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La psicologa Marzia Rocchetto racconta il percorso di una mamma che, dopo alcune difficoltà, è riuscita a conciliare lavoro e famiglia

Di Marta Cardini Lunedi 22 Ottobre 2018 alle 20:55 | 0 commenti

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"Angela, 40 anni, vive a Padova con marito e la figlia di 7 anni. Ad un certo punto della sua vita si è sentita costretta a lasciare il lavoro perché non riusciva più a conciliare lavoro e famiglia"- esordisce Marzia Rocchetto, psicologa dello studio-associazione "Proposte educative" di Cornedo Vicentino. La psicologa racconta il percorso di una donna che ha trovato un equilibrio in seguito a un percorso di Job Coach.

"Per 20 anni Angela ha lavorato in un vivaio: ogni giorno dalle 8.30 alle 19.30, compresi i sabati e tutte le festività. Ha chiesto una riduzione di orario ma non le è stato concesso. Amaramente fu costretta a lasciare l'unico lavoro che credeva di saper fare"- spiega la dottoressa Rocchetto nel blog ufficiale dell'associazione. Angela arriva allo studio psicologico depressa perché dice che lei sa fare "solo la vivaista". Ecco i dialoghi riportati dalla Rocchetto che segnano il percorso della donna:
Psicologa Marzia:" Cosa facevi esattamente in una giornata di lavoro?"
Angela: " Qualsiasi cosa fosse necessario".
Marzia:" E cioè? Mi fai degli esempi?"
(Ecco la risposta di Angela dopo vari stimoli proposti dall'esperta)
Angela:" Curavo le piante, ordinavo i prodotti, facevo confezioni di fiori, coordinavo il lavoro dei 4 collaboratori, andavo in banca, dal commercialista, partecipavo alle fiere...."
Marzia:" tantissime cose quindi".
Angela:" Beh, effettivamente hai ragione, sai che non me ne sono mai resa conto finora? ( sorride con speranza).
Marzia:" Quali sono le tue passioni nel tempo libero?
Angela:" Cucinare è in assoluto la mia passione".
Marzia: " Ti piacerebbe lavorare in un ristorante?"
Angela:" Ovviamente sì! Finalmente potrei vivere e stare con mia figlia. Ma io non posso, nessuno mi prenderebbe, non ho nessuna esperienza di lavoro in un ristorante".
"Durante il percorso di Job Coach Insieme ad Angela, abbiamo riflettuto sulle competenze che lei ha acquisito e che sono assolutamente spendibili nel campo della ristorazione"- spiega Rocchetto-. Oggi Angela lavora in un ristorante dal lunedì al sabato a pranzo, e collabora a chiamata con un fiorista. Finalmente Angela ha ritrovato la sua famiglia ed il tempo da dedicare a sua figlia".

Leggi tutti gli articoli su: Marzia Rocchetto, Job Coach

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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