In vetrina anche alla libreria Galla “Vicenza. La città sbancata”: un onore ripensando a Vatilileaks... Arriva la prima ristampa
Martedi 21 Giugno 2016 alle 21:32 | 0 commenti
“Vicenza. La città sbancata" è arrivato anche nelle librerie di Vicenza e provincia, oltre che nelle edicole. E mentre, superando ogni più ottimstica previsione, abbiamo dovuto già ricorrere alla prima ristampa del libro di VicenzaPiù sulle vicende passate e recenti della Banca Popolare di Vicenza raccontate “senza filtri†dalla redazione del nostro quotidiano web, le 342 pagine di giornalismo-testimonianza conquistano anche le vetrine dei librai di Vicenza, dalla Mondadori in stazione alla Traverso in Corso Palladio fino alla libreria Galla in piazza Castello all'inizio di corso Palladio e di fronte a quel Palazzo Bonin Longare dove si consumavano le gesta di Giuseppe Zigliotto, presidente per due mandati di Confindustria, membro dal 2003 del Cda della BPVi targata Zonin e ora con lui indagato, cosa che non era difficile prevedere leggendo per tempo gli articoli scritti da VicenzaPiù sulla ex Popolare fin dal 13 agosto 2010 e ora raccolti nella pubblicazione best seller della settimana per la saggistica.
Esponendo in vetrina “Vicenza. La città sbancata†dopo la scaramuccia con noi per un articolo di VicenzaPiu.com riguardo ai best-seller su Vatileaks di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi che in quel caso non avevano subito guadagnato la sua prestigiosa ribalta, il titolare Alberto Galla ha dimostrato che fa bene "scambiarsi" le idee, con le persone intelligenti. E per noi la scelta fatta da un libraio colto e affabile, come è il neo membro del Cda del Cuoa, è un buon augurio per il crescente successo del libro di VicenzaPiù sulla incredibile vicenda della BPVi. Su cui "quello che dovevate sapere noi ve lo avevamo detto. Da sempre".
La prova? Le vetrine e le edicole che aprono gli occhi ai vicentini.
E gli ordini in costante crescita della versione eBook su Amazon e sulle principali piattaforme di e-commerce oltre che i libri cartacei acquistati sempre via Amazon da chi è fuori Vicenza dimostrano una volta di più che a voler conoscere i perchè di una "truffa" come quella subita sono tutti i 118.000 soci della BPVi.
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