Ipab di Vicenza, Raffaele Colombara: quanto dobbiamo attendere ancora la burocrazia regionale?
Mercoledi 20 Luglio 2016 alle 23:34 | 0 commenti
Riceviamo da Raffaele Colombara, Presidente V Commissione Consiliare "Servizi alla Popolazione" del Comune di Vicenza, una nota in margine alla presentazione del piano industriale di IPAB Vicenza e pubblichiamo
Ci son voluti anni per firmare l'Accordo di Programma tra IPAB, Regione Veneto e Comune: dobbiamo aspettarne altri per cominciare ad applicarlo? Due priorità : autorizzazioni dalla Regione e nuova legge regionale sulle IPAB. Appello alle istituzioni politico amministrative. Illustrazione del Piano Industriale Triennale in Consiglio Comunale.
Risanamento dei conti, un piano di investimenti per il futuro: mancano però le autorizzazione (e i soldi) della Regione Veneto. Questo quanto emerso nel corso dell'audizione di Presidente e CdA di IPAB Vicenza presso la Commissione Sociale del Comune di Vicenza, che hanno presentato i risultati del Consuntivo 2015 e soprattutto il piano industriale triennale 15-18.
Per la prima volta IPAB si dota di un piano industriale: importante per dare risposte alle nuove emergenze, con sempre maggior numero di persone in difficoltà (crescono le patologie e le cronicità tra gli anziani, che sono sempre più) e servizi che non possono più essere quelli di un tempo: c'è necessità di cambiare e trovare nuove forme di assistenza.
Gli indicatori economico finanziari generali del Bilancio Consuntivo 2015 indicano che si sta procedendo spediti verso un sostanziale risanamento dei conti, attraverso un controllo dei centri di spesa e una vendita degli immobili. Sono state avviate decise azioni di ammodernamento delle strutture (San Camillo in primis), ma si è in attesa di autorizzazioni da parte della Regione, che porterebbero a sbloccare i 5,3 milioni di Euro destinati al risanamento della struttura di S. Pietro, cruciali per l'azione di rilancio dell'Ente, autorizzazioni senza le quali non può essere avviato l'Accordo di Programma faticosamente raggiunto dopo anni.
Qui, però, siamo di fronte al paradosso di un Ente dalla grande dotazione immobiliare, case e terreni, che però lo sta usando per ripianare i debiti di una difficile situazione finanziaria. Ricordo che se il patrimonio stimato di IPAB era di circa un centinaio di milioni una decina di anni fa, oggi si è ridotto di circa la metà : non è corretto che sia costretto a vendere proprietà che invece darebbero reddito, in attesa della riforma regionale delle IPAB di cui siamo in attesa da anni e ferma in Consiglio Regionale, riforma che permetterebbe di tracciare con chiarezza il futuro dell'Ente, di sistemare le strutture e dare risposte ai cittadini anziché impoverirne il patrimonio, frutto, ricordiamolo, delle donazioni di cittadini vicentini. La Regione che vanta uno dei migliori sistemi Socio Sanitari non può sottostare ancora alla Legge Crispi dell'Ottocento sulla Pubblica Assistenza.
È perciò assolutamente vitale che quanto prima arrivino la riforma regionale delle IPAB e le autorizzazioni da parte della Regione per dare atto all'accordo di programma, che ricordo è stato firmato dopo anni di discussione: ci auguriamo di non doverne attendere altri prima di vedere IPAB nelle condizioni di dare risposte alle pressanti richieste degli anziani e dei loro familiari.
In qualità di Presidente della Commissione Sociale mi corre l' obbligo di esprimere queste preoccupazioni che i cittadini hanno nei confronti del futuro di IPAB e di dare un contributo affinché non diventi occasione di polemica, ma si lavori per il bene dei cittadini: le istituzioni politico amministrative beriche e i loro rappresentanti si facciano interpreti di queste preoccupazioni presso il Governo Regionale, e questi se ne faccia carico, come peraltro si è dimostrato attento anche nelle vicende dell'ultimo anno attraverso l'Assessore delegato, dott.ssa Lanzarin, alla quale scriverò per chiedere a quale punto siano queste autorizzazioni.
Infine, il Comune di Vicenza ha opportunamente avviato un percorso per progettare un nuovo Sociale nella nostra Città , partendo dall'analisi dei servizi e delle prestazioni sociali degli ultimi dieci anni: in quest'ottica, insieme alla Commissione, ritengo che il nuovo piano industriale di IPAB dopo il passaggio in Commissione debba essere presentato e discusso in Consiglio Comunale, in una delle prime sedute dopo la pausa estiva.
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