Pfas, M5S: risposta del Ministero non ci soddisfa
Mercoledi 6 Luglio 2016 alle 15:27 | 0 commenti
Di seguito gli interventi del Movimento 5 Stelle con il senatore Enrico Cappelletti e di Sonia Perenzoni Consigliere Comunale Montecchio Maggiore
"La risposta ottenuta oggi dal sottosegretario alla salute De Filippo alla nostra interrogazione non ci soddisfa. Avevamo chiesto le risultanze del biomonitoraggio eseguito sulla popolazione maggiormente esposta, ma non abbiamo ottenuto alcuna informazione in più rispetto a quelle già in nostro possesso. Non ci hanno fornito i risultati disaggregati divisi comune per comune e per fasce d'età " lo afferma il Senatore Cappelletti, primo firmatario della interrogazione presentata a febbraio alla quale il Ministero ha risposto oggi in Commissione Sanità al Senato.
"È una non risposta - continua Cappelletti - considerata la gravità e l'estensione del problema ci aspettavamo una maggior collaborazione, ma evidentemente il ministro non ha il polso della situazione ed ancora una volta vengono nascosti i dati sulla reale contaminazione da Pfas. Durante la seduta in Commissione De Filippo aveva annunciato che mi avrebbe dato copia della relazione dell'ISS. La cosa mi aveva fatto ben sperare. Ma in realtà era solo una copia del suo intervento, che nulla ha aggiunto. Ma noi non demordiamo e continueremo a chiedere le informazioni finché non le otterremo"
"E c'è dell'altro - continua il senatore M5S - abbiamo potuto visionare il piano MISO, Messa In Sicurezza Operativa, della Miteni ed anche su questo abbiamo molte perplessità . I pozzi a valle della Miteni sono a tutt'oggi inquinati e stranamente non ci sono le analisi di alcuni pozzi "cruciali".
Stiamo aspettando inoltre i limiti che il depuratore di Trissino ha imposto allo scarico di Pfas alla Miteni. Pare infatti che per i nuovi composti a 4 atomi (Pfba e Pfbs) il depuratore abbia fissato come limite allo scarico la stessa quantità dell'anno precedente: sarebbe un innegabile quanto inatteso aiuto all'azienda, la quale, ricordiamo, oggi produce proprio questi nuovi composti".
"Rimangono dunque sul tavolo tutte le principali questioni: per quanto tempo ancora i cittadini veneti dovranno aspettare per conoscere il loro reale rischio sanitario? Quanto tempo deve ancora passare affinché la Miteni divenga una azienda ad impatto ZERO sul territorio?
La Regione Veneto ed i ministeri competenti cosa aspettano ad introdurre i valori soglia, attesi da tutti i cittadini esposti alla contaminazione ed ora attesi perfino dalle procure?" conclude Cappelletti.
Perenzoni: La risposta ottenuta oggi in commissione sanità al Senato dal sottosegretario De Filippo alla nostra interrogazione per avere i risultati del biomonitoraggio non ci soddisfa. Non ci ha fornito alcuna informazione in più rispetto a quelle già in nostro possesso. Non ci ha fornito i risultati disaggregati divisi comune per comune e per fasce d'età .
È una non risposta. Considerata la gravità e l'estensione del problema ci aspettavamo una maggior collaborazione ma evidentemente il ministro non ha il polso della situazione e ancora una volta vengono nascosti i dati sulla reale contaminazione da Pfas.
Non demordiamo e continueremo a chiedere le informazioni finché non le otterremo.
Abbiamo inoltre potuto visionare il piano MISO "Messa In Sicurezza Operativa"della Miteni ed anche su questo abbiamo molte perplessità . I pozzi a valle della Miteni sono a tutt'oggi inquinati e stranamente non ci sono le analisi di alcuni pozzi "cruciali".
Stiamo aspettando inoltre i limiti che il depuratore di Trissino ha imposto allo scarico di Pfas alla Miteni. Pare infatti che per i nuovi composti a 4 atomi (Pfba e Pfbs) il depuratore abbia fissato come limite allo scarico la stessa quantità dell'anno precedente: sarebbe un innegabile quanto inatteso aiuto all'azienda, che ricordiamo oggi produce proprio questi nuovi composti .
Rimangono dunque sul tavolo tutte le principali questioni: per quanto tempo ancora i cittadini veneti dovranno aspettare per conoscere il loro reale rischio sanitario? Quanto tempo deve ancora passare affinché la Miteni divenga una azienda ad impatto ZERO sul territorio?
La Regione Veneto ed i ministeri competenti cosa aspettano ad introdurre i valori soglia, attesi da tutti i cittadini esposti alla contaminazione ed ora attesi perfino dalle procure?
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