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Ipab risponde all'occupazione del San Camillo: le nostre priorità sono la salute e il benessere degli ospiti

Di Matteo Moschini Martedi 17 Novembre 2015 alle 13:49 | 0 commenti

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Non è tardata, ed è stata decisa, la risposta di Ipab in seguito all'occupazione del San Camillo di ieri. Le accuse erano quelle di aver lasciato a casa troppi lavoratori, 33 su 64, e di aver selezionato il personale in modo adeguato. "Sono mistificazioni" dichiara Lucio Turra, presidente CDA Ipab "Abbiamo dovuto operare scelte molto difficili e obbligate. Prima che subentrassimo noi molte norme non erano rispettate." 

"Per le assunzioni di Ipab esistono delle norme, ed è necessario fare concorsi pubblici e stilare delle graduatorie. Non possiamo scegliere noi chi assumere, come fanno le cooperative e come aveva fatto Bramasole. Una volta stilata la graduatoria del concorso, a cui hanno partecipato tutti e 64 gli operatori assunti da Bramasole, non potevamo che attenerci alla graduatoria. I sondacati devono capire che la loro richiesta era non solo insostenibile per noi, ma anche perseguibile per legge".

Sulla condizione dei lavoratori, poi, cercano di chiarire: "Erano tutti assunti a tempo parziale, con un monte ore e stipendi ridicoli. Alcuni prendevano 500 euro al mese, e gli stipendi erano bassissimi. Il nostro intervento ha dato lavoro a tempo pieno a 54 persone  (31 delle quali lavoravano guà al San Camillo con Bramasole), con stipendi più equi, ma soprattutto con più organizzazione, più comunicazione, e, ancor più importante, con la possibilità di coprire un monte ore superiore a quello precedente. Il tutto a vantaggio dei nostri ospiti."

Ed è sempre per il benessere dei pazienti, spiegano, che "stamattina siamo stati costretti a far intervenire le Forze dell'Ordine. Le nostre strutture non sono ospedali, ma luoghi privati in cui le persone vivono la quotidianità, e hanno bisogno di tranquillità. Se alcuni individui vogliono fare attività sindacale all'interno delle nostre strutture devo avere la nostra autorizzazione. Se ce la chiedono noi non gliela negheremo."

E in merito alle dichiarazioni sulle operatrici che non sapevano parlare in italiano?

"Abbiamo ricevuto offese che vanno sul personale, e alcuni se le sono già rimangiate e ci hanno chiesto scusa. Questa è quasi una leggenda metropolitana ormai. La verità è che al San Camillo c'erano problemi evidenti di comunicazione. Le operatrici non si scambiavano le consegne, non dialogavano, succedeva che venissero somministrati farmaci di un paziente ad un altro, e viceversa. La situazione era inaccetabile, noi dobbiamo avere cura dei nostri pazienti." 

Leggi tutti gli articoli su: iPad, San Camillo, Lucio Turra, Bramasole

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In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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