La pista non c'è più al "fu Dal Molin" ma oggi Dalla Pozza ha dato vita ad uno show
Sabato 29 Ottobre 2011 alle 19:00 | 0 commenti
Oggi siparietto imprevisto di Antonio Dalla Pozza all'incontro annunciato tra il presidente dell'Aero CLub d'Italia, il senatore Giuseppe Leoni, il presidente dell'Aero Club "Ugo Capitanio di Vicenza", Massimo Rossato, e l'assessore stesso in rappresentanza del Comune. L'incontro, a cui il club vicentino aveva invitato i giornalisti, era stato organizzato per esporre ed esaminare la situazione dello storico club vicentino (quì l'appello di Fiorenza De Bernardi e alla storia), sfrattato dal "fu Dal Molin". Riferiremo a breve delle questioni reali sul campo, ma la notizia dello show di Dalla Pozza per un po', e purtropppo, ha oscurato il resto (nella foto un'istantanea "rubata" al meeting improvviso con Leoni e Rossato: Dalla Pozza è di fronte, ndr).
I presenti lo hanno atteso a lungo e pazientemente per iniziare l'incontro poi, trascorsi i tempi tecnici e anche se con dispiacere evidente, il senatore Leoni ha iniziato a ripercorrere la storia del Capitanio per perorare la sua sopravvivenza, che dopo la sua espulsione con un semplice Notam (un ordine di servizio delle autorità aere) rischia la sua completa cancellazione a fine anno. Arriva, finalmente, l'assessore con uno sguardo evidentemente rabbuiato, osserva i presenti, accoglie con fastidio il saluto del "vecchio" presidente nazionale e, ripreso dal cameraman di Tva, dice: "Non partecipo a questo tipo di incontri senza aver prima concordato i contenuti!". Fa per andarsene ma il "navigato" Leoni gli dice: "Assessore anche io sono stato un politico, si sieda quì con noi, smaltisca la sua bile, ascolti, anche senza parlare, le nostre parole, poi ci incontriamo a quattrocchi in ufficio!".
Un poco convinto Dalla Pozza accetta "l'armistizio", ma non rimane nella sala e poco dopo, anche su richiesta dei giornalisti, che vorrebbero conoscere, per lavoro e per correttezza verso i lettori, le posizioni delle due campane (o, sarebbe meglio dire, i piani di volo dei due caccia), Rossato e Leoni devono interrompere in maniera inconsueta, e loro malgrado, la conferenza stampa per andare a un lungo"confronto" con Dalla Pozza, il cui comportamento bellicoso si accosta alla attuale Base Usa meglio che ai suoi trascorsi verdi (nella foto un'istantanea "rubata" al meeting: Dalla Pozza è di fronte, ndr) .
Mentre i due presidenti e l'assessore all'ambiente e alla sicurezza si appartano per un vertice così lungo che fa diventare la conferenza stampa odierna da Guinnes dei primati vicentini per durata, arrivano l'assessore Regionale Elena Donazzan e il consigliere comunale, che, a campo sgombro, non possono che suonare come la terza campana e approfittare della "defezione" dell'avversario per esporre con studiata flemma inglese le loro idee: in sintesi "no al Parco della pace, un semplice slogan, impraticabile per i costi di gestione, quindi una chimera oggi per lasciare spazio a speculazioni dopo. Largo alla Protezione civile regionale e sì all'aeroclub, un patrimonio di Vicenza. La sede della Protezione e l'attività di volo, all'interno del verde, sono le uniche due difese reali contro il sicuro degrado di un'area così vasta e contro il cambiamento, magari nel tempo, del suo tipo di utilizzazione!".
Nel frattempo, e che tempo!, il senatore Leoni e il presidente Rossato tornano sorridenti nella sala in cui sono rimasti i pazientissimi colleghi, senza che faccia altrettanto l'assessore che, dice il collega del GdV, sarebbe uscito sbattendo la porta. E Rossato con Leoni si dichiarano soddisfatti dell'inconbtro: "intanto ci siamo parlati e questo era importante dopo un periodo troppo lungo di mancato contatto. Che abbia sbattuto la porta non lo abbiamo visto ma l'assessore si è ripromesso di asclotarci e valutare. Era quello che volevamo!". Pace e bene? Lo vedremo. Ma per una volta i giornalisti presenti non solo hanno avuto materiale inatteso per lavorare ma, tempi lunghi a parte, si sono divertiti. Almeno come si è divertitto Dalla Pozza, lo ha detto a Rossato, volando su Vicenza proprio con gli aerei di quell'Ugo Capitanio che da oggi ricorderà nela sua storia novantennale anche
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