La casta si salva ancora
Giovedi 20 Ottobre 2011 alle 08:26 | 0 commenti
Nicola Giangregorio, Comitato C.R.E.D.I.C.I. - Mentre in queste ore si parla di decreto sviluppo a costo zero e si rincorrono voci di ulteriori interventi per ridurre il debito pubblico, con l'inevitabile spremuta collettiva, la casta politica si salva dai tagli. Infatti grazie alla solita interpretazione "ad personam", circolare 11.10.2011, n.150 che la direzione centrale dei sistemi informativi e dell'innovazione del Ministero dell'economia ha diffuso per fornire chiarimenti in ordine al calcolo della decurtazione prevista dal Dl n.78/2010, che i ministri e sottosegretari, poiché ricoprono cariche politiche e non sono titolari di un rapporto di lavoro dipendente, non posso essere destinatari dei tagli al trattamento economico complessivo disposti dall'articolo 9, comma 2 della manovra correttiva del 2010.
A questi, pertanto, sulla mensilità in pagamento il prossimo novembre, sarà rimborsato quanto trattenuto in applicazione della predetta norma. La nota salva retribuzioni non solo riesce per l'ennesima volta a confermare
quanto la politica del rigore sia così rigida con i deboli e debole con i forti, ma crea un'ingiustizia incolmabile verso chi continua a pagare anche se disoccupato. Ci auguriamo che qualcuno si renda conto al più presto di questo vulnus legislativo e corra ai ripari senza indugi, sarebbe uno schiaffo che farebbe molto male a tutti i cittadini coinvolti in una crisi globale senza sbocchi che non godono di escamotage vergognosi per pensare a se ed alla propria famiglia.
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