Italiani all'estero, Anci: Imu come abitazione principale e importi comunicati dal sindaco
Mercoledi 19 Settembre 2012 alle 15:16 | 0 commenti
Anci Veneto - Gli emigrati veneti sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l'Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. E' la richiesta dei rappresentati delle Associazioni provinciali dei veneti del mondo, che Anciveneto farà valere in tutte le sedi competenti, dopo averne parlato faccia a faccia oggi in sede a Selvazzano Dentro.
A rappresentare l'Anci regionale c'erano il presidente della consulta finanza locale Diego Marchioro e il delegato Anci per l'immigrazione Gino Pante; dall'altra parte erano presenti Ivano Foch per i bellunesi nel mondo, Leopoldo Marcolongo e Giampaolo Marcon per i padovani, Gabriele Zanetti per i vicentini. Alla riunione è stato ribadito che gli italiani residenti all'estero e iscritti al registro Aire beneficino dell'assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l'Imu venga calcolata come se quest'ultima fosse l'abitazione principale; i motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si è parlato dell'opportunità che sia direttamente il sindaco del comune dove hanno l'abitazione assimilata a inviare la lettera con l'importo esatto dell'Imu. «Si tratta di far sapere ai cittadini quanto devono effettivamente pagare, viste le differenze tra la tesoreria di una municipalità e quella di un'altra -spiega Marchioro- ma è anche una questione di decoro, perché fa sempre piacere ricevere una lettera dal primo cittadino della città o paese di provenienza. Come Anciveneto proporremo ai comuni di tener conto di queste indicazioni».
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