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La lettera di Silvano Scandian presidente Cna sulle nomine di Fiera e Camera Commercio

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Agosto 2013 alle 16:27 | 0 commenti

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Di seguito publichiamo la lettera aperta che il presidente provinciale di CNA Vicenza Silvano Scandian ha scritto al presidente uscente della Camera di Commercio Vittorio Mincato. Con alcune riflessioni sulla nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio e in precedenza della Fiera di Vicenza. E la richiesta, che parte proprio dalla CNA, di una maggior condivisione nelle scelte tra tutte le categorie economiche cittadine.

Egregio presidente Mincato,
Scrivo la presente in veste di Presidente di CNA Vicenza, ormai a chiusura del mio secondo ed ultimo
mandato, con l’obiettivo di poter condividere con Lei riflessioni e considerazioni che sento urgenti ed
inderogabili, sia in relazione alla drammatica situazione generale della nostra economia, sia con
riferimento ai recenti fatti locali e alle modalità di gestione di alcune importanti scadenze e rinnovi
locali, che mi hanno provocato profonda amarezza.
A Lei, Presidente, è ben nota e chiara la congiuntura di profonda e duratura crisi, alla quale non si
vedono sbocchi imminenti, ulteriormente aggravata dalla fase di pericoloso ed autolesionistico stallo
della situazione politica nazionale, a fronte di una Comunità Europea che pare operare una sorta di
sussidiarietà e commissariamento nella guida del nostro Paese.
In questo quadro di grave preoccupazione, si stanno moltiplicando, anche a livello locale, in forme più
o meno vibranti e/o “pittoresche”, le forme di protesta di imprenditori, cittadini ed associazioni,
nonché gli appelli al mondo politico perché ritrovi coesione e determinazione nell’affrontare il
crescente disagio, che sta peraltro portando anche a tragiche conseguenze, con i sempre più frequenti
episodi di piccoli imprenditori ed artigiani che si tolgono la vita di fronte al peso delle responsabilità e
alla mancanza di prospettive.
Noi che rappresentiamo questo tessuto vitale non possiamo più restare insensibili di fronte a tutto
questo, e soprattutto non possiamo limitarci a stigmatizzare le colpe della politica e delle istituzioni,
richiamando le necessità di lavorare insieme, senza pregiudizi e con pari dignità, quando noi per
primi, associazioni e loro rappresentanti, siamo forse ugualmente colpevoli per non aver saputo
cogliere i segnali della crisi e guidare l’azione dei nostri governanti verso le soluzioni più opportune.
Anche gli appelli all’unità e alla sobrietà della politica, per essere credibili sulle bocche dei colleghi
presidenti di associazione, devono avere necessariamente alle spalle una coerenza nel nostro agire
quotidiano. Come si può affermare che bisogna “fare sistema” quando per primi in questo consesso
non possiamo o non vogliamo fare lo stesso? E’ amaro per me ricordare come lo sforzo compiuto a
livello nazionale dalle associazioni rappresentative del mondo dell’artigianato e del commercio, unite
in Rete Imprese Italia, per svolgere azioni comuni di proposta e servizio verso la comunità, sul nostro
territorio sia stato trattato con sufficienza e, anzi, con l’obiettivo di farne ulteriori occasioni di
esclusione dal dialogo forze imprenditoriali rappresentative di migliaia di imprese, con uno schiaffo
rivolto prima di tutto agli artigiani che noi rappresentiamo prima ancora che a noi, servitori degli
stessi.
E’ imbarazzante e ridicolo leggere articoli a firma di alcuni potenti e storici rappresentanti
dell’imprenditoria vicentina, da decenni alla guida di importanti e prestigiose associazioni, con metodi
del tutto assimilabili a quelli della gestione della politica che tanto oggi riproviamo, che stigmatizzano
quegli stessi comportamenti e quelle stesse logiche di potere e di occupazione di “poltrone” che loro
stessi praticano con nonchalance ancora oggi.
Mi riferisco, in particolare, alle recenti vicende che hanno portato al rinnovo dei vertici di Fiera
Vicenza, secondo logiche e metodi che speravamo morti e sepolti alla luce delle emergenze in atto. Sia
chiaro che qui non abbiamo nulla di personale verso il Presidente neoeletto, né verso lo stesso CdA
appena rinnovato. Qui denunciamo il fatto che CNA, come forse altri Soci importanti, non siano mai
stati resi partecipi delle scelte e delle considerazioni che hanno portato nel chiuso di una stanza ad
avanzare una proposta “blindata”.
Ed ora, tale approccio pare ripetersi nella gestione della futura CCIAA di Vicenza. Le centinaia e
centinaia di artigiani da noi rappresentati non sono stati presi in considerazione nella fase di
definizione dei criteri e delle ripartizioni dei posti nel nuovo organo camerale. E nessuno ha
ovviamente chiesto il nostro parere per individuare la figura del più adatto futuro Presidente.
L’impressione forte e pesante è che il mondo della rappresentanza imprenditoriale locale, come i
nostri politici romani, stia ballando sul ponte del Titanic mentre la nave affonda! Non è più il momento
di spartirsi poltrone o briciole di potere. Ora è il momento di cambiare musica, ma di cambiare
davvero, se ‘Istituto Camerale e le Associazioni per prime vorranno sopravvivere alla situazione
attuale. E’ ora che lo scopo delle Associazioni datoriali vicentine sia quello di garantire la
sopravvivenza e, possibilmente, la prosperità delle aziende rappresentate e non più la propria! Senza
aziende, non ci saranno più neppure le associazioni!
Chiediamo quindi a Lei presidente Mincato, in questa fase delicata, che non mi spaventa definire
drammaticamente come l’ultima possibilità che abbiamo di fronte, di farsi garante della trasparenza e
del coinvolgimento con pari dignità di tutti i soggetti rappresentativi del mondo imprenditoriale
locale, pesando le idee e le proposte prima ancora dei numeri e di una forza associativa, che purtroppo
appare spesso inversamente proporzionale alla capacità di innovare e cambiare davvero.
CNA è a Sua disposizione per ogni evenienza. Non per rivendicare posti o poltrone, che peraltro oggi
più che mai “scottano” e che non servono a nulla senza le idee, ma per contribuire ad individuare le
soluzioni più opportune per far ripartire l’economia vicentina, a costo di sacrificare qualche interesse
particolare e qualche logica del passato, non più funzionale alla situazione, ma anzi deleteria.
Voglia dunque, caro Presidente, prendere atto che CNA è qui per fare la sua parte e rivendica la forza
delle Sue idee e della trasparenza e disinteresse della Sua azione. Perché, in caso contrario, siamo più
che certi che non ci saranno più futuri rinnovi di cariche camerali, né posti da spartire. A queste
condizioni, ci stiamo con grande convinzione. Altrimenti, sin da ora vi dico che non è interesse di CNA
proseguire a lavorare in un contesto che si dimostrasse incapace di rinnovarsi e di rappresentare con
forza e coraggio le vere esigenze di rinnovamento delle imprese vicentine.
Con ossequio

Silvano Scandian,
Presidente CNA


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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