La famiglia anagrafica: altra invenzione. Ma la famiglia, è un'altra cosa.
Mercoledi 29 Febbraio 2012 alle 22:05 | 1 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo.
L'art. 29 della Costituzione, individua la concezione della famiglia come una "comunità naturale", con il riconoscimento storico di taluni aspetti antropologici. L'affermazione per cui "il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità famigliare". L'Art. 30 è centrale nella costruzione del modello di famiglia, il primo comma dice "è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio".
La famiglia, è nata prima dello Stato, riconosce il diritto e dovere di svolgere la funzione educativa. Sotto questo aspetto le disposizioni Costituzionali assicurano alla famiglia una autonomia, individuando nella cura dei figli la ragione fondamentale cui è ispirato il testo Costituzionale. Art. 31 Prevede sostegno e aiuto alle famiglie per "l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose". La Costituzione riserva alla famiglia un alto apprezzamento tanto da prevedere: "Protegge la maternità , l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo". La Corte Costituzionale in una serie di decisioni 166/1998 - 352/2000 - 461/2000- 491/2000 ha sottolineato la diversità tra un rapporto coniugale e quello di convivenza "fondato sull'affetto quotidiano liberamente e in ogni istante revocabile" precisando che le situazioni non sono similari. Ma i politici sempre più lontani dai problemi concreti e perpetuamente in campagna elettorale, nulla sanno di chi tutti i giorni deve fare il conto con il mutuo, le rette della mensa, le bollette del gas, il caro benzina, la cassa integrazione. In un paese che si dice Cristiano, la Costituzione e il Vangelo hanno smesso di essere punti di riferimento per l'azione sociale di quanti dicono di ispirarsi ai suoi principi. A tutt'oggi, non ho sentito o letto nessun intervento da parte dei "Comunardi" e Assessori che hanno chiesto e ottenuto i voti dei cattolici vicentini. Nella proposta di Statuto Comunale all'art.1 punto 3. Si recita: Al Comune sono attribuite tutte le funzioni amministrative relative alla popolazione (in pratica credo si parli dell'anagrafe) che in base all'Articolo 117 della Costituzione è di competenza dello Stato e non di Comuni e Regioni. Quando i nostri democratici locali, cominceranno a pensare meno ai Diritti e molto di più ai Doveri che incombono su tutti i cittadini, ma in particolare a chi si propone per amministrare la cosa pubblica?
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
La famiglia è un'altra cosa per lei, forse. Lasci ad ognuno la libertà di avere la famiglia che desidera.