La primarie non sono secondarie : le riflessioni a marzo 2012
Martedi 20 Marzo 2012 alle 00:48 | 0 commenti
 
				
		
		Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo
Bersani sotto assedio , Letta protesta, i giornalisti ci danno dentro alla grande , sembra che , ogniqualvolta il Pd non riesce ad aggiudicarsi le primarie amministrative-  quelle politiche le ha sempre vinte  -   si scatena un tifone con immancabile richiesta di dimissioni del segretario. A me sembra che si esageri e che non si abbia grande chiarezza su cosa siano quste consultazioni. Mi spiego.
             
Ci sono degli errori di base che non sono stati  ancora eliminati. Il Pd  dovrebbe fare le primarie, innanzitutto, tra gente del PD  e, al  massimo, con persone notoriamente vicine al partito. La segreteria  nazionale e le altre locali, non dovrebbero appoggiare alcun candidato  oppure farlo con tutti allo stesso modo. Il nazionale , poi, ha notizie  solo di relato e quindi un bel tacer....I candidati, questa è la  funzione delle primarie, dovrebbero lavorare liberamente sul territorio  in base alle loro capacità e, perché no, anche in base a meriti  acquisiti verso la collettività. La smettano le segreterie di lavorare  sotto traccia per l'uno o per l'altro familio e lascino, come da  principio fondante, che siano gli elettori a giudicare secondo scienza e  conoscenza.
C'è anche un secondo errore. In Sicilia, ma è accaduto  anche in altri posti, s'è adombrata la possibilità che abbiano  partecipato alle votazioni anche persone che con il Pd nulla hanno da  spartire. La possibilità che ci siano dei giochi scorretti è sempre da  tener presente. E questa la motivazione per la quale noi ‘Cittadini per  l'Ulivo', già una decina di anni fa, nell'approntare la nostra proposta  per lo svolgimento delle primarie, proponemmo, tra le altre cose,  l'istituzione di un Albo Ufficiale al quale, con una cifra bassissima,  si potessero iscrivere coloro che volevano avere la possibilità di  scegliere il candidato della loro parte. Costoro sarebbero stati  convocati  in ogni occasione ed, essendo stata controllata  preventivamente la loro posizione, non ci sarebbe stato posto per  infiltrazioni di qualunque tipo.
Quando i giornali riportano che il  candidato protetto, tipo Borsellino, è stato battuto da uno  semisconosciuto, non riportano contestualmente che  i Pd ha vinto le  primarie in 18 comuni su 23 ed evidenziano solo la notizia dell'uomo che  morde il cane. Il segretario Bersani, effettivamente, le candidature  nelle grandi città le ha  bucate, ma non mi sembra una tragedia.  Fondamentale è, poi, che il candidato di area sia eletto con  le  votazioni ufficiali. Le posizioni prese con Genova, Milano,Napoli e  Palermo non si sarebbero dovute prendere. La cosa bella delle primarie  deve essere la possibilità di presentarsi ai propri elettori con un  programma efficace e una buona credibilità. Saranno poi gli elettori che  , se la democrazia ha un senso, decideranno chi avrà dato più garanzie.  I candidati, in buona sostanza, vanno scelti nei luoghi dove operano,  per le amministrative, ma sempre nei territori, i cui cittadini vanno a  rappresentare, per le politiche.
Onestà vorrebbe anche che tutto il  Pd nazionale ricordasse il principio che è alla base delle primarie:  quando uno è il prescelto dai votanti, tutti gli altri sono tenuti a  lavorare con lui e per lui. Franceschini l'ha sempre fatto. Lo facciano  anche gli altri e si smetta di minacciare sfracelli nel prossimo  direttivo nazionale.
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