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Ipab S. Camillo, il vicepresidente Cristofari risponde (in parte) a Rodeghiero: impianti a norma, amianto rimosso da tempo

Di Andrea Fasulo Venerdi 16 Ottobre 2015 alle 15:39 | 0 commenti

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Sulle questioni sollevate da Maria Chiara Rodeghiero, presidente della sezione vicentina di Medicina Democratica Onlus e Associazione Italiana Esposti Amianto, da noi intervistata alcuni giorni fa, interviene oggi il vicepresidente di IPAB Gianni Cristofari con una precisazione, che chiarisce alcune delle criticità evidenziate, ma non tutte. Rodeghiero aveva sottolineato, con esempi concreti, le gravi carenze di igiene e di manutenzione strutturale del San Camillo, rilevando anche la scarsità di personale, spremuto all'osso e sottopagato.

"Nell'intervista la dott.ssa Rodeghiero esprime delle considerazioni sull'operato della cooperativa Bramasole che gestisce il reparto S. Camillo. Operato già censurato dal Cda di IPAB di Vicenza" commenta Cristofari.
"Nella parte finale dell'intervista viene chiamato in causa IPAB di Vicenza, facendo riferimento a carenze strutturali, in particolare alla presenza nel S. Camillo di "un degrado vistoso oltre all'impianto elettrico con diversi fili volanti a da mettere a norma, appare visibilissimo il tetto di amianto che copre tutta la struttura". È necessario contestare tali affermazioni", aggiunge Cristofari, "precisando che nella struttura tutto l'impianto elettrico è a norma e non vi sono fili volanti. Inoltre la copertura del S. Camillo, che è stata interamente bonificata alcuni anni fa, non presenta più amianto".
Sulle altre segnalazioni arrivate dalla presidente di Medicina Democratica, come tazze del bagno lerce o chiuse con cartelli con scritto "vietato aprire per scarafaggi", ragnatele sui letti, o sulla presenza di un solo infermiere notturno a coprire tre piani, non sono arrivate da IPAB precisazioni. Che, a questo punto, è lecito attendersi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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