Opinioni | Categorie: Politica

Ipab, botta e risposta tra Formisano e Rucco

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 28 Marzo 2010 alle 12:08 | 0 commenti

 Interventi pubblicati sul n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro

Federico FormisanoLo scorso 19 marzo, su invito di alcuni dei parenti degli ospiti del Salvi mi sono recato presso l'Istituto "Salvi" e qui ho avuto modo di visitare i reparti recentemente ristrutturati e dove dovrebbero essere trasferiti gli ospiti dei reparti Chiostri. Spesso siamo presi da tanti e tali problemi che tendiamo ad allontanare da noi la problematica delle persone anziane, pensando che sia una questione lontana nel tempo e quindi non strettamente attinente con la nostra vita di tutti i giorni: poi, invece, arriva il momento che un nostro caro entra in una condizione di senescenza e dobbiamo avvicinarsi a questo grande problema della nostra società. Ed in quel momento che ci rendiamo conto di quanto difficile sia la condizione della persona obbligata da una situazione sociale difficile o da una salute decadente, a confrontarsi con il dramma del ricovero.

In questi casi succede spesso che le persone ammalate ed anziane divengono il centro del nostro mondo, ed è allora che scopriamo quanto poco in realtà la società di occupi di loro, sia distratta da mille altre occupazioni, sia lontana dal cogliere le piccole esigenze quotidiane di un vivere che spesso è solo un sopravvivere. In questi casi ci sgomenta l'atteggiamento che una parte della società civile ha nei confronti di questi esseri umani, caratterizzato spesso da sufficienza e da disinteresse.

 

Questo è quello che io colto nella visita e che cerco di trasferire in queste note. La sensazione più acuta è stata quella della consapevolezza della totale mancanza di rispetto, del menefreghismo, dell'indifferenza. In altro modo non saprei definire il comportamento di quelle persone che hanno speso un milione di euro di soldi pubblici per realizzare i nuovi reparti del Salvi; li hanno fatti belli dal punto di vista estetico, ma incredibilmente poco funzionali dal punto di vista dei servizi. Ho pensato che probabilmente non avrebbero mai fatto certe cose se le avessero realizzate per i loro genitori per i loro cari; non avrebbero mai pensato ad una struttura dove anche le persone che stanno discretamente bene sono obbligate a stare a letto perché non esiste in nessuno dei tre piani una sala per l'intrattenimento, un posto dove guardare la televisione.

E non solo perché nei nuovi reparti le camere sono piccole e tra il muro ed il letto non esiste lo spazio per far passare una normale carrozzina e ci sta solo un piccolo armadio in cui devi contenere a stento non solo le tue povere cose ma anche quei pochi di ricordi che ti tengono collegati al tuo passato, qualche foto, qualche lettera, qualche piccolo oggetto conservato nel tempo.
Si tratta di camere a due letti prive di servizi igienici in camera; e su 26 camere esistono solamente tre bagni e questi locali sono realizzati senza tenere conto delle normali misure previste per i portatori di handicap che prevedono lavandini ribassati e privi di ostacoli per effettuare le abluzioni minime. In sostanza non esiste lo spazio sotto i lavandini per far avvicinare la carrozzina su cui si muovono la maggior parte degli ospiti.
Una struttura dove non esiste una sala da pranzo, solo un piccolo slargo dove possono sostare poche persone, dove un tuo caro non può scambiare con te una parola, dove non esistono luoghi per l'aggregazione e per l'intrattenimento, a meno che non si vogliono tali considerare i lunghi corridoi presenti nella struttura; di tratta di luoghi che non hanno contatto con le esterno, in quanto le finestre sono alte e non consentono a persone che stanno in una carrozzina di guardare fuori dalla camera o dai corridoi.

Appare evidente come i lavori siano stati realizzati senza tenere conto delle esigenze primarie degli ospiti di una struttura similare e senza alcuna consultazione con il personale dell'Istituto o con esperti del settore. Appare evidente come qualcuno abbia mancato di rispetto a persone a cui non resta niente se non proprio il riguardo che si dovrebbe avere verso uomini e donne che hanno lavorato, vissuto ed operato prima di noi. Mai come questa volta ho colto il senso di fare l'amministratore pubblico denunciando situazioni inaccettabili di un modo di amministrare la res pubblica che travalica i normali rapporti umani e passa sopra persino alla considerazione e al rispetto che si dovrebbe all'anziano.

Federico Formisano

Capogruppo del Pd in consiglio comunale 

 

 


Francesco RuccoNei giorni scorsi ho letto con attenzione la denuncia del familiare dell'ospite che non avrebbe avuto la possibilità di fare un bagno per 17 giorni continuativi e devo dire che mi ha lasciato alquanto perplesso. Credo, in passato, di non aver ricevuto notizie di episodi di questa portata, anche se per la verità non sono mancati momenti di tensione con il comitato dei familiari per altri disservizi, seppur decisamente meno gravi di questo. Sarebbe corretto altresì evidenziare che l'ultimo sondaggio tra gli utenti in ordine alla qualità dei servizi ha dato esiti positivi e, mi permetto di dire, incoraggianti per l'Ipab stessa.
In ogni caso l'esperienza amministrativa vissuta in Ipab negli anni scorsi mi ha fatto capire quanto difficile sia dare risposte concrete ai cittadini con le risorse messe a disposizione per questa tipologia di enti dalla Regione e dal Comune. Infatti l'invecchiamento progressivo della nostra società nonché le patologie che colpiscono i nostri anziani fanno sì che si renda necessaria un'assistenza medica continuativa, con aggravio dei costi sulle strutture. Ritengo che la prossima amministrazione regionale debba dare risposte concrete in termini di risorse e sostegno economico anche per la cd. semiautosufficienza, che ancora oggi non trova riconoscimento dalla normativa regionale.
Che all'Ipab si stia vivendo un momento di passaggio importante e delicato mi è stato confermato dai numerosi disagi segnalati da utenti e dipendenti dell'ente di assistenza più importante della nostra Provincia. Ed è per questa ragione che mi sarei aspettato di leggere un intervento più deciso e incisivo dall'amministrazione comunale che, fino a poco tempo fa, ha saputo solo criticare ed attaccare l'amministrazione di Ipab perché targata centro-destra, senza mai cercare un vero dialogo costruttivo. Oggi le stesse persone chiedono silenzio sull'argomento demandando le responsabilità al commissario Zenere. Ciò dimostra che l'obiettivo principale era riprendere in mano il controllo di Ipab. Vedremo con quali risultati.
Un esempio di tale condotta? La gara per l'assegnazione dell'appalto della consegna dei pasti a domicilio, dove l'amministrazione comunale ha messo l'Ipab nelle condizioni di non potervi partecipare, togliendo di fatto possibilità di lavoro a numerose persone che si occupavano del servizio a domicilio. L'intervento poi del capogruppo del PD il quale, "armato" di metro, si è recato nei reparti di Ipab per contestarne l'inadeguatezza strutturale, dimostra come questa amministrazione abbia periodicamente bisogno di distogliere l'attenzione dalla propria inerzia e dalla propria inefficienza, puntando i riflettori su altre problematiche, ingigantite ad arte. Mi sarei aspettato che il consigliere Formisano indicasse soluzioni a problemi reali e non, come spesso accaduto in passato, che fomentasse inutili polemiche. Evidentemente l'esperienza di Aim non ha insegnato nulla.  
E' pur vero però che Ipab di Vicenza necessita di una riorganizzazione aziendale, non solo in tema di personale, che porti alla razionalizzazione della spesa, ma debbo dissentire da quanto sostenuto dalla Cgil quando dichiara che non esiste alcun esubero nel personale dipendente. L'incontro tenutosi presso la Prefettura l'estate scorsa doveva servire anche ad avviare una procedura concordata tra sindacati e amministrazione per valutare gli esuberi presenti. Ad oggi non se ne parla più. Ritengo che il miglioramento dei servizi non passi dal numero dei dipendenti, bensì da una loro migliore organizzazione, seppur complessa dato che in Ipab ormai vi sono per la maggior parte utenti non autosufficienti.

Francesco Rucco
Consigliere comunale PdL

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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