La cultura e il diritto di manifestare a Vicenza, Prc: no ai centri commerciali
Lunedi 23 Dicembre 2013 alle 21:08 | 0 commenti
Claudia Rancati e Robero Fogagnoli PRC Vicenza - Domenica a Vicenza molti cittadini sono entrati a visitare Palazzo Chiericati sede della pinacoteca civica, aperta gratuitamente al pubblico dopo i recenti restauri. Una bella iniziativa che fa riflettere sulla domanda di conoscenza che proviene dalla società in modo trasversale alle età ed all’estrazione sociale.
Le opere esposte, tutte di notevole interesse storico ed artistico, hanno attirato e coinvolto molti vicentini che hanno vissuto per una giornata uno spazio pubblico importante come l’edificio cinquecentesco realizzato da Andrea Palladio e collocato in pieno centro storico. La Vicenza che chiede partecipazione e cultura, rappresenta per noi la parte più attiva ed importante della società e di manifestazioni come queste, Vicenza ha bisogno per crescere nel senso pieno della parola, soprattutto in questa epoca di crisi, di atomizzazione sociale e di privatizzazione dei bisogni. Non tutto si può comprare e la ricchezza vera, quella che va salvaguardata è proprio quella che non si può mercificare, come lo sono la cultura e l’ambiente naturale.
La giornata di domenica ci spinge ad una riflessione sul modo di vivere la città e sulle priorità che è necessario dare nel rispetto dell’interesse generale. La recente notizia circa la volontà delle istituzioni locali di vietare i cortei nel centro storico, ci appare fortemente in contraddizione con questa idea di città , perché riteniamo che nel rispetto e nella democrazia, vada garantita a tutti la possibilità di vivere le strade e le piazze anche con l'espressione colletiva di un pensiero. Siamo consapevoli della crisi del commercio, e riteniamo che al malcontento che proviene da queste categorie non si debba rispondere negando un diritto costituzionale come quello di manifestare, ma piuttosto contrastando la creazione di enormi centri commerciali che soffocano le piccole botteghe ed inquinano ed abbruttiscono il nostro territorio. Come Rifondazione comunista siamo impegnati in questo senso e ci opponiamo a scelte che portino a trasformare la nostra città in un luogo a dimensione solo del consumatore.
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