Quotidiano | Categorie: Politica

La guerra dei vitalizi e l'ottusità di classe

Di Giuseppe Di Maio Domenica 22 Luglio 2018 alle 22:39 | 1 commenti

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Non appena entrò in carcere Sergio Cusani, processato per la maxitangente Enimont, si lamentò delle condizioni carcerarie, dello spazio, del cibo, degli agenti di custodia. Il bocconiano senza laurea non era il primo ricco ad entrare in galera e fece di tutto per dimostrare di esserci per sbaglio: si impegnò in progetti di recupero per detenuti e ricevette la visita di Carlo Maria Martini. Volle dimostrare di appartenere a quella lunga schiera di reclusi a cui spettava un angolo con libri, carta e penna, che da Pelvico Poerio e Settembrini arrivava a Gramsci, quasi fosse un patriota, uno a cui era dovuta una scia di benevolenza come quella che accompagnava i galeotti anarchici sfrattati dalla "Lugano bella".

Durante la discussione alla Camera sul taglio degli stipendi voluta dal M5S, il ruspante on. Sannicandro si lanciò nella difesa del ceto parlamentare affermando che il deputato non fosse un lavoratore dipendente soggetto ad obblighi di produzione, ma un eletto dal popolo: dunque un libero professionista, una specie di artista-sacerdote, non un metalmeccanico. Ora, quei fresconi dei 5 stelle hanno cancellato i vitalizi per i deputati in quiescenza, e si è alzato un coro di proteste che hanno preso persino le vie legali. Uno non arriva a fine mese, un altro ha i figli e nipoti da campare, uno deve curarsi il cancro, i soldi alla badante, la carrozzella, i pannoloni... Un'infinità di lamenti in cui i nostri eroi scoprono per se stessi esigenze che hanno sempre negato al resto della popolazione, una sensibilità di classe che purtroppo scoperchia la realtà della politica e delle sue rappresentanze.

Siccome ciò che penalizza il giudizio di costoro è il punto di vista, cioè la verità nascosta nell'adagio popolare de "l'uomo sazio che non crede a chi ha digiunato", ci si domanda qual è il loro punto di vista, che cosa credono di essere costoro? Nonostante l'Istat calcoli la soglia di povertà assoluta intorno agli 800 euro per persona sola, i parlamentari soggetti a ricalcolo già intorno ai 2000 euro denunciano indigenza, pur essendo proprietari di più di un'abitazione e magari abitando in un paesino del sud, dove l'istituto di statistica assegna una soglia ben inferiore a quella nazionale. E allora ecco la contraddizione. La vita sociale è vita di classe; non c'è alcuna percezione dei problemi degli altri oltre lo steccato di ceto, oltre l'ambito circoscritto dalle proprie relazioni abituali. Eppure ciò che viene negato dai più è appunto la classe, l'ordine, il filtro della coscienza individuale nella comprensione della storia del mondo.

I negatori sono gli stessi che pretendono due forme di rispetto, quella da e verso se stessi; due morali, una che riconosce come veniali i peccati che danneggiano gli estranei al proprio ceto, e l'altra che avverte come mortali i peccati contro i loro amici; due giustizie, quella in cui s'interpretano e quella in cui si applicano le leggi. Sono gli stessi abituati a vedere punita la povertà dal sistema giudiziario, e che gridano allo scandalo quando uno di loro finisce in manette; sono quelli che si ammalano in galera e che tempestano di ricorsi e petizioni il giudice di sorveglianza. Gli ottusi della classe sono quelli che parlano della gente come di un paesaggio, che ordinano al cameriere senza guardarlo in faccia, e che camminano incuranti sopra ad un pavimento ancora bagnato.

Eppure, dappertutto la povera gente avverte la realtà della divisione sociale, l'esistenza di una tribù diversa dalla propria a cui ha dato persino un nome, Loro (Iori), quelli tra cui vigono leggi non valide per gli altri, quelli del cane che non mangia cane, quelli che la fanno sempre franca. In un'intervista sui vitalizi, la deputata PD Paola De Micheli mentre argomentava sul provvedimento ha detto senza pudore: "Se passa questo, non si sa più dove si va a finire". Purtroppo i giovinotti del Movimento 5 stelle nella loro foga laica e geometrica hanno sollevato il lembo di una realtà che nasconde l'origine sacra della disuguaglianza di classe, ma non ne sono del tutto consapevoli. Così come non sono coscienti che l'unico razzismo è quello dei ricchi contro i poveri e che i primi a negare la lotta di classe sono coloro che l'hanno vinta.

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Commenti

Inviato Lunedi 23 Luglio 2018 alle 07:10

Ricordo ancora il gesto dell'ombrello del Kompagno Mario Capanna a proposito dei vitalizi e ricordo come proprio il Partito Comunista e i suoi eredi, epigoni, mai hanno fatta una vera battaglia contro i privilegi dei politici, anzi ora , come Capanna, combattono chi li vuole togliere. La Sinistra italiana invece c di prendersela con i % stelle farebbero bene ad essere i primi a combattere i privilegi della nomenklatura.
Questa e l'obsoleto modo di ragionare in politica, veterokomunismo, porta la sinistra al disfacimento, troppo imborghesita.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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