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International “Space Apps Challenge” della Nasa torna a Vicenza: 250 posti disponibili

Di Note ufficiali Mercoledi 3 Ottobre 2018 alle 16:49 | 0 commenti

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Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno - è scritto nel comunicato ufficiale - che ha contato 160 partecipanti, Confartigianato Vicenza è stata chiamata a organizzare anche per il 2018 l’International “Space Apps” Challenge, la più grande competizione di idee a livello mondiale promossa e ideata dalla NASA, l’agenzia spaziale americana. L’iniziativa, co-organizzata con il Consolato USA di Milano e con il Comune di Vicenza, e patrocinata dalla Regione Veneto, quest’anno è in programma il 20 e 21 ottobre in città e, contemporaneamente, in altre centinaia di città del mondo. 

Non solo, Confartigianato Vicenza fornisce la sua collaborazione, e supporto operativo, ad alcune new entry della manifestazione: il Politecnico di Milano e l’incubatore I3P del Politecnico di Torino, oltre che il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste.

Nel tessuto imprenditoriale vicentino centinaia di piccole e medie imprese sono impegnate ogni giorno nella costruzione di componenti critiche di tipo meccanico ed elettronico, partecipando in maniera significativa a quella che viene ormai definita la Space Economy ovvero, come riportato nel Piano Strategico del MISE diffuso in giugno, “la catena del valore che, partendo da ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti, il così detto “UpStream”, arriva fino alla produzione di prodotti e servizi innovativi “abilitati”, il così detto “Downstream””. Questo, e l’impegno costante nel promuovere l’innovazione tecnologica e digitale delle imprese, sono i motivi che hanno spinto Confartigianato, attraverso il suo Digital Innovation Hub, ad accettare l’invito del Consolato degli USA di Milano già nel 2017.

Il 20 e 21 ottobre quindi con Confartigianato, Vicenza sarà ‘capoluogo tecnologico’ della Regione. Lo scorso anno furono 187 le città nel mondo che partecipano allo Space Apps per un totale di circa 25.000 “concorrenti”. In Basilica Palladiana per 48 ore consecutive si sfideranno così startup, ingegneri, studenti, maker, scienziati, imprenditori e appassionati di scienze e tecnologia di tutte le età per produrre soluzioni “open source”. 

Ai partecipanti sarà chiesto di sviluppare idee, prototipi o applicazioni utili ad affrontare le grandi sfide che l’umanità si trova oggi di fronte, scegliendo una delle sei tematiche proposte dalla NASA e facendo uso dell’enorme mole di dati messa a disposizione proprio dall’Agenzia americana. 
Le categorie proposte sono: “Can you build a…” (“Se si può pensare, si può costruire!”: frase che sfida i partecipanti a creare una varietà di cose, da edifici ad aiutanti robotici, fino a strumenti utili per la cittadinanza); “Help others discover the Earth” (ovvero ideare strumenti didattici, una storia, un gioco, un video, o qualche altra soluzione, che facilitino la comprensione del funzionamento del nostro pianeta); “Volcanoes, icebergs and asteroids. Oh my…” (ovvero: gli eventi naturali straordinari rappresentano una delle principali minacce per l’uomo, non essendo ancora in grado di controllarne le dinamiche. Questa categoria richiede di analizzare i dati messi a disposizione dalla NASA per prevedere e monitorare gli eventi naturali straordinari e risanare i luoghi colpiti); “What the world needs now is …” (in questo caso, si tratta di cercare soluzioni per sostenere e migliorare la vita sulla Terra, prestando attenzione, ad esempio, a risorse essenziali che potrebbero esaurirsi o diventare inutilizzabili); “An icy glare” (ghiacciai, calotte polari, terre e oceani ricoperti di ghiaccio sono parti del mondo estremamente importanti, dato che quello che vi succede non riguarda solo i loro abitanti, ma l’intero pianeta. La sfida è quindi ideare strumenti che rendano in grado di capire meglio, interpretare e monitorare la criosfera terrestre); infine la sezione “A universe of beauty and wonder” (attraverso telescopi, satelliti e missioni esplorative nel sistema solare, stiamo imparando sempre di più sulla nostra galassia: la missione è quindi di pensare seriamente a essere creativi riguardo alle scienze spaziali e all’esplorazione, da un punto di vista scientifico, tecnologico ma anche artistico). 
A giudicare i progetti, che dovranno essere presentanti in inglese, sarà una giuria di primo piano, che al suo interno vanta il primo astronauta italiano Franco Malerba, Giorgio Magistrati dell’Agenzia Spaziale Europea, Valentina Sumini del MIT di Boston, Charles Rubenstein dell’Associazione Ingegneristica Internazionale IEEE.

“Nasa Space Apps Challenge è anche un’opportunità per imprese in cerca di nuovi talenti. Lo scorso anno - ricorda il direttore generale della Confartigianato provinciale, Pietro Francesco De Lotto - Vicenza ha avuto il privilegio di entrare tra le città dello ‘Space Apps’ Challenge e il successo è stato immeditato: non solo l’evento ha richiamato numerosi partecipanti anche da fuori provincia, ma due progetti vicentini hanno ottenuto la nomination a livello globale e uno, creato da quattro studenti dell'Istituto Rossi, ha proseguito la propria corsa fino alla finale con il progetto FireDrones”. 
Infatti, oltre al premio in denaro per i primi tre classificati (rispettivamente di 1.300, 1.000 e 700 euro) offerto dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, i primi due classificati saranno ammessi alla selezione globale della NASA che individuerà (dopo circa un mese) i vincitori mondiali per ciascun challenge, mentre il team che si è aggiudicato il favore del pubblico vicentino parteciperà alla selezione globale della NASA per la categoria People's Choice. 
In più, per i vincitori a livello mondiale ci sarà l'opportunità di assistere a un lancio della NASA negli Stati Uniti.

Proprio tenendo conto dei numeri dello scorso anno, i posti disponibili per questa edizione sono 250. Le iscrizioni sono già aperte e ad oggi si sono prenotati già in 120 (https://2018.spaceappschallenge.org/locations/vicenza).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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