Indipendenza Veneta: Barroso ci dà ragione
Venerdi 29 Marzo 2013 alle 14:14 | 0 commenti
 
				
		
Gianluca Busato, Indipendenza Veneta - Il diritto internazionale prevede già il diritto di autodeterminazione e non serve modificare i trattati europei per ottenere l’indipendenza del Veneto.
Oggi i quotidiani riportano alcune polemiche sulle risposte di Josè Maria Barroso all’interrogazione dell’europarlamentare Bizzotto sull’indipendenza del Veneto. Sono andato a vedere di cosa si trattava e ritengo che tali polemiche siano fuori luogo.
Anzi, forse al posto di  Barroso avrei risposto anch’io così, perché le domande non permettevano  altro tipo di risposta. Andiamo a vedere di cosa si trattava, al di là del polverone che alcuni sollevano. L’on. Bizzotto dopo una premessa anche condivisibile ha chiesto al  presidente della commissione europea se ha valutato di proporre una  modifica dei trattati europei affinché in essi sia garantito il diritto  all’autodeterminazione di quei popoli che ne facciano richiesta anche  all’interno dell’Unione europea. Ma come poteva Barroso dire di sì? Non è  certamente il suo ruolo quello di proporre modifiche ai trattati  europei su tale punto. Rispondendo sì avrebbe tra l’altro implicitamente  ammesso che oggi l’unione europea non riconosce il diritto di  autodeterminazione dei popoli. Ma così non è e sul punto Barroso si era  già pronunciato favorevolemente qualche mese fa affermando che, in caso  di processo di indipendenza di un territorio parte di uno stato membro  “si dovrà trovare e negoziare la soluzione ricorrendo all’ordinamento  giuridico internazionaleâ€.
 			In altri termini, non è necessario che l’Unione Europea modifichi gli  attuali trattati europei, perché il diritto di autodeterminazione dei  Popoli è già previsto, riconosciuto e garantito dal diritto  internazionale, oramai da decenni aggiungo io. Il suo no è quindi ovvio e  dal mio punto di vista rassicurante, perché altrimenti il percorso  democratico, pacifico, legale ed elettorale per l’indipendenza veneta  avrebbe avuto uno stop in attesa appunto che l’Unione Europea  modificasse i propri trattati: ciò avrebbe comportato fermare il  processo indipendentista per anni e anni, con interminabili discussioni  tra gli stati membri.
 			La seconda domanda non era molto diversa. L’on. Bizzotto ha chiesto a Barroso se intendeva aprire dei tavoli di confronto per trovare soluzioni non  ancora presenti nei trattati europei e nel diritto derivato e per  creare un dialogo fra le proprie istituzioni, gli Stati membri e quei  popoli europei che, pur avendo cittadinanza in uno Stato membro ed  essendo quindi cittadini dell’Unione (conformemente all’articolo 20 del  TFUE), rivendicano il loro diritto all’autodeterminazione da ottenere  attraverso un referendum libero e democratico. Anche in questo caso il  presidente della commissione europea ha risposto molto bene con un no  secco.
 			Il no significa che i popoli d’Europa che intendono portare avanti il  percorso di indipendenza non devono vedersi riconosciuto il proprio  diritto di autodeterminazione in seguito all’apertura di non meglio  precisati tavoli giuridici, ma devono perseguire, senza indugio, il  proprio diritto all’indipendenza nel segno del diritto internazionale  già presente, conclamato, riconosciuto e praticato da tantissimi paesi  del mondo. Nessun tavolo può fermare qualcosa che è immanente ad ogni  Popolo, in quanto diritto supercostituzionale e naturale.
E nessun popolo, aggiungo io, deve farsi rallentare dalla mancata assunzione di responsabilità politica da parte dei propri rappresentanti istituzionali.
Via libera quindi al percorso individuato da Indipendenza Veneta che ha rivoluzionato il quadro politico della nostra regione.
Via libera all’indizione nel più breve tempo possibile al referendum per l’indipendenza del Veneto.
La libertà di azione dei Popoli e degli individui è riconosciuta proprio dall’Unione Europea nell’art. 5 della Convenzione Europea per i diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali laddove recita che “la libertà è uno dei diritti inviolabili dell’uomo e deve poter essere esercitataâ€.
Barroso con i suoi no lo ha confermato: l’indipendenza veneta si può fare. Anzi, si deve fare, e in fretta.
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