La Lega Nord con l'estrema destra italiana? Busato: problema per noi veneti
Domenica 19 Ottobre 2014 alle 14:38 | 0 commenti
Riceviamo da Gianluca Busato, Segretario di Veneto Sì, e pubblichiamo
La sterzata a destra della lega di Salvini, sancita dalla manifestazione di ieri a Milano e testimoniata dalla presenza di un migliaio di attivisti di Casa Pound (foto) dà un assetto diverso al quadro politico, con il battesimo di una formazione nazionalista sull’esempio di Alba Dorata in Grecia e del Front National in Francia.
Le riflessioni sono dovute al fatto che ciò ha implicazioni anche per quanto riguarda l’obiettivo di piena indipendenza del Veneto, dato che molti sinceri leghisti forse si sentivano più vicini a questo tema che non all’accostamento ai ragazzi della destra antagonista sociale di Roma e della Calabria, lasciando perdere la deriva sui programmi che ora sfiorano il ridicolo della spazzatura kalergiana che gira in rete, come ben rimarca L’Intraprendente.
La mossa di Salvini è intelligente (per lui), ma crea un problema a noi veneti, testimoniato anche dal suo recente spostamento verso un percorso autonomista.
Come noto infatti l’autonomia del Veneto è impossibile da raggiungere, per due ragioni su tutte: richiede una maggioranza parlamentare dei 2/3 (700 parlamentari su 1000) e non vi sono soldi nello striminzito bilancio dello stato, appensantito da sprechi immani, non toccati neanche nell’ultima legge di stabilità .
Ciò significa che la resurrezione della lega in chiave italiana per gli indipendentisti costituisce un problema da affrontare e risolvere, oltre alla drammatica dispersione di nuove leve che vi si avvicineranno illuse dall’apparente successo di pubblico: se qualcuno ha scelto di allersi ad essa, in vista delle prossime elezioni regionali, risulta infatti evidente che la risposta da dare è un’altra ed è alternativa ad essa, con la piena consapevolezza che le manfrine sul nuovo referendum regionale per l’indipendenza sono solo un misero tentativo di addomesticare la battaglia per l’indipendenza del Veneto. A questi signori interessa solo farsi altri 5 anni di gestione di appalti e prebende pubbliche, costruendosi la propria pensione sicura alle spalle dei poveri veneti, continuando a prendere in giro i propri elettori come hanno saputo fare alla grande in 25 anni di fallimenti politici.
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