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La narrazione di Nichi Vendola a Vicenza, due. Racconto messianico,in attesa delle concretezza

Di Giorgio Langella Sabato 18 Dicembre 2010 alle 08:26 | 0 commenti

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Ore 23.20 Vendola ha finito di parlare da pochi minuti. Bisognerebbe, forse, fare un po' di analisi su quanto è stato detto; tentare di capire bene cosa c'è dietro l'eloquio del politico pugliese avrà bisogno di tempo e di vedere nei fatti cosa Sinistra ecologia e libertà di Vicenza saprà portare avanti nel territorio. E con chi.

Per necessità, quindi, queste sono considerazioni a caldo. Sensazioni con le quali sono uscito dalla manifestazione vicentina.

Le poltrone della sala della fiera erano in grandissima parte occupate da cittadini accorsi nonostante il tempo non certo favorevole. Numerosi gli interventi iniziali che ponevano domande o portavano "saluti istituzionali". Di questi ultimi è bene ricordare l'intervento di Achille Variati e quello di Cinzia Bottene. Interventi per molti versi speculari. Parto da quello del sindaco. Variati ha ricordato soprattutto l'alluvione e la partecipazione dei volontari alla pulizia della città. Ha solo citato il Dal Molin e non ha affrontato, ad esempio, il problema dell'allargamento della giunta a Cicero e non ha detto nulla sulle questioni del lavoro e della sicurezza nel lavoro. Problema, quest'ultimo, purtroppo di attualità con la tragica morte di Vasile Clim che tocca direttamene AIM e amministrazione comunale. Non una parola, né da Variati né da altri. Un discorso, a mio avviso, deludente e gonfio di retorica nei toni e nei contenuti. Con troppi vuoti e dimenticanze per essere degno di ricordo o apprezzamento. L'intervento di Cinzia Bottene è stato improntato, invece, alla sincerità e alla passione. Senza peli sulla lingua ha ricordato che è stata la sinistra e il movimento No Dal Molin a permettere a Variati di diventare sindaco e con altrettanta franchezza ha ricordato al sindaco seduto nella prima fila della sala che operazioni come quella dell'allargamento della maggioranza a destra, a Cicero in particolare, sia una sorta di tradimento verso chi ha votato Variati confidando in una svolta rispetto al passato. Male Variati e bene Bottene anche quando ha fatto un sincero appello all'unità di tutte le forze che sono contrarie alla base statunitense, riconoscendo, implicitamente, che qualche errore il movimento lo ha commesso ma che è in grado di cambiare.

Poi è iniziata la "narrazione" di Vendola. Un lungo discorso che ha toccato tantissimi temi. Un discorso "universale", quasi messianico. Vendola ha parlato di Dal Molin, del profeta Isaia e della pace. Della non violenza e della disperazione di una generazione di precari che non vede un futuro degno di questo nome. Ha ricordato le lotte delle masse nel secolo scorso per la conquista della libertà e della dignità. Ha detto di Marchionne, della Fiat e del lavoro, di come Marchionne intende la "modernità". Ha pungolato Bersani e il PD. Ha elogiato il ricorso alle primarie. Ha criticato l'osceno spettacolo che hanno dato i parlamentari in questi giorni. Una lunga "narrazione" con pause e battute al momento giusto, raccontata con grande enfasi. Un racconto che ha suscitato entusiasmo e molteplici applausi. Vendola è un grande "animale da palcoscenico". Vendola è un leader che, a differenza di tanti dirigenti del centrosinistra, riesce a trascinare la folla e che trasmette ad essa passione.

Vedremo se, dietro l'affabulazione erudita e colta, c'è anche la sostanza di un programma di cambiamento concreto. Nella "narrazione" vendoliana c'è stata, indubbiamente, una tensione che deriva da un modo di fare politica diverso da quello che si vede oggi in parlamento e questo è un bene.

Concludendo, quello di Vendola, mi è sembrato un discorso corretto, con tante citazioni giuste e un ragionamento condivisibile. Ma è stato un racconto per molti aspetti "messianico". Forse abbiamo bisogno anche di questo ma non credo che possa bastare per cambiare il mondo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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