzo di acquisto dell'immobile...».
Dall'altra parte della barricata c'è però lo stesso Rolfi il quale respinge seccamente la ricostruzione scritta sul web e sottolinea che il mutuo citato da "Tempi moderni" è effettivamente associato alla sua persona ma che i riferimenti riportati non sono per nulla attinenti allo stato delle cose. Rolfi poi precisa che dietro il portale Tempi Moderni «c'è un oppositore politico» e precisa altresì di «avere dato mandato ai suoi legali» di predisporre una querela. «Chi ha scritto quelle cose - aggiunge il vicesindaco - ha pure inopinatamente avvicinato il mio nome a quello dell'inchiesta relativa al caso Popolare Milano». Il leghista poi affonda un altro colpo e spiega che non si possono fare certe considerazioni quando non si conosce «il mio status di correntista in Bpvi di vecchia data». Al contempo Rolfi riferisce di dare poco peso a certe notizie ben conscio della bontà della sua condotta. Chi scrive ha comunque sollecitato più volte, e anche oggi, la Bpvi, presieduta dal vicentino Gianni Zonin, a rendere pubblico il suo punto di vista; ma al momento ogni richiesta è stata vana.
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