Azioni sotto i 15 euro? La Banca Popolare di Vicenza dai vicentini alla finanza per una pipa di tabacco. Zonin direbbe: per un bicer de vin
Martedi 6 Ottobre 2015 alle 22:31 | 0 commenti
Dopo il crollo al prezzo, purtroppo puramente virtuale e non monetizzabile, di 48 euro approvato nell'ultima assemblea partendo dai 62,50 euro del valore fissato per i più recenti aumenti di capitale da Zonin & c., finiti anche per questo sotto inchiesta da parte della procura vicentina, oggi, partendo da una capitalizzazione presunta della Banca Popolare di Vicenza di circa 4 miliardi e mezzo, il collega Smiderle calcola, in maniera tecnicamente credibile, il valore presumibile delle azioni all'atto della prossima quotazione in borsa tra i 12,85 e i 15 euro.
Fin qui i calcoli del collega, che danno conto del buco enorme che si crea nelle tasche degli azionisti.
Ma vogliamo aggiungere anche noi una considerazione, che, pur non avendola scritta, di certo Smiderle condividerà perchè è facile da fare con un piccolo, aggiuntivo calcolo che dà purtroppo consistenza a dubbio da noi esplicitato dopo gli ultimi fatti: l'acquisibilità del controllo dell'Istituto con una pipa di tabacco.
Se a 48 euro di valore la capitalizzazione complessiva (prezzo delle singole azioni moltiplicato per il numero di queste ultime)Â della Banca vicentina era di 4,5 miliardi, alla forbice del valore presunto di borsa tra i 12,85 e i 15 euro corrisponderebbe una forbice della capitalizazione tra gli 1,2 miliardi di euro e gli 1,4 miliardi.
E allora?
Allora conquisterebbe il controllo della BPVi, oggi con problemi di conto economico ma con un enorme valore commerciale, come ha ribadito il nuovo AD Francesco Iorio all'atto della presentazione del Piano Industriale 2015 - 2020, chi, tra investitori finanziari o banche tradizionali e banche d'affari del consorzio di garanzia, si dovesse accaparrare tutto o in buona parte l'aumento da 1,5 miliardi, maggiore dell'attuale capitalizzazione che per effetto dell'aumento salirebbe tra i 2,7 e i 2,9 miliardi di euro.
E cosa sono 1,5 miliardi di euro per certi investitori finanziari o per le banche del consorzio?
Una pipa di tabacco, appunto.
Oppure, se il presidente Zonin e i suoi vassalli, valvassori e valvassini della specie dei vari Zigliotto & c., ancora avvinghiati sulle loro poltrone da cui hanno padroneggiato la servitù della gleba, preferiscono una diversa (e più paonazza?) espressione, i soci che sottoscriveranno l'aumento da 1,5 miliardi di euro conquisteranno la (fu) banca dei vicentini con un "bicer de vin".
Prosit.
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