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La Lega non era liberal fascista, Davide Lovat da VicenzaPiù n.214

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 26 Maggio 2011 alle 11:43 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù e Alto-Ovest Vicentino n.214 indistribuzione e scaricabile in pdf

La Lega non era liberal fascista, di Giovanni Coviello e Enrico Solo

Espulso dal partito, Davide Lovat parte al contrattacco con “Identità & Tradizione”, movimento culturale che promette di mettere il Carroccio davanti alle proprie contraddizioni.

“La mia non è stata un’espulsione qualsiasi, ma un allontanamento che ancora oggi chiede un motivo e che è stato eseguito  contro ogni procedura prevista dallo statuto”. Davide Lovat ha atteso una risposta dal suo partito, poi, resosi conto che una spiegazione non sarebbe mai arrivata, ha deciso di voltare pagina.

“Sono stato contattato da molte persone espulse dalla Lega in Veneto e anche oltre, perché evidentemente è in atto una pulizia ideologica dei leghisti storici. Costituiremo un gruppo, un movimento culturale che proporrà alla Lega Nord un confronto sui temi del leghismo e al dibattito politico il leghismo ripulito dalle derive di destra”. Nome provvisorio: Identità e Tradizione. Iscritto al Carroccio come sostenitore dal 1992 e come militante dal 2003, l’attività politica di Lovat arriva ad un momento cruciale nel 2007, quando si candida alla segreteria provinciale del partito in concorrenza con Paolo Franco. “Lì intervenne personalmente Bossi – ricorda – per dirmi di non correre contro Franco, ma di mettermi invece a lavorare a fianco dello stesso Franco. Dopo aver accettato, penso di aver dato prova di me lavorando lealmente con Franco fino al termine del suo mandato. Poi però, quando è arrivata l’ora di un nuovo mandato, si è rivista la pantomima tra Dal Lago e Stefani che fingono di litigare per poi spartirsi la segreteria. E così, come quattro anni prima c’era Ciambetti contro Mondardo, stavolta teoricamente c’era Busetti contro Fongaro. Mi sono detto che era la solita finta e allora ho voluto sparigliare le carte (con la candidatura di Grande, ndr) per tornare a parlare di contenuti, ponendo domande a cui non si vogliono dare risposte”. Il resto è storia recente: “Stefani e Dal Lago sono andati in direttivo nazionale a pretendere la mia espulsione con effetto immediato. Ora, che un partito come questo sia dominato da due persone contro ogni procedura è un problema che riguarda la democrazia”. Il movimento culturale Identità e Tradizione vuole ripartire dal leghismo originario, “quello sorto anche come reazione alla globalizzazione spinta e forzata - ricorda Lovat -. La Lega non può più avere il monopolio di certi concetti se poi si appiattisce su posizioni berlusconiane o peggio ancora su posizioni liberal-fasciste come sta accadendo ultimamente”. Obiettivo del movimento? “Non certo quello di fare la solita stupida ‘leghetta’ locale che poi prende lo 0,001%. I nostri sono ideali potenzialmente condivisibili da tutta la civiltà occidentale. Molto dipenderà dalla capacità che avremo di estendere la comunicazione e di far aderire personaggi che hanno una certa visibilità. Prima di tutto però viene l’adesione agli ideali”. E quali sono questi ideali? “La nostra dignità culturale si basa sulla dottrina sociale cristiana, sulla riflessione politica bimillenaria dell’Occidente e sul giusnaturalismo. Dal punto di vista economico, non siamo chiaramente socialisti, ma nemmeno liberisti. Siamo piuttosto per il capitalismo temperato, che è quanto di meglio proposto dalla cultura cristiana nel ventesimo secolo. Invece la Lega si è appiattita sul liberismo spinto, e solo a parole si rivolge a piccoli imprenditori e artigiani. Alla fine il Carroccio ha sposato l’ideologia americana. Qui a Vicenza poi si respira sempre un clima di liberal-fascismo e la Lega, che era movimento popolare, è diventata, nei modi e nella dirigenza, liberal-fascista.

E forse hanno deciso di farmi fuori anche per la mia condanna delle parole del sindaco di Breganze quando ho detto: ‘Mai  fascista in vita mia: io sono radicalmente antifascista proprio in quanto leghista’. D’altro canto quello con Berlusconi sembra diventato un matrimonio d’amore. Se uno ascolta Radio Padania, scopre che la base è inviperita. Ho la sensazione che la Lega sia diventata solo il contenitore del dissenso in modo che questi ‘bauchi’ del nord non facciano nulla di davvero pericoloso. La Lega, che nascendo aveva rotto gli schemi, oggi è stata riportata nel sistema”.

E tutto questo Lovat lo ha detto pochi giorni prima della tornata elettorale.              


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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