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La mappa

Di Marco Milioni Domenica 23 Settembre 2012 alle 16:18 | 0 commenti

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La nuova struttura americana di Longare vede favorevoli e contrari, ma il grosso della politica cerca di attestarsi su posizioni sfumate. In parte perché incombono le tornate politiche e amministrative del 2013, ma anche per un dato tipico della cultura vicentina

Del caso Pluto si sentirà dire di tutto. Che era in calendario già da mesi ma che è stato tirato fuori ad arte per dare uno sfogo diverso ad una campagna elettorale del 2013 già incominciata: sia per le nazionali che per le municipali. Che il nodo Usa-Nato è un nodo dirimente o che al contrario poco dovrebbe avere a che fare con i temi locali.

Che è una questione minore ingigantita dai media sempre alla ricerca di qualcosa da dare in pasto ai lettori. Ma quali sono le posizioni in campo dei soggetti che animano la vita sociale berica?
I fedelissimi. Il Pdl, nonostante la storia politica delle componenti di destra un tempo poco teneri con gli Usa, è la formazione dichiaratamente schierata a difesa del patto atlantico e di conseguenza della Pluto bis. Lo stesso vale per il mondo confindustriale e bancario, a partire dall'americanissimo Gianni Zonin. Idem con patate si può dire per il raggruppamento che fa capo a Ubaldo Alifuoco e Mario Giulianati (la cosa la si prenda però come una estrapolazione perché al momento l'associazione che fa riferimento ai due non ha preso alcuna posizione formale in merito).
Il centrosinistra. Su posizioni non troppo distanti c'è il Pd (e con esso i socialisti), i quali oltre a qualche distinguo di metodo sul caso Pluto non hanno mai messo in discussione l'architrave della politica estera italiana. Lo stesso vale per l'Idv, ondivaga a livello centrale sulla Ederle bis, anche se in più di una occasione il partito a livello nazionale ha contestato le missioni di guerra extranazionali. Diversa è la posizione di Sel, che almeno a livello di dialettica politica la questione Nato l'ha posta sul tavolo dando alla vicenda una connotazione più demarcata. Una condizione non dissimile da quella di Comunisti italiani e Rc che sull'argomento hanno una posizione ancora più netta (anche se all'epoca del caso Dal Molin ben si guardarono di togliere l'appoggio al governo per la Ederle bis).
Stessa avversione anche se su basi culturali diverse la si riscontra nell'area dei No Dal Molin, i quali però hanno dato alla fibra dello scontro un tenore assai meno pugnace di quanto accadde con la ex giunta di centrodestra. Ora infatti tra i No Dal Molin (che sono una galassia composta dai cosiddetti disobbedienti berici, spalleggiati da soggetti vicini a Sel e a settori della galassia Cgil) hanno infatti un patto di non belligeranza con l'esecutivo Variati che li potrebbe portare a ricoprire una posizione di primo piano nella gestione delle attività prevedibili in seno al costruendo parco della pace.
Autonomisti e nuove leve. Ben complessa poi è la questione in seno alla galassia venetista. La Lega Nord, almeno nel suo zoccolo duro originario, non ha mai avuto molta simpatia per la vicenda Dal Molin ma alla fine, se si eccettuano gli strali nei confronti dei bombardamenti Nato contro la Serbia, il Carroccio ha sempre, de facto, praticato una politica molto ossequiosa verso la Nato. Adesso alcuni soggetti hanno ripreso quota verso la protesta, l'europarlamentare Mara Bizzotto docet, ma se si guarda però l'operato degli amministratori (il presidente della provincia facente funzione Titti Schneck insegna) si capisce che la buriana ha solo la funzione di una «ammuina» napoletana. E se il pensiero di altre formazioni come quelle che fanno riferimento all'ex consigliere comunale berico Ettore Beggiato o l'ex consigliere provinciale Bobo Sartore al momento non è conosciuto, di diverso tenore è la posizione dell'ex leghista Franca Equizi la quale da sempre nei confronti della alleanza atlantica ha un atteggiamento assai critico. Non pervenuto, almeno stando a quanto pubblicato su movimento5stelle-vicenza.it invece il pensiero dei "grillini" locali. In generale però l'atteggiamento di tutti è molto sfumato. La cosa deriva da questioni di opportunità che però si sposano «con un atteggiamento culturale sovente ipermoderato» spiega l'ex coordinatore dell'Idv vicentina Carlo Rizzotto.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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