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La legge regionale "salva-altane di caccia" del Veneto finisce davanti alla Corte costituzionale

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 6 Settembre 2012 alle 23:30 | 0 commenti

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Stefano Deliperi per Gruppo d’Intervento Giuridico onlus  -  Il Consiglio dei Ministri ha deliberato nel corso della seduta n. 44 del 5 settembre 2012 l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale “della legge della Regione Veneto n. 25 del 6 luglio 2012, recante “Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, in quanto alcune norme, disponendo che alcuni tipi di appostamenti destinati all’attività venatoria possano essere esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e realizzati anche in assenza di titolo, contrastano sia con le norme del Codice di beni culturali, sia con le disposizioni statali in materia di governo del territorio”.

E’ stata così accolta l’istanza (18 luglio 2012) dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus per l’impugnativa governativa del la legge regionale 6 luglio 2012, n. 25 (art. 127 cost.) per la palese violazione delle competenze statali costituzionalmente garantite in materia penale, di tutela paesaggistica e di governo del territorio (art. 117 cost.).

La pretesa normativa veneta, infatti, di rendere edificabili altane di caccia senza autorizzazione paesaggistica e senza titolo abilitativo urbanistico-edilizio è in radicale contrasto con le disposizioni legislative sulla tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e sul governo del territorio (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.), munite per giunta di sanzioni penali, così come riconosciuto e argomentato nel ricorso governativo.

In Veneto, in particolare nella Provincia di Vicenza, sono più di un centinaio i casi emersi nel corso della campagna di accertamenti della legittimità urbanistica e paesaggistica  effettuata con abnegazione e coraggio dai volontari veneti del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in collaborazione con la Lega per l’Abolizione della Caccia.  

In seguito alle verifiche dei Servizi tecnici dei Comuni interessati e del Corpo forestale dello Stato, sono ormai svariate decine le contestazioni di violazioni di natura penale e amministrativa (una trentina di rapporti alla magistratura sarebbero stati redatti dal Corpo forestale dello Stato, maggio 2012), una quindicina i sequestri preventivi disposti dalla magistratura.

Ora il Governo nazionale ha deciso il ricorso davanti alla Corte costituzionale avverso la legge “salva-altane” della Regione Veneto, ma il Giudice delle leggi era comunque già stato investito della problematica: infatti, il G.U.P. del Tribunale di Ancona, con ordinanza del 7 maggio 2012, aveva chiesto il pronunciamento della Corte costituzionale riguardo la legittimità della normativa regionale delle Marche che esenta tali strutture dall’ottenimento dei necessari titoli abilitativi.

Sono così avvertite tutte le Regioni che intendano sostenere le pretese venatorie di impunità per capanni e altane di caccia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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