Inquinamento da PFAS, Puppato: Zaia non ha più scuse, deve intervenire
Venerdi 27 Maggio 2016 alle 17:28 | 0 commenti
"Dopo quanto il Cnr ha chiarito in audizione al Senato, il presidente della regione Veneto Luca Zaia non ha più scuse. Deve intervenire, stabilendo obiettivi di qualità per le acque e quindi tagliando pesantemente le emissioni delle sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) nella zona compresa tra le province di Vicenza, Rovigo, Verona e Padova, dove le acque di distribuzione di ben 24 comuni superano le soglie di pericolo per questi agenti chimici e dove opera l'industria Miteni. Sono almeno 10 anni che in Veneto si prende tempo, rimpallando le responsabilità . Ma non si può essere federalisti a targhe alterne: compete alla Regione mettere in campo una soluzione e quindi deve farlo subito".
Lo dice la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie e componente della Commissione Ambiente, eletta in Veneto, che su questa vicenda sta presentando una seconda interrogazione parlamentare. La senatrice Puppato sottolinea come "i PFAS sono sostanze molto usate nell'industria, a rischio cancro per l'uomo, che possono provocare infarto, ictus, ipertensione, diabete e tante altre patologie. In altri paesi europei sono stati limitati già più di 10 anni fa".
"In Commissione Ambiente al Senato - spiega Puppato - il Cnr ha chiarito che nel 2006 ha effettuato una ricerca per conto dell'Ue per capire come impattavano i PFAS sui grandi fiumi europei. Al confronto con il Reno, il Danubio e la Loira, il Po è risultato il più inquinato dai PFAS. Ma le ipotesi sulle cause si sono presto ristrette alla Miteni, allora Mitsubishi, perché nelle zone circostanti si rileva uno sforamento dei valori di soglia nelle acque da 100 a 500 volte superiore a quanto avviene in altre zone e regioni d'Italia. In più, dal 2006 con la direttiva acque, l'Unione europea ha superato il concetto di limite di emissione e si è concentrata sulla qualità dei corpi idrici. Superare di 500 volte i valori di soglia per sostanze che in altri paesi sono state messe al bando non è tollerabile. La Regione Veneto, invece che intervenire come può fare (lo dimostra il fatto che sui fanghi da riutilizzare in agricoltura ha emanato precise indicazioni più restrittive che in Lombardia, per esempio), Zaia gioca al rimpallo e giocare al 'mal comune mezzo gaudio', sostenendo che il problema in Italia è diffuso. Ora abbiamo chiarito che ciò non è vero. Nell'interrogazione - conclude Puppato - chiedo anche che il governo intervenga per tutto il territorio italiano sul tema dei PFAS, ma intanto il Veneto può e deve intervenire, visto che la situazione più grave del Paese ricade proprio nel nostro territorio".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.