Keren Ponzo da ex Prc alle primarie del "più concreto PD: con la mia faccia, per i diritti"
Mercoledi 26 Dicembre 2012 alle 21:37 | 0 commenti
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Keren Ponzo, dopo la sua partecipazione alla nostra video galleria, come abbiamo fatto, nonostante il periodo natalizio, per tutti (domani sarà  la volta di Luigi Creazzo per considerarla democraticamente completa), viene da noi "interrogata" per farcene noi stessi ma soprattutto per farne fare un'idea ai nostri lettori e a chi sarà , se vorrà , un suo elettore alle primarie del Partito democratico del 30 dicembre.
Keren ci ha anche inviato una sua presentazione che vi offriamo di seguito, ma, come al solito, vederla e ascoltarla vi darà più informazioni sulle emozioni che è capace di trasmettere. E vi faciliterà il compito di valutare la sincerità del suo impegno di donna, madre, attivista e ... bancaria al servizio, ci dice, dei clienti che hanno problemi.
Riceviamno da Keren Ponzo e pubblichiamo
Mi presento. Sono Keren Ponzo,43 anni, sposata con Paolo dal 1999 e madre di 4 bambini, Tobia 12 anni, Jacopo 10, Nicolò 7 anni e Cloe di 3 anni,quasi! Vivo a Trissino, dopo 30 anni vissuti a Roma. Lavoro in una banca di credito al consumo come consulente e per noi questo significa risolvere problemi, anche gravi, ogni giorno, tutto il giorno. È un lavoro non leggero, i problemi più pesanti
te li porti a casa e iniziano a far parte di te. Noi siamo la storia che abbiamo vissuto e quindi, per spiegare le ragioni della mia candidatura, la cosa migliore è partire dall'inizio. Roma, primi anni 70'. Contestazioni. Mio padre era un attivista per i diritti civili. Era cieco e aveva il cane guida che lo accompagnava ovunque. Il cane, per quanto addestrato, non sopportava il forte rumore di una
manifestazione. Dobbiamo ricordare che di li a poco sarebbe avvenuto il sequestro Moro. Il clima ero teso, sempre. Diventai la sua accompagnatrice. A 4-5 anni feci la "mia" prima manifestazione. Non ci si fermava per nessun motivo. Bisognava bloccare gli autobus perché l'azienda tranviaria ne modificasse lasalita, troppo alta per le persone in carrozzina; fermare il traffico perché i semafori non erano dotati di segnalatore acustico per i non vedenti. Bisognava fare tutto ciò che era possibile perché tutti avessero le stesse possibilità , nessuno escluso.
Sono cresciuta con la consapevolezza che se le cose si vogliono realmente e sono giuste si possono fare! Sono cresciuta in una famiglia in cui la diversità era la normalità e la ricchezza di tutti. Non esistono diversi, esiste solo un modo diverso di esprimersi e a tutti deve essere garantita la possibilità di farlo. Nessuno escluso. Eravamo una famiglia molto modesta, molto, ma pronta a condividere quel poco con chi stava peggio. Non eravamo una famiglia cattolica e questo mi ha
insegnato che la condivisione e la responsabilità verso il prossimo, il suo bene, non è una questione religiosa. A scuola l'impegno con e per i compagni. Ho sempre votato a sinistra, come tutta la famiglia. Per le sue idee politiche e il non voler cedere ad una tessera che non sentiva, mio padre ha svolto un lavoro modesto, seppure traduttore simultaneo. Per le mie idee politiche sono
stata licenziata. Non ho mai detto ciò che non penso! Nasce il secondo figlio. La necessita' di avere risposte politiche concrete mi porta ad aderire ai DS. Ho amato il PD fin dalla sua costituzione . Sono stata segretaria del circolo di Trissino da subito. Sono ancora segretaria. E responsabile scuola provinciale e delegata nazionale. Sono cresciuta in una famiglia che ci ha messo sempre la faccia, con mille problemi, ma non si è mai tirata indietro. Non sono abituata a farlo e grazie al sostegno di mio marito posso permettermi ancora di essere me stessa. La campagna delle primarie del 25 novembre mi ha visto al fianco di Laura Puppato come coordinatrice provinciale e al ballottaggio ho sostenuto Bersani. Ho collaborato con lei alla stesura del suo programma di governo nazionale e ho scritto il capitolo sull'istruzione. Una splendida esperienza. Coerente con la mia storia, non poteva essere diversamente! Perché votarmi? Perché c'è bisogno che la politica torni ad essere servizio pubblico, perché non esiterei neanche un secondo e le battaglie sostenute fin da bambina le
porterei in Parlamento. Perché la mia storia mi ha preparato e il Partito Democratico fornito gli strumenti, anche con la Scuola Politica Veneta di cui sono un consigliere fondatore, per rendere concreto il mio impegno. Perché la mia determinazione per la scuola e i diritti civili possano trovare concretezza in azioni politiche per il mio Paese. Perché è ora che il Parlamento sia composto da persone che sanno quanto costa un pezzo di pane, che conoscono realmente la difficoltà di arrivare a fine mese e soprattutto sanno quanto possibile è migliorare le cose avendo le mani libere e il cuore aperto!
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