Smog, Vicenza maglia nera per il Veneto e la terza peggiore città d'Italia. Legambiente: si cambi modo di pensare e di vivere
Venerdi 29 Gennaio 2016 alle 17:25 | 2 commenti
Presentata oggi 29 gennaio l’indagine di Legambiente “Mal’Aria 2016†sull’inquinamento atmosferico nelle città . Il circolo di Legambiente Vicenza con il presidente Luigi Lazzaro denuncia che i dati sul PM10 rivelano una situazione critica per la città berica: “la situazione descritta è quella di un Paese in cui le città sono soffocate dalla morsa dell'inquinamento atmosferico e Vicenza ricopre un ruolo di prim'ordine in tutto questo: è maglia nera per il Veneto e la terza peggiore città d'Italia. Noi proponiamo che si cambi modo di pensare e di vivere per riprenderci il diritto a respirare aria pulitaâ€.
Di seguito l'analisi dettagliata di Legambiente sul dossier:
A dicembre 2015 l’Italia ha vissuto un’emergenza che si sta riproponendo di nuovo con l’inizio del 2016: le città sono letteralmente soffocate dalla morsa dell’inquinamento atmosferico. Basta fare un giro (non necessariamente tra le strade del centro) per percepirlo chiaramente. A ribadire la gravità della situazione si aggiungono oggi i dati di Legambiente. Esce infatti proprio oggi il dossier “Mal’aria†dell’associazione. I dati derivano dai rilevamenti e dalle elaborazioni delle Arpa, delle Regioni e delle Province.
Di anno in anno vediamo il ripetersi di una situazione davvero allarmante, nella quale il Veneto, e in particolare la città di Vicenza, ricoprono un ruolo di prim’ordine, purtroppo in senso negativo. Vicenza infatti si conferma maglia nera per la Regione e per il secondo anno anche la terza peggiore del Paese, in netto peggioramento dal 2014, in cui ricopriva la dodicesima posizione.
Sono stati infatti 110 nell’anno appena concluso, i giorni nei quali sono stati superati i valori stabiliti come limite dalla normativa europea (50 μ/m3), per il PM10. Si tratta di pericolose sostanze inquinanti delle dimensioni inferiori ai 10 μ che hanno origine spesso di natura antropica (derivano dall’usura dell’asfalto e dei pneumatici, dalla combustione dei motori, da quella degli impianti di riscaldamento, solo per citarne alcune). Si tratta di sostanze particolarmente nocive per la salute. La legge prevede anche che nell’arco dell’anno i superamenti di tale limite non debbano essere più di 35. Capiamo bene che per la nostra città si tratta di più del triplo dei giorni consentiti.
I rilevamenti permettono di misurare quella che per ogni giorno è stata la concentrazione media: 44,2 μ/m3, quotidianamente al di sopra della media giornaliera stabilita per legge, un valore davvero troppo alto, soprattutto se consideriamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fissato in 20 μ/m3, la soglia che non andrebbe superata. Critica è la situazione che riguarda anche il PM2,5 e l’ozono. Per quanto riguarda il primo Vicenza è, insieme a Padova e Venezia per il Veneto, una delle città che dal 2011 (anno in cui sono iniziati i rilevamenti dell’Arpa per questi composti) ha raggiunto il livelli più elevati. La situazione a livello nazionale con gli anni è migliorata, nel 2014 nessuna città del Veneto ha superato il limite dei 25 μ/m3 (entrato però in vigore dal 1 gennaio 2015), ma se si fa riferimento ai limiti raccomandati dall’OMS (10 μ/m3) la situazione cambia completamente.
Per quanto riguarda l’ozono Vicenza è per il 2015 tra le città che hanno superato la soglia dei 25 giorni in cui si è andato oltre la media mobile di 120 μ/m3 sulle 8 ore, in base ai dati registrati da tutte le centraline del territorio comunale. C’è da dire, se può essere consolatorio, che delle 28 città interessate dal superamento, la nostra è l’ultima.
Il Comune di Vicenza ha aggiornato il Piano di Azione, Tutela e Risanamento dell’Atmosfera della città nel 2012. Il piano prevede tutta una serie di interventi che andrebbero messi in opera il prima possibile, ma i fondi stanziati di anno in anno e gli interventi a rilento non riescono ad essere incisivi nel risanamento della qualità dell’aria. Come gli interventi emergenziali presi a dicembre dalla Provincia e dal Comune di Vicenza che pur essendo nella giusta direzione sono poco più.
che palliativi e non riescono a tamponare il problema, men che meno a produrre un cambiamento culturale nella popolazione, fondamentale per risolvere l'avvelenamento dei nostri polmoni.
Il blocco del traffico, il divieto di utilizzo di camini e stufe a basso rendimento energetico, la riduzione delle temperature del riscaldamento e l'obbligo di spegnere il motore durante l’arresto prolungato nel tempo, devono essere non solo consigli, ma regole che prevedano controlli in grado di farle applicare. Con una semplice ispezione si troverebbero facilmente migliaia di condomini vicentini con temperature ben più alte dei 19 gradi consentiti. Se nessuno controlla e sanziona a cosa serve fare il regolamento? In gennaio dell’anno scorso Legambiente Vicenza nel Comunicato che accompagnava l’uscita di “Mal’aria 2015†giungeva alle stesse conclusioni: il problema non è il bello o il brutto tempo come si sente dire da giornali e tv, ma una mobilità ancora troppo orientata alla gomma. Serve puntare sulla ciclabilità e sul trasporto pubblico, ma i dai di “Ecosistema Urbano XXII†indicano che a Vicenza, se per quanto riguarda la prima la situazione sta lentamente migliorando, per la seconda invece si parla di una diminuzione, dal 2012 ad oggi, sia dell’offerta in termini di percorrenza annua per abitante, sia del numero dei passeggeri che realmente usufruiscono dei servizi. Noi non ci stanchiamo e continuiamo a gridarlo a gran voce: bisogna cambiare rotta.
Clicca QUI per vedere il dossier Mal'Aria 2016
Clicca QUI per avere accesso ai dati regionali sui giorni di sforamento da PM10
Clicca QUI per vedere l’intero documento di Legambiente Vicenza ed i consigli su come intervenire realmente.
Così si muore molto prima. Ma l'Assessore competente e il Sindaco cosa fanno?
Perché Legambiente NON li denuncia?
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