La marcia dell'ipocrisia
Martedi 27 Settembre 2011 alle 20:21 | 0 commenti
Riceviamo da Niccolò Della Lucilla, membro dell'Assemblea Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà , e pubblichiamo.
Il 29 settembre il gruppo giovanile del Pdl, la Giovane Italia, inscenerà una marcia in Viale Milano contro il degrado che da anni, con picchi più o meno intensi, affligge quella zona della città di Vicenza. La tesi che spinge questa manifestazione sarebbe un eccessivo "buonismo" nella politica del Sindaco Variati nella gestione dei problemi legati alla microcriminalità . La tempistica con cui avviene questa manifestazione è alquanto singolare e non può non lasciare perplessi.Sarebbe opportuno ricordare che il Governo ha inaugurato una delle manovre più distruttive per qualsiasi apparato di governo locale, regionale e statale, riducendo ogni ente pubblico ad una umiliante ed angusta gestione della mera ordinaria amministrazione. Quando la polizia di Vicenza lancia l'allarme sull'esaurimento dei fondi per l'acquisto della benzina per le proprie autovetture, qualsiasi formazione politica dovrebbe ascoltare questi segnali ed avere il decoro di ammettere che un'efficiente politica di lotta alla criminalità è correlata all'idoneità dei mezzi messi a disposizione dall'amministrazione centrale.
A ciò si aggiunge una situazione migratoria emergenziale derivante dalle crisi nordafricane che, nel silenzio assordante dei media, si sta protraendo per un lasso di tempo molto più lungo del previsto, sotto l'egida di una politica dilettantesca del Governo ormai imbarazzante.
Ma l'Italia sta anche affrontando una delle crisi politiche e morali più devastanti della sua storia. Una corruzione nelle istituzioni galoppante, una malapolitica ormai sempre meno digeribile dalla sonnolenta opinione pubblica italiana unitamente alla totale perdita di credibilità internazionale del paese derivante dall'ormai abitualità patologica dei comportamenti criminosi del premier Berlusconi, dovrebbero imporre una certa prudenza alle forze politiche al Governo nell'inscenare manifestazioni pretestuose contro problemi creati da loro stessi.
Se poi a questo scenario si aggiunge il profondo e nascosto imbarazzo di tantissimi dirigenti e militanti del Pdl, dovuto alla rovinosa perdita di credibilità e stima tra gli elettori per lo smarrimento del minimo legale senso di legalità e decenza, questa manifestazione pare nulla più che un modesto tentativo di occultare una desolante realtà che è sotto gli occhi di tutti.
Se la Giovane Italia, con spirito critico verso il proprio partito, proponesse una marcia contro la criminalità diffusa che sta soffocando il nostro paese, nel nome di un principio sobrio e generale di legalità , che comprenda quindi anche la corruzione, concussione, la prostituzione minorile, l'evasione fiscale, etc.., magari potrebbero guadagnare qualche punto in onestà intellettuale. Terreno fertile a Vicenza sull'argomento ce ne sarebbe. La nostra provincia pare essere diventato lo zimbello del Nord Italia, finendo spesso sulle cronache nazionali per le colossali frodi fiscali, ufficiali della guardia di finanza e dell'agenzia delle entrate arrestati per corruzione, danni patrimoniali allo Stato immensi.
La riduzione del concetto di ordine pubblico alla punizione sommaria dello spacciatore clandestino tunisino può, nella sua semplicità , essere rassicurante per molti, specie per i residenti dei quartieri "caldi" della città che purtroppo si ritrovano spesso vittime del degrado.Ma se poi, con alle spalle le macerie dello stato sociale e degli organi di polizia, si pretende che il suddetto ordine pubblico sia di competenza prioritaria degli enti locali, si commette nient'altro che un atto di pretestuosa propaganda politica.
Che purtroppo, in questo caso, si concretizza in una marcia dell'ipocrisia di quei giovani che per primi dovrebbero indignarsi di fronte alle barbarie che stanno avvenendo in questo paese.
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