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Ipab, il cda querela Sernagiotto per diffamazione

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 22 Febbraio 2013 alle 17:50 | 0 commenti

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Ipab Vicenza  -  Riceviamo e pubblichiamo l'esposto - querela depositato in Procura dal cda dell'Ipab di Vicenza contro l'assessore regionale Remo Sernagiotto.

Alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Vicenza. Denuncia - querela sporta contro l’Assessore regionale Remo Sernagiotto per il reato di diffamazione e per tutti gli altri reati che saranno ravvisati.

I sottoscritti Cristofari Gianni,di professione avvocato, già primo Difensore civico del comune capoluogo di Vicenza; Rolando Giovanni Battista, già Consigliere Regionale e Comunale, capogruppo della Lista Civica “Variati Sindaco”, di professione pensionato, che agisce personalmente ed anche in qualità di legale rappresentante dell’IPAB di Vicenza; Bernardini Daniele, già primario presso l’Ospedale Civile S. Bortolo di Vicenza, attualmente pensionat; Santi Vanna, già Dirigente Scolastico dell’Istituto B. Montagna in Vicenza, attualmente pensionata, espongono e quanto segue:

1) I sottoscritti in data 26 luglio 2010 sono stati nominati consiglieri del Consiglio di Amministrazione di IPAB di Vicenza, dal sindaco del Comune di Vicenza Achille Variati.

2) IPAB di Vicenza è un ente istituzionale di pubblica assistenza, che si occupa prevalentemente dell’assistenza agli anziani, persone autosufficienti e non autosufficienti, in regime di residenzialità e semi residenzialità.

Ospita circa 800 persone e occupa alle proprie dipendenze circa 500 lavoratori.

Grazie alla generosità di facoltose famiglie vicentine, dispone di un patrimonio immobiliare di terreni e fabbricati, donati nel corso dei secoli, il cui ricavato di gestione contribuisce alle entrate effettive.

3) IL CONTESTO NEL QUALE MATURA IL FATTO DELITTUOSO.

Al momento dell’insediamento dei sottoscritti consiglieri la situazione di IPAB era grave, tanto che la Regione del Veneto, nel novembre 2009, aveva commissariato l’Ente e sciolto il Consiglio di Amministrazione, che era presieduto da Gerardo Meridio, il quale rivestiva anche la carica di Consigliere comunale.

Le ragioni del commissariamento sono esposte nella delibera della Giunta regionale n.3592 del 24/11/2009 a firma del presidente onorevole dott. Giancarlo Galan (doc.1). L’Ente si trovava in grave dissesto, accertato dalla relazione del Commissario Straordinario Regionale ad acta dott. Tiziano Zenere, con riferimento alla coesistenza di due presidenti in conflitto tra loro (talchè non era individuabile il legale rappresentante), alla situazione economico finanziaria, poiché nel periodo 2003-2008 non aveva “mai raggiunto la condizione di break even”, cioè di pareggio di bilancio, nonché all’incapacità del CdA di svolgere la sua  funzione.

In tale contesto il Sindaco di Vicenza dott. Achille Variati, sulla scorta del nuovo Statuto, ha nominato l’attuale CdA di IPAB di Vicenza (composto da 5 consiglieri e non più 9), con l’evidente scopo di proseguire l’azione di radicale risanamento avviata dal Commissario Straordinario nel corso del suo incarico durato 8 mesi, operando perciò in discontinuità con il passato.

Tali obiettivi sono stati perseguiti con impegno personale e fatica da tutti i componenti del  CdA,  nella totale trasparenza, azzerando gli sprechi, riducendo le spese,  a partire da quelle istituzionali dell’organo di governo fino ad un terzo, riducendo il numero dei dirigenti oltre alla metà e razionalizzando le uscite effettive.

Appare utile evidenziare che la carica di consigliere rivestita dai sottoscritti, che impegna pressoché quotidianamente, viene indennizzata con somme sostanzialmente simboliche, in assenza di rimborsi spese, eccetto quelle di viaggio documentate. Alla  funzione presidenziale e di rappresentanza legale dell’Ente è attribuita una indennità mensile, che è ridotta a meno di un quarto per la vicepresidenza. I bilanci relativi agli anni 2011 e 2012 (docc. 2 e 3) sono risultati in pareggio, pur essendo rimasti invariati i servizi forniti ed anzi avendo potenziato la struttura con l’attivazione di un nuovo Centro Servizi Socio Sanitari alla Persona “IPAB Monte Crocetta” (100 nuovi posti letto).

4) Fin dal suo insediamento del luglio 2010 il CdA di IPAB di Vicenza è stato oggetto di continui attacchi da parte del precedente presidente Gerardo Meridio, il quale, nella sua veste di Consigliere Comunale eletto nelle liste del PDL di Vicenza, ha inviato denunce alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e continue segnalazioni alla Regione del Veneto (che svolge per legge un’azione di controllo sulle IPAB).

5) Nessun procedimento è mai stato avviato dalla Procura, né dalla Corte dei Conti, e nemmeno da parte Regione del Veneto, sino a quando la Direzione Attività Ispettiva e Vigilanza Settore Socio-Sanitario regionale è intervenuta nell’ultimo semestre del 2012, sempre su segnalazione di Gerardo Meridio e  su attivazione dell’assessore regionale Elena Donazzan, eletta nella lista del PdL.

La Direzione Ispettiva ha prodotto una relazione, sottoscritta dal Dirigente dott. Egidio Di Rienzo in data 29/10/2012 (doc.4), diretta agli organi regionali competenti, ove si dà conto delle indagini svolte con riferimento espresso alle segnalazioni pervenute e, prendendo in esame 4 punti, conclude mediante valutazioni di merito.

Tale relazione non fu trasmessa spontaneamente ad IPAB di Vicenza, che la ottenne solo dopo averla espressamente richiesta alla Presidenza della Quinta Commissione Consigliare  Regionale.

6) Inaspettatamente il giorno 12/1/2013 il Presidente di IPAB di Vicenza veniva sollecitato da alcuni giornalisti dell’emittente televisiva locale TVA Vicenza  e de “Il giornale di Vicenza”, a fornire risposte e chiarimenti rispetto ad una delibera  regionale che essi affermavano essere nella loro disponibilità, avente ad oggetto una diffida rivolta ad IPAB di Vicenza.

Ed in effetti il giorno successivo, domenica 13/1/2013, sul GdV compariva un’intervista all’Assessore Regionale Remo Sernagiotto, Consigliere Regionale eletto nelle liste del PdL, che riferiva di una delibera regionale di Giunta avente contenuto diffidatorio nei confronti di IPAB di Vicenza.

In assenza di qualsiasi informazione, il Presidente e la Segreteria di IPAB di Vicenza intervenivano ripetutamente presso gli uffici regionali, sollecitando la notifica del provvedimento deliberatorio, che veniva trasmesso via fax  soltanto in data 15/1/2013 (doc.5).

7) Esaminati gli atti regionali, i sottoscritti hanno potuto constatare che l’Assessore Remo Sernagiotto,  nella sua relazione, riportata nella premessa della delibera diffidatoria, richiamando espressamente l’operato dell’Organo ispettivo, ha riferito alla Giunta fatti e circostanze diverse rispetto a quelle contenute nella relazione ispettiva, ottenendo con ciò   l’approvazione della delibera da parte della Giunta, con la quale IPAB di Vicenza è stata diffidata a presentare, entro 15 giorni, una memoria contenente chiarimenti e osservazioni nonché l’indicazione delle attività svolte per regolarizzare tempestivamente  la situazione in merito alle contestazioni. L’atto diffidatorio è il preludio al commissariamento.

In sostanza l’intero CdA di IPAB di Vicenza è stato incolpato, senza alcun fondamento, di aver adottato comportamenti pregiudizievoli per l’Ente.

L’Assessore Remo Sernagiotto infatti ha elencato una serie di atti mai compiuti  dall’attuale CdA ed ha richiamato, nella sua relazione alla Giunta, fatti che sono pacificamente da riferirsi al precedente CdA, ponendoli a presupposto della diffida.

Tali attribuzioni risultano diffamatorie, particolarmente perché, come detto, la nomina dei sottoscritti Consiglieri, ad opera del Sindaco di Vicenza dott. Achille Variati, ha avuto lo scopo fondamentale di imprimere nell’attività di governo dell’Ente un radicale cambiamento all’insegna della piena trasparenza, dell’efficienza e responsabilità, rispetto alla conduzione precedente.

Va detto che l’Assessore Remo Sernagiotto nella sua relazione alla Giunta ha mosso ad IPAB di Vicenza, oltre alle suddette, altre contestazioni specifiche effettivamente contenute nella  relazione ispettiva. Si tratta dei punti 2, 3 e 4 (doc.4), dove vengono mossi rilievi di opportunità che riguardano la gestione amministrativa dell’Ente e vengono rilevate mere irregolarità procedurali, riconducibili esclusivamente all’operato del personale tecnico – amministrativo.

Si allega alla presente denuncia la Memoria di chiarimenti a firma dei Consiglieri di IPAB di Vicenza, tempestivamente depositata presso la Regione del Veneto il giorno 29 gennaio 2013, in adempimento della delibera di diffida (doc. 6), dalla quale emerge la reale portata delle contestazioni (ovvero, come vengono definite, delle “criticità”) esaminate dall’Organo ispettivo.

8) GLI ATTI INFONDATI ATTRIBUITI AL CDA IPAB DI VICENZA DA PARTE DELL’ASSESSORE REMO SERNAGIOTTO.

8/1) L’Assessore Remo Sernagiotto, nella sua relazione alla Giunta Regionale, richiamando le “conclusioni rassegnate dall’Organo ispettivo nel proprio verbale 29 ottobre 2012” afferma che IPAB di Vicenza “versa in uno Stato di precarietà del proprio bilancio…” (cfr doc.5, pagina 4, righe 24 e 25).

La circostanza è assolutamente infondata e, come detto, non viene per nulla rappresentata nella relazione dell’Organo ispettivo richiamato.

Infatti proprio con l’insediamento dell’attuale CdA i bilanci del 2011 e 2012 sono in pareggio (cfr docc. 2 e 3 ).

8/2) L’Assessore Remo Sernagiotto, sempre nella sua relazione alla Giunta Regionale, richiamando le “conclusioni rassegnate dall’Organo ispettivo nel proprio verbale 29 ottobre 2012” prosegue, per screditare l’organo di governo di IPAB, affermando, dopo aver accusato il CdA di un disavanzo, quanto segue: “ tanto che con deliberazione della Giunta Regionale  n. 3592 del 24/11/2009 l’ente era stato già commissariato dalla Regione”.(cfr doc.5 pagina 4, riga 26).

Tale richiamo al commissariamento non è solo improprio, perché non è riferibile all’attuale CdA, bensì a quello precedente, ma è anche tendenzioso, poiché evidentemente vuole rappresentare, a coloro che non conoscono le vicende nel loro sviluppo temporale, che il CdA di cui i sottoscritti fanno parte, opera irresponsabilmente in continuità con il precedente.

Del resto la relazione dell’Organo ispettivo non menziona nemmeno tale circostanza.

8/3) L’Assessore Remo Sernagiotto, sempre nella sua relazione alla Giunta Regionale, richiamando ancora le “conclusioni rassegnate dall’Organo ispettivo nel proprio verbale 29 ottobre 2012”, prosegue attribuendo ad IPAB di Vicenza la responsabilità di non aver adottato un atto formale, secondo le indicazioni regionali, che stabilisse la chiusura della Residenza Parco Città (gestita da IPARK srl, interamente controllata da IPAB di Vicenza), adducendo motivazioni di natura economica.

Si legge nella delibera: “Contestualmente si era stabilito che l’Ente adottasse un proprio atto formale che stabilisse la definitiva urgente chiusura della Residenza Parco Città  di Vicenza, cespite fonte di disavanzo per la gestione corrente. Cosa che non risulta agli atti mai compiuta”. (cfr doc.5 pagina 4, righe 28, 29 e 30)

Anche in questo caso le contestazioni assessorili non sono dedotte dalla relazione dell’Organo ispettivo e sono prive di qualsiasi fondamento.

Contrariamente infatti

a)    IPAB di Vicenza ha puntualmente corrisposto alla richiesta regionale di definizione della situazione relativa alla Residenza di Parco Città, adottando la deliberazione n. 99 del 7.12.2011, con la quale ha determinato “di aderire alla raccomandazione della Regione Veneto e di stabilire che la chiusura della Residenza di Parco Città avverrà con la realizzazione, nell’ambito dell’Accordo di Programma, della prima nuova Residenza (zona di Laghetto), risultando la soluzione idonea e temporalmente più vicina per il trasferimento degli ospiti presenti presso la struttura di Parco Città” (doc.7), non potendo allo stato disporre di idonea struttura atta ad ospitare più di 100 persone anziane.

b)    Invero la gestione corrente della Residenza Parco Città non comporta alcun “disavanzo di bilancio” per IPAB di Vicenza, come attestano le risultanze dei bilanci di Ipark srl, regolarmente approvati e depositati, i quali risultano costantemente in utile dall’esercizio 2007 in avanti (doc.8). Tali circostanze sono state attestate anche dal Commissario Straordinario Regionale, dott. Tiziano Zenere che, nell’ambito dell’approvazione del bilancio 2009 della controllata Ipark srl, ha persino determinato la distribuzione a favore del socio unico IPAB di Vicenza degli utili fino ad allora conseguiti (si veda la relazione finale del Commissario Straordinario Regionale al termine del periodo di commissariamento (doc. 9).

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Le false e diffamatorie attribuzioni al CdA di IPAB di Vicenza da parte dell’Assessore Remo Sernagiotto sono proseguite con le sue esternazioni sulla stampa locale.

8/4) L’Assessore Remo Sernagiotto, nelle sue esternazioni mediatiche, per giustificare l’adozione della delibera di diffida, ha anche accusato il CdA di IPAB di Vicenza di essere responsabile di sprechi.

Contestazione nemmeno presente nella relazione ispettiva.

Nell’articolo del GdV del 13/1/2013 (doc.10) dal titolo virgolettato”Per noi è un atto dovuto, la relazione parla chiaro”, l’Assessore Remo Sernagiotto intervistato sul caso IPAB di Vicenza, lancia una serie di accuse affermando “Si deve capire che il periodo degli sprechi è finito. Metteremo un tetto sul numero degli amministratori: per enti dove ci sono più vecchi che posti non c’è bisogno di un Marchionne”.

Anche tale estemporanea accusa non è contenuta nella relazione dell’Organo ispettivo ed è assolutamente infondata.

Il CdA del quale i sottoscritti sono componenti ha adottato una politica di estremo contenimento dei costi e delle spese.

L’attuale CdA di IPAB di Vicenza, sempre in assoluta discontinuità con il passato, è intervenuto pesantemente sul versante degli sprechi, come precisato nell’allegata “Memoria di chiarimenti alla Regione” alle pagine 26 e 27 (doc. 6), che si riportano:

“Preliminarmente si rileva che l’attuale CdA è composto da 5 membri (erano 9 i componenti del precedente Consiglio) il cui costo istituzionale è stato ridotto a meno di 1/3 rispetto al passato.

-      E’ stato ridotto il compenso attribuito annualmente al Collegio dei Revisori dei Conti.

-      Sono state eliminate tutte le spese di rappresentanza, a partire dall’auto blu e dalla carta di credito che erano state assegnate al Presidente Gerardo Meridio e nessun componente dell’attuale CdA utilizza cellulari aziendali, né vengono riconosciuti a questi ultimi rimborsi.

-      E’ stata disposta e realizzata la chiusura della sede presidenziale e di staff di segreteria, distaccata dal corpo centrale amministrativo, sita in Contrà S. Pietro 71 ristrutturata nel 2008, con una spesa di oltre duecentomila euro, con l’intenzione di offrirla sul mercato locativo. Il CA opera ora nella palazzina uffici in stretto contatto con il personale dipendente, realizzando un risparmio di gestione.

-      E’ stata operata una riduzione del numero dei dirigenti da quattro a due.

-      Per lungo tempo non è stato nominato il Direttore Generale che, ora a scavalco, prestala sua opera al 25% dell’orario intero, conseguente consistente risparmio economico.

-      E’ stata conseguita una razionalizzazione dell’utilizzo del personale non addetto al servizio di assistenza, contenendo il numero di sostituzioni dovute al turn ovvero ad assenze prolungate.

-      Si è provveduto all’eliminazione delle consulenze tecniche esterne, eccetto che per i casi di assenza di una figura professionale interna all’Ente, come per l’intervento di professionisti per il patrimonio e il settore fiscale. Ed anche per tali professionisti il compenso è stato oggetto di una trattativa al ribasso, con riduzioni anche della metà.”.

Si può capire dunque come sia assolutamente impropria e destituita di qualsivoglia fondamento, quindi diffamatoria, l’accusa di sprechi rivolta all’attuale CdA, da parte dell’Assessore Remo Sernagiotto.

Egli è in mala fede anche quando afferma di volere mettere un tetto al numero degli amministratori (con ciò volendo ingenerare nell’opinione pubblica la convinzione che essi siano in esubero e costituiscano un costo inutile),

-      perché tace sul fatto che il nuovo Statuto adottato per IPAB di Vicenza (nonostante si tratti di una tra le più grandi IPAB del Veneto) ha già ridotto il numero dei propri consiglieri da 9 a 5;

-      perché tace sul fatto che il compenso attribuito ai consiglieri è pressoché simbolico, senza rimborsi nemmeno per il telefono;

-      perché tace sul fatto che tutte le IPAB stanno vivendo un momento di grave difficoltà economica in quanto, diversamente da qualche anno fa, oggi ci sono più posti che “vecchi”, e l’organo di governo è chiamato ad un impegno eccezionale per far quadrare i propri bilanci e mantenere nel contempo un servizio agli anziani efficiente, nel rispetto degli standards imposti dalla Regione; il che richiede alte capacità professionali e manageriali, in considerazione che si è di fronte a sfide inedite per l’invecchiamento della popolazione e che è aperta una concorrenza tra IPAB, mai vista prima.

8/5) A tacere delle espressioni valutative utilizzate dall’Assessore Remo Sernagiotto, laddove, sempre con richiamo alla relazione dell’Organo ispettivo, attribuisce al Cda di IPAB di Vicenza la responsabilità commissiva di “rilevanti irregolarità” e “molteplici violazioni normative”. Tali espressioni, presenti sia nella delibera diffidatoria che sulla stampa, sono improprie, se si considera che le sole contestazioni sussistenti sono relative a comportamenti riferibili agli organi  tecnici interni.

Ancora una volta l’Assessore Remo Sernagiotto fornisce una rappresentazione difforme e non rinvenibile nella relazione dell’Organo ispettivo.

8/6) Va evidenziato inoltre, sotto il profilo fattuale, che, in presenza della situazione sopra cennata, dove l’azione diffidatoria matura in sostanziale assenza di presupposti, l’Assessore Remo Sernagiotto è andato ben oltre nelle sue esternazioni, minacciando espressamente il commissariamento di IPAB di Vicenza (cfr articoli de Il GdV.it del 13/1/2013 (doc.11). Minaccia che, essendo rivolta pubblicamente, ha l’evidente scopo di ingenerare nell’opinione pubblica anche la convinzione della gravità dei fatti  (falsamente) attribuiti al CdA di IPAB di Vicenza.

8/7) Si evidenzia infine che l’Assessore Remo Sernagiotto, intervistato dalla giornalista Cristina Giacomuzzo de Il Giornale di Vicenza, richiesto di commentare il contenuto dell’interrogazione dei consiglieri regionali del Partito Democratico, il quali chiedevano il ritiro della delibera di diffida rilevando che in essa erano contenute contestazioni non coincidenti con la relazione dell’Organo ispettivo (cfr articolo del GdV del 18/1/2013, doc.12), ha risposto “Siccome ho dei dubbi voglio vedere le carte” ribadendo di aver agito “dopo che l’organo ispettivo mi ha dato precise indicazioni” e confessando:” rispetto al documento iniziale la delibera è diversa; ma è ovvio che sia così. D’altronde devo essere sicuro e quindi ho chiesto le carte immediatamente.” . 

Quindi è lo stesso Assessore ad ammettere che non vi è corrispondenza tra quanto emerge dalla relazione dell’Organo ispettivo e la sua delibera di diffida, dando l’impressione di assenza di consapevolezza delle problematiche sollevate.

9) I PROFILI DI RESPONSABILITA’

Ad avviso dei sottoscritti l’Assessore Remo Sernagiotto, con argomentazioni e contestazioni di fatti insussistenti, ha indotto la Giunta Regionale all’adozione della delibera diffidatoria per perseguire fini diversi da quelli istituzionali, quindi illeciti.

Mentre non si contesta l’iniziativa ispettiva, svolta da parte degli uffici preposti e conclusasi con la relazione del 29/10/2012, è indubbiamente censurabile il comportamento dell’Assessore Remo Sernagiotto, che in tutti i suoi atti ha svolto tutt’altro che una funzione tecnica, facendosi invece strumento di un’azione politica, volta a screditare il CdA di IPAB di Vicenza  del quale i sottoscritti sono componenti.

Tale azione è nata, come sopra precisato, su impulso dell’ex presidente del CdA di IPAB di Vicenza, sig. Gerardo Meridio (che nella sua veste di consigliere comunale ha legittimamente prodotto esposti e denunce, anche se in maniera ossessiva). Ma, ciò che si denuncia, è che l’Assessore Remo Sernagiotto, indipendentemente dal contenuto della relazione successivamente prodotta dall’Organo ispettivo, ha attribuito al CdA atti e fatti specifici insussistenti, perché non accertati dalla relazione dell’Organo ispettivo e con tempi e modalità tendenziose.

La natura politica dell’attacco diffamatorio e ingiurioso è evidente, ed è stata denunciata anche dal Sindaco di Vicenza nel suo comunicato alla stampa – doc. 13).

Essa si rivela dall’esame del contesto politico in cui ha origine: come detto l’ex presidente del CdA IPAB di Vicenza, sig. Gerardo Meridio, l’Assessore Regionale Elena Donazzan che ha attivato la Direzione di condurre la verifica ispettiva e l’Assessore Remo Sernagiotto, sono tutti appartenenti al PDL.

Non solo, con riferimento alle prossime elezioni politiche, l’Assessore Remo Sernagiotto e il sig. Gerardo Meridio fanno parte del nuovo partito MIR, Moderati in Rivoluzione, apparentato al centro destra, il cui ispiratore è Samorì, ricevuto dai fedelissimi  dell’Assessore Remo Sernagiotto a Montebelluna, come risulta dall’articolo di stampa (doc.14). Gerardo Meridio è candidato al Senato nelle liste del MIR.

11) Per comprenderne la portata offensiva, il comportamento delittuoso lamentato deve essere valutato nel suo complesso di estrinsecazione degli atti posti in essere dall’Assessore Remo Sernagiotto.

Sotto il profilo soggettivo si evidenzia come

-      dapprima egli ha omesso di trasmettere ad IPAB di Vicenza il contenuto della relazione ispettiva, poi comunicata soltanto dopo esplicite e ripetute richieste;

-      quindi ha riferito alla Giunta fatti e circostanze insussistenti, come analiticamente dedotte al punto 8) (da 8/1 a 8/7);

-      successivamente ha trasmesso a tutti i mezzi di stampa la delibera di diffida rivolta ad IPAB, ma non ad IPAB di Vicenza; tanto che, come detto, essa è stata trasmessa dagli uffici regionali solo su espresse ripetute sollecitazioni, dopo tre giorni, lasciando il CdA di IPAB di Vicenza privo dei contenuti necessari per valutare e per poter assumere le proprie difese rispetto all’opinione pubblica, quando la polemica imperversava sui mezzi di comunicazione;

-      infine ha continuativamente esternato sulla stampa locale, insistendo nell’attribuzione al CdA di IPAB di Vicenza di fatti e circostanze insussistenti.

Quanto basta per ritenere che egli abbia strumentalizzato la propria funzione istituzionale, diffamando e ingiuriando l’intero CdA di IPAB di Vicenza, quindi i sottoscritti del quale sono componenti.

10) Non vi è chi non riconduca l’azione intrapresa in un contesto esclusivamente politico, da soggetti uniti da intenti elettorali comuni, alla volontà di “distruggere l’IPAB per favorire i privati che vengono avanti”. Come ha rilevato anche dal Sindaco del Comune di Vicenza Achille Variati nel suo comunicato del 18/1/2013 (doc.13). Il che fa ritenere che tra gli obiettivi dell’azione dell’Assessore Remo Sernagiotto vi sia anche quello di delegare la funzione assistenziale ai privati, che sarebbero in grado di garantire costi finali inferiori.

11) Con riferimento alla competenza si fa presente che i sottoscritti hanno saputo per la prima volta dai giornalisti e dagli articoli di giornale indicati in narrativa che era stata adottata la Delibera di Giunta Regionale; hanno appreso delle infondate accuse di sprechi dagli articoli di giornale richiamati, trattandosi di dichiarazione dell’Assessore Remo Sernagiotto; hanno appreso del contenuto della Delibera di Giunta Regionale a seguito della sua trasmissione via fax agli uffici di IPAB di Vicenza da parte degli uffici regionali, Delibera che è stata anche pubblicata sul BUR. 

12) Si ritiene che il comportamento dell’Assessore Remo Sernagiotto abbia prodotto i suoi effetti diffamatori anche nei confronti dell’Ente IPAB di Vicenza. Per tale ragione sottoscrive la presente denuncia querela Giovanni Rolando nella sua veste di Presidente IPAB di Vicenza legale rappresentante dell’Ente. 

13) INAPPLICABILITA’ DEL PRINCIPIO DELL’INSINDACABILITA’ ALLE OPINIONI ESPRESSE DALL’ASSESSORE REMO SERNAGIOTTO.

Secondo un orientamento consolidato gli assessori regionali non sono irresponsabili rispetto alle opinioni espresse e ai voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.

L’articolo 122, 4° comma della Costituzione è applicabile soltanto ai consiglieri regionali.

La portata della guarentigia è stata circoscritta dalla Corte Costituzionale unicamente a quelle funzioni che la Costituzione, le leggi ordinarie dello Stato  e gli atti normativi aventi forza di legge affidano ai Consigli regionali (con esclusione delle funzioni attribuite agli stessi consigli, tanto dalla fonte statutaria regionale quanto dalle leggi regionali).

Dovendosi escludere una completa assimilazione tra le assemblee parlamentari e i consigli regionali (che non esplicano una sovranità, ma solo autonomie costituzionalmente garantite - Corte Cost. 301/2007), poiché è evidente che Remo Sernagiotto ha posto in essere i contestati comportamenti nella sua veste assessorile (tale funzione ha esercitato relazionando la Giunta e rilasciando le dichiarazioni sui giornali e sulla TV locale) egli, pur rivestendo anche la carica di Consigliere Regionale, non può beneficiare delle prerogative costituzionali previste dall’art. 122, 4° comma. La Corte Costituzionale ha più volte ribadito infatti che la guarentigia riguarda solo gli atti compiuti dal membro del Consiglio Regionale nella sua funzione tipica (sentenze nn.195 del 2007, 279 del 2008, 332 del 2011).

Si deve pertanto concludere che, poiché le dichiarazioni sopra esaminate non sono state rese da Remo Sernagiotto nell’esercizio della funzione consiliare regionale, ma assessorile, esse non sono pertanto coperte dall’immunità di cui all’art. 122, 4° comma della Costituzione.

 Stante quanto sopra, i sottoscritti, personalmente e per quanto riguarda Giovanni Rolando anche quale legale rappresentante dell’IPAB di Vicenza, ritenendo  che sussistano estremi di reato nei fatti sopra esposti, sporgono

denuncia - querela

nei confronti di Remo Sernagiotto, per i reati diffamazione e per tutti gli altri reati meglio ravvisati dall’Autorità, chiedendo che si provveda alla punizione del responsabile.

Si oppongono sin d’ora all’emissione del decreto penale di condanna.

Chiedono di essere informati in caso di archiviazione.

Allegano i seguenti documenti sopra richiamati:

1) Delibera della Giunta regionale n.3592 del 24/11/2009 a firma del suo presidente onorevole dott. Giancarlo Galan di commissariamento dell’Ipab di Vicenza;

2) e 3) Bilanci IPAB di Vicenza in pareggio relativi agli anni 2011 e 2012;

4) Relazione della Direzione Ispettiva a firma del Dirigente dott. Egidio Di Rienzo in data 29/10/2012;

5) Delibera diffidatoria della Giunta Regionale n.19 del 9 gennaio 2013, con data invio fax;

6) Memoria di chiarimenti a firma dei cinque Consiglieri di IPAB di Vicenza,  depositata presso la Regione del Veneto il giorno 29 gennaio 2013, in adempimento della delibera di diffida;

7) Deliberazione IPAB di Vicenza n. 99 del 7.12.2011 relativa alla chiusura della Residenza di Parco Città ;

8) Bilanci di Ipark srl dall’esercizio 2007 in avanti, costantemente in utile;

9) Relazione finale del Commissario Straordinario Regionale al termine del periodo di commissariamento;

10) Articolo del GdV del 13/1/2013: accuse di Sernagiotto a IPAB di Vicenza;

11) Articolo del GdV del 13/1/2013: minaccia di commissariamento;

12) Articolo del GdV del 18/1/2013;

13) Comunicato alla stampa del Sindaco di Vicenza 18/1/2013;

14) Articolo di Giornale sul partito MIR:

15) Decreto sindacale di nomina dei consiglieri di IPAB di Vicenza e delibera di elezione del presidente e legale rappresentante Rolando Giovanni

Vicenza, li

Gianni Cristofari

Giovanni Rolando

Bernardini Daniele

Vanna Santi


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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