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La base militare abbandonata sulle montagne vicentine

Di Edoardo Andrein Domenica 25 Agosto 2013 alle 17:49 | 3 commenti

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C'è una base dell'Aeronautica italiana al posto della quale è sorto il nuovo insediamento militare americano di Vicenza, come accaduto all'ex Dal Molin; e c'è un'altra base dell'Aeronautica lasciata da anni nel più completo abbandono, uno scempio visibile a chiunque in un territorio naturale da cartolina come la Valle dei Ciliegi immersa tra le montagne vicentine.

Siamo a Tonezza del Cimone, dieci chilometri di strada dal Monte Toraro, luogo strategico fondamentale per la difesa area in tempo di guerra fredda. Nel 1963 venne costruito il villaggio militare della Nato per fornire un supporto di militari e mezzi alla stazione di controllo del Toraro, una serie di edifici e alloggi diventati a distanza di cinquant'anni dei relitti abbandonati al degrado, un altro simbolo degli sprechi di uno Stato incapace di riconvertire a uso civile le sue installazioni militari dismesse. 
Un luogo delimitato da una recinzione sulla quale sono appesi una serie di cartelli minacciosi e nuovi di zecca, come quello che potete vedere nella foto, con una serie di divieti tra i quali quello di cacciare ed effettuare fotografie o riprese. 
Per questo motivo non possiamo mostrare immagini di questa avvilente installazione militare abbandonata; e allora vi scriviamo ciò che è visibile a chiunque passi per il sentiero che si estende per quasi cinquecento metri lungo la serie di costruzioni militari per la maggior parte perfettamente integre e corredate di campi all'aperto di pallacanestro e tennis, oramai quasi completamente avvolti dalla fitta e incolta vegetazione di erba e sterpaglie. 
Sulla parete di uno degli edifici, poi, compare una targa con la scritta "Comando 1a Regione Aerea - Centro di sopravvivenza in montagna". 
In quell'area però di sopravvissuto non c'è più nulla. 


Commenti

Inviato Domenica 25 Agosto 2013 alle 19:14

Per i curiosi segnalo www.basetuono.it
Potrete trovare un po' di storia anche del sito vicentino e qualche interessante suggerimento per una possibile riconversione dell'area così come già la provincia autonoma di Trento ha operato sul sito dismesso di passo Coe.
Marco_M
Inviato Lunedi 26 Agosto 2013 alle 11:15

E che mi dite della base sul Monte Calvarina??
Inviato Lunedi 26 Agosto 2013 alle 12:14

Enrico, facci sapere qualche informazione in più su quella base!
EA
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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