La Lega Nord e il cerchio magico, Sel: non bastano le dimissioni dei "capi"
Martedi 10 Aprile 2012 alle 22:44 | 0 commenti
Sara Dal Zovo, membro del coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - E' una grande famiglia, quella della Lega, che si è stanziata e abita la pianura padana e le regioni del nord Italia, il puro, onesto, ricco settentrione, in cui scorrono le chiare, fresche e dolci (e anche un po' magiche) acque del Po! In questi giorni tutte le caratteristiche di questa terra fantastica, la Padania, sembrano star cadendo, sprofondando, trascinando con sè la famglia Bossi e i suoi discepoli.
E' forse questa la fine del Cerchio magico, tanto esaltato dal Senatùr? Non basterà di certo così poco per abbattere il grande partito popolare, che ascolta la voce dei cittadini, che si è opposto al Governo Tecnico di Monti e co. per difendere i diritti dei più deboli ed ergersi a salvatori, se non dell'Italia, almeno della loro "terra promessa", dopo averla depredata e saccheggiata per anni a fianco del Cavaliere! Dopo 17 anni di malgoverno, con astuzia e furbizia, hanno avuto la loro possibilità di riscattarsi, attraverso slogan contro il nuovo governo, in difesa di pensionati, lavoratori, piccole e medie imprese, quando in 10 anni e più di alleanza, prima con Forza Italia e poi con il Popolo della libertà , hanno contribuito ad impoverirli; ma soprattutto contro la "Roma ladrona", alla quale però sono rimasti saldamente legati. Mira a diventare uno slogan abusato, ma è proprio così, "Lega Ladrona", è questo che si sta verificando all'interno del partito, è sorto un gran caos che rischia di creare tensioni e di affossare, almeno in parte, il Carroccio; "Padroni o ladroni, a casa nostra?". I Bossi hanno l'aria di essere rimasti nel passato, di aver creato un loro feudo, di aver voluto sottomettere la pianura padana e farla propria. Così come sembra essere successo con le casse del partito, affidate ad un soggetto, Belsito, forse non proprio limpido e ad un giovane Trota, forse non troppo bravo in matematica ma a cui la furbizia non manca! Maxitruffa ai danni dello Stato, appropriazione indebita, riciclaggio, denaro per famiglia, alberghi, ville, soldi che si muovono "dalle discoteche alla tanzania", operazioni di "pubbliche relazioni e finanza creativa" e l'ombra della 'ndrangheta che serpeggia sopra a tutto questo caos informe. Hanno agito coerentemente alle loro false credenze i Bossi, si sono ripresi i soldi a loro sottratti dallo Stato per investirli nelle loro terre padane, pur rimanendo ancorati a Roma, hanno reso indipendenti i figli del Senatùr, pagando però lo scotto dello scandalo! Noi "privilegiati" dalle riforme di Monti, che ci salvano e rimettono il nostro Paese nel mercato mondiale, pronti a essere venduti al miglior offerente, presi in giro da partiti che dicono di rappresentarci e poi scendono a patti con il Potere, circondati da corruzione, illegalità , mafia...è questo il nostro Bel Paese, è così che vogliamo essere conosciuti nel mondo? E' tutto un grande marasma...e nonostante tutto questo, c'è ancora chi crede che non si investa nelle imprese italiane a causa dell'art.18...ahi voi, poveri illusi! E ora, dopo il grando scandalo, il Senatùr e il suo erede hanno deciso di dimettersi, rispettivamente da segretario del partito e da consigliere regionale, stando alle loro parole per dare il buon esempio, ma non sarebbe stato meglio pensarci prima? Hanno ben pensato di fare l'ultima cosa in loro potere, lasciare, prima che fosse qualcun altro a tagliar loro la testa! Ma siamo sicuri che bastino le dimissioni dei "capi" a risolvere la situazione? La popolazione dovrebbe tornare ad essere protagonista, ripresentarsi sulla scena e partecipare alle decisioni e riconquistarsi quella sovranità che le appartiene, come sancito dalla nostra Costituzione!
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