La caduta dall'alto è la causa principale di morte sul lavoro. Un rimedio è la formazione
Lunedi 1 Agosto 2011 alle 13:01 | 0 commenti
 
				
		Un lavoratore su quattro perde la vita a causa di una caduta dall'alto. E più del 2 per cento delle orti bianche sono dovute a cause elettriche. Questo risulta dai dati semestrali recentemente diffusi dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, la società di Mestre leader proprio nella sicurezza sul lavoro e attiva come partner ufficiale nella campagna europea Ambienti di lavoro sani e sicuri.
Corsi e meeting di formazione e aggiornamento sono al centro della  Campagna per discutere ed approfondire una vera emergenza, quella dei  lavori in quota e a contatto con impianti elettrici. I dati degli  esperti dell'Osservatorio fino a giugno parlano chiaro: il 25 per cento  delle morti bianche in Italia (il 18,7 a Nord est) è conseguenza di una  caduta dall'alto e il rischio elettrico, considerando solo il contatto  diretto, arriva a superare il 2 per cento, arrivando addirittura al 3,7  per cento nel Nord est. Se la realtà è preoccupante in termini di  percentuale, lo è ancora di più quando si parla di numeri assoluti. Su  un totale di 229 incidenti mortali verificatisi nella prima metà  dell'anno in Italia, ben 55, infatti, sono le vittime di una caduta  dall'alto. I dati relativi alle morti bianche danno una misura della  sicurezza nei luoghi di lavoro e la campagna europea sulla Manutenzione  Sicura diventa uno strumento indispensabile per modificare nel tempo in  meglio quei dati. Se l'obiettivo comune e reale è  ridurre il Rischio  elettrico e delle cadute dall'alto, la questione delle responsabilità  penali nei lavori di manutenzione dovrebbe anche indurre a un maggiore  investimento non solo sugli strumenti passivi di sicurezza, ma anche su  quelli attivi e preventivi, come la preparazione e la formazione dei  periti, dei tecnici, degli installatori, dei manutentori RSPP e degli  stessi datori di lavoro. Tanto più in un momento di crisi economica, che  a volte spinge proprio le imprese, spesso di artigiani e di piccole  dimensioni, a non curare a sufficienza la sicurezza per i suoi costi e i  lavoratori ad accettare condizioni operative incerte, ma migliorabili,  anche individualmente, proprio con l'informazione e la formazione. 
 
E il discorso andrebbe esteso agli altri settori lavorativi, di cui  forniamo, come indicatori, i dati percentuali disponibili del Nord est.  Quando si parla di morti bianche il settore agricolo è quello  maggiormente coinvolto con il 42,9 per cento dei casi di morte. Segue il  settore delle costruzioni (22,9 per cento), quello dello smaltimento  rifiuti con l'8,6 per cento, mentre il dato si ferma al 5,7 per cento  nella produzione, distribuzione, manutenzione di energia elettrica,  acqua e gas così come nel commercio e attività artigianali, al 2,9 per  cento nel settore del legno, dell'industria alimentare, della  fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, nei trasporti,  magazzinaggi e comunicazioni e nelle associazioni ricreative, culturali e  sportive. Lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle  persone è la causa principale di morte (nel 25,7 per cento dei casi),  seguita dalla caduta dall'alto e dal ribaltamento di un veicolo o di un  mezzo in movimento (20 per cento). Per l'investimento di un mezzo  semovente ha perso, poi, la vita l'8,6 per cento del totale delle  vittime del lavoro. La mortalità più elevata si registra soprattutto tra  i cinquantenni (mentre a livello nazionale la fascia più colpita è  quella dei quarantenni). A Nordest, dunque, più che nel resto del Paese  muore, stranamente, chi ha più esperienza lavorativa.
Continua,  infine, ad essere tragico anche il bollettino delle morti bianche  durante il fine settimana:  tra venerdì e domenica, nei primi sei mesi  del 2011,  è deceduto un terzo delle vittime a Nordest. I giorni più  neri in assoluto sono il giovedì (quasi il 23 per cento degli incidenti  mortali) e il lunedì e il martedì (ciascuno con il 20  per cento degli  eventi mortali registrati).
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