Incontro sindacale sui tagli in Ftv. Filt-Cgil: "A pagare non possono essere solo i lavoratori"
Martedi 30 Agosto 2011 alle 16:26 | 0 commenti
Massimo D'Angelo Filt Cgil -  le OO.SS dei Trasporti si sono incontrati in Provincia con L’Assessore Sandonà che nel manifestare attenzione alle problematiche poste, principalmente sull’allungamento dei nastri lavorativi, sui bassi salari dei giovani assunti in FTV, sul blocco degli scatti d’anzianità , ha chiesto qualche giorno di tempo per dare risposte alle richieste sindacali.
Bisogna decidere in fretta.
E’ inammissibile che il ritardo e la negligenza che i nostri Amministratori hanno manifestato per incrementare la mobilità in questa Provincia la debbano pagare i lavoratori ai quali oggi si chiedono ulteriori flessibilità sui turni di lavoro.
A tal proposito ci sentiamo in dovere di ricordare che Vicenza convive da sempre con un dato allarmante.
E’la provincia del Veneto che ha il servizio maggiormente frazionato, in quanto è articolato in ben 17 unità di rete, nella quale operano 15 aziende titolari di contratto di servizio con le amministrazioni locali affidatarie.
Questo dato allarmante è uno sperpero di denaro pubblico perché alla frammentazione del servizio corrisponde la frammentazione delle risorse pubbliche, complessivamente pari nell’insieme del bacino vicentino ad un corrispettivo totale da contratto di servizio di quasi 20 milioni di euro/anno, di cui poco più di 12 milioni per l’extraurbano e poco meno di 8 milioni per l’urbano.
Prima di tagliare sul costo del salario e sulla soppressione delle corse, che determinerebbero la morte del trasporto pubblico locale, bisogna subito pensare a:
1.    L’urgente decollo della Società Consortile tra AIM e FTVÂ
2.    Un piano di riordino dell’esercizio che possa recuperare i Km fatti a vuoto
3.    Una seria politica di lotta all’evasione;
4.    Una più attenta gestione dei costi per le spese generali, sponsorizzazioni, consulenze, politiche relative ad acquisti, appalti.
I lavoratori sono pronti a fare la loro parte di sacrifici ma contestualmente necessita che chi amministra il trasporto pubblico locale ascolti il comune sentire dei lavoratori e di tutte quelle entità sociali (cittadini, studenti, associazioni, comitati) che si battono per un interesse generale, come quello per la difesa di un servizio pubblico.
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