La Fipe ribadisce: wifi liberi nei pubblici esercizi
Lunedi 25 Febbraio 2013 alle 15:18 | 0 commenti
Fipe-Confcommercio - La pubblicazione della risposta fornita dall'Autorità garante della Protezione dei dati personali a Fipe-Confcommerciosulla liberalizzazione del wi-fi nei pubblici eserciziaccende la diatriba. Oggetto del contendere è il rischio di condanna dell'esercente che non identifica i fruitori del wi-fi e non registra la loro navigazione per reati eventualmente commessi con tali mezzi dai clienti.
La risposta del Garante ribadisce che dal 2011 è venuta meno l'obbligatorietà da parte degli esercenti di monitorare e archiviare i dati relativi alla navigazione in Internet degli avventori. Inoltre in tema di reati non è previsto alcun tipo di responsabilità oggettiva e ciò è confermato anche dall'assenza di qualsiasi condanna per tali fatti.
Se l'esercente ritiene, comunque, di intercettare i clienti che si collegano, deve richiedere loroil consenso esplicito al trattamento dei dati, in assenza del quale rischia una sicura sanzione amministrativa nella misura compresa fra seimila e 36 mila euro.Â
Gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l'archiviazione dei dati possono quindi, in questo momento di crisi, risparmiare su questi costi, come d'altro canto avviene in altri paesi dell' Europa.
«È assurdo - fa notare il presidente Fipe, Lino Stoppani - che dopo il parere dell'Authority vi siano ancora dei dubbi interpretativi sulla liberalizzazione del sistema wi-fi che va verso la realizzazione delle smart city».
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