Ipab San Camillo, Forza Italia: nessuno se ne può lavare le mani
Martedi 6 Ottobre 2015 alle 16:12 | 0 commenti
Nota di Roberto Cattaneo, caspogruppo consigliere comunale Forza Italia
Da questa mattina è in azione una ispezione della Regione nell’Istituto di San Camillo, IPAB, decisa dal Presidente della Regione Luca Zaia. Oggi stesso viene convocata dall’Assessore Isabella Sala, del Comune di Vicenza, una riunione della Commissione preposta. Già più voci, compresa quella di Zaia, commentano i tristissimi episodi acceduti al San Camillo e ben evidenziati dai mas media, con un messaggio ben preciso.
Se le indagini confermano quanto denunciato dalla stampa, allora la Cooperativa che gestisce, pare assai male, il settore, deve andarsene. Se va chiarito immediatamente che l’attuale Consiglio di Amministrazione non può essere ritenuto responsabile di una carenza di vigilanza essendo stato nominato molto di recente, da qualche parte delle responsabilità devo esservi. In primis nella formula dell’appalto che favorisce le cooperative che giocano al massimo ribasso. Questo in sostanza si scarica poi sia sull’ospite degli istituti per anziani, sia sul personale ridotto al minimo e mal pagato. La Cooperativa in questione è stata recentemente diffidata dall’attuale CdA, ma episodi di insofferenza, provenienti dai famigliari degli ospiti ma anche dai lavoratori e dai loro sindacati, circa la cattiva gestione del San Camillo esistevano da tempo, anche quando era insediato all’IPAB il commissario regionale. Però nulla è accaduto in direzione del riordino del sistema. Mi permetto però di osservare che anche il Comune di Vicenza, il sindaco e l’assessore preposto dovevano necessariamente essere al corrente del disagio esistente all’interno del San Camillo e in quanto “proprietari pro temporeâ€Â (ricordiamoci che il CdA dell’IPAB è nominato dal sindaco) avrebbero dovuto promuovere una vera indagine, cosa che non mi risulta essere stata fatta.
Nessuno se ne può lavare le mani. Se la indagine promossa dalla Regione, e le notizie comunicate dalla stampa si riveleranno fondate, allora la strada non può che essere una sola: l’allontanamento immediato della struttura responsabile e la sua chiamata a risponderne davanti alla Legge.
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