Irpef regione: non doveva essere eliminata?
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 03:11 | 0 commenti
Adico                 Â
"E'di ottobre 2009, l'annuncio della Giunta Regionale del Veneto che aveva preannunciato alla stampa di voler abolire la tassa denominata addizionale regionale IRPEF che grava sugli stipendi dei lavoratori/consumatori, poichè il suo scopo era esaurito" fanno sapere dall'ADICO..
Ecco alcuni lanci di agenzia:
Venezia, ott. 2009- Finalizzata finora al ripianamento del debito in sanità , l'addizionale Irpef applicata dalla Regione del Veneto ha esaurito il suo scopo e viene abolita. "Fino ad oggi il Veneto è stata la Regione che l'applicava in maniera meno pesante - ha detto l'assessore al bilancio, Isi Coppola -, non solo numericamente sui cittadini, perché non erano neanche 500 mila i cittadini che oggi pagavano lo 0,50 di addizionale regionale, ma anche in maniera minore". Soddisfatto anche il Presidente Veneto Galan, che sottolinea come il Veneto sia la prima regione d'Italia che riesce a togliere la tassa. Al microfono di BluradioVeneto ascoltiamo i dettagli però dall'Assessore Isi Coppola.Â
(registrazione)
(AGI) - Venezia, 27 ott. 2009 - Nessun cittadino veneto nel 2010 sara' assoggettato all'addizionale Irpef regionale. I motivi che hanno spinto la giunta regionale ad azzerare la manovra tributaria sono stati illustrati oggi dal presidente della Regione Giancarlo Galan e dall'assessore al bilancio Isi Coppola. ‘A partire dal 2002 la Regione del Veneto aveva introdotto l'addizionale Irpef - ha detto il presidente Galan - chiedendo ai cittadini veneti un sacrificio per mantenere la sanita' regionale a livelli di eccellenza. Tuttavia dal 2003 e' iniziato un percorso di progressiva riduzione della manovra sia in termini di gettito (passando da 201 milioni di euro del 2002 ai 131 milioni del 2009), sia del numero di contribuenti interessati (dai 2,8 milioni del 2002 a meno di 500 mila del 2009). Il Veneto e' comunque la Regione con la soglia di esenzione (29 mila euro) piu' elevata nel panorama nazionale'. ‘Ora e' anche l'unica Regione in Italia che riesce a togliere l'addizionale Irpef - ha aggiunto Galan - e mettere nelle tasche di 500 mila cittadini soldi in piu' che possono servire al rilancio della nostra economia. Cio' e' possibile grazie al risparmio di risorse realizzato grazie ad una buona amministrazione generalizzata, che ha mantenuto pero' alti gli standard senza tagliare nessun servizio'. L'assessore Coppola ha spiegato che l'addizionale Irpef veniva impiegata per coprire il differenziale di deficit del servizio sanitario regionale. ‘Quest'anno il sistema e' a pareggio - ha detto - e ci troviamo quindi nella condizione di poter togliere questa tassa. Nel tempo infatti e' cresciuto il processo di razionalizzazione del nostro servizio sanitario che resta un'eccellenza a livello nazionale ed europeo'. Per un cittadino veneto con un reddito imponibile pari a 30 mila euro, questa misura si tradurra' in un risparmio di 150 euro mentre per un cittadino con un reddito imponibile di 50 mila euro il risparmio sara' di 250 euro. Per un nucleo familiare in cui i due coniugi abbiano un reddito rispettivamente di 35 mila e 30 mila euro, il risparmio fiscale e' complessivamente pari a 325 euro. L'assessore ha proposto anche una comparazione sui livelli di prelievo fiscale in materia di addizionale Irpef con altre Regioni come la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna. Risulta che se venissero applicate alla base imponibile dell'addizionale Irpef del Veneto le regole fiscali oggi in vigore in Lombardia, i cittadini pagherebbero 113 milioni di euro in piu'; applicando quelle del Piemonte e dell'Emilia Romagna, 239 e 256 milioni di euro in piu'. ‘Invece il Veneto - ha aggiunto - ha scelto di azzerare questa tassa'. L'assessore Coppola ha parlato anche delle misure della Regione a favore delle imprese, soprattutto di quelle che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, e ha reso noto che nella seduta di oggi la giunta regionale ha approvato anche il bilancio di previsione per il 2010. (AGI)
"Con la presente, a nome di tutti i consumatori che ogni giorno si rivolgono all'ADICO chiediamo di capire il motivo di questo ripensamento oppure se si trattava di mera propaganda elettorale" conclude il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
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