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In Veneto quasi 1 donna su 3 ha subito violenza fisica o sessuale. Costo di 1,3 miliardi

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 20 Febbraio 2014 alle 16:30 | 0 commenti

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Intervita Onlus - E’ arrivata oggi a Padova la quinta delle 14 tappe del tour “Le parole non bastano più” di Intervita Onlus, realizzato grazie alla collaborazione di Ubi Banca, per dire basta alla violenza sulle donne, sensibilizzare l’opinione pubblica sulle dimensioni del problema e incontrare le Istituzioni locali per confrontarsi con chi sul territorio lavora ogni giorno per contrastare questo fenomeno.

In Veneto, 1 donna su 3 ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. E ancora, 2 su 5 sono state minacciate, spinte, afferrate e colpite con violenza. Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, la sola regione Veneto sostiene anche gli effetti in termini economici per una cifra allarmante di oltre 1,3 miliardi di euro[2].

La tappa veneta di “Le parole non bastano più” – che ha preso il via nel giorno di San Valentino e terminerà a Roma il giorno della Festa della Donna – ha visto un duplice appuntamento: un workshop dal titolo “Quali investimenti per strategie di contrasto alla violenza contro le donne?” che si è svolto, con il Patrocinio del Comune di Padova, presso l’Aula Magna Facoltà di Sociologia, hanno partecipato tra gli altri Fabio Verlato, Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche dell’Immigrazione Comune di Padova; Ilenia Mezzocolli, Dirigente medico del Pronto Soccorso, Reparto per i casi di violenza e maltrattamento Azienda Ospedaliera Ospedaliera di Padova, Silvana Bortolami, Direttrice Ufficio Unico Pari Opportunità-Azienda Ospedaliera di Padova, Antonella Ferrandino, Responsabile Unità di Progetto Accoglienza e Immigrazione (Upai) Comune di Padova, Milvia Boselli, delegata del Sindaco alle Politiche della Pace e Pari Opportunità Comune di Padova, Franca Bimbi Docente di Sociologia-Dip.FISPPA Università di Padova, per confrontarsi sulle buone pratiche di intervento. La sera, dalle finestre del Palazzo del Bo, ha preso vita un evento di sensibilizzazione dedicato ai cittadini. Un evento dal forte impatto emotivo, dove la voce è protagonista per coinvolgere spettatori e passanti in un mondo fatto di urla, minacce e botte che le donne vittime di violenza - e spesso i loro bambini – vivono quotidianamente. La violenza domestica per un giorno occupa le vie delle città, diventando qualcosa di pubblico, impossibile da ignorare. La violenza, infatti, non è mai un fatto privato, riguarda tutti noi. Solo impegnandoci in prima persona possiamo fermarla.

Ogni 3 giorni, in Italia, una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare e denuncia l’accaduto solo il 7,2% delle vittime. In un anno più di 1 milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando a sommare la vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 casi al giorno, sono gli episodi di stalking, segnalati all’autorità di polizia da quando esiste lo strumento legislativo.

“Dalla nostra indagine è emerso che tra le donne che subiscono violenza solo il 3% ricorre a cure ospedaliere. Perché? Principalmente per vergogna e per paura. Nella stragrande maggioranza dei casi sono gli stessi maltrattanti a provvedere a cure e medicazioni per nascondere i segni o ad accompagnare le vittime al pronto soccorso, pronti a intervenire nel caso di domande scomode. E’ necessario assicurare che le donne trovino ambienti accoglienti e multifunzionali dove personale specializzato possa garantire cure mediche e psicologiche offrendo la massima tutela e riservatezza – spiega Marco Chiesara, Presidente Intervita Onlus. Vogliamo restituire alle donne colpite da violenze fisiche e psicologiche la loro dignità e per questo crediamo che SOStegno Donna sia un modo concreto per stare loro vicino”.

Il Pronto Soccorso è il luogo dove si può far emergere la violenza domestica, perché nonostante la maggior parte delle donne maltrattate scelga il silenzio, è qui che queste si rivolgono quando decidono di chiedere aiuto. Intervita con il progetto SOStegno Donna mira a garantire 3 sportelli di assistenza psicologica e sociale aperti l’intera giornata - H 24, sette giorni su sette - nei Pronto Soccorso di 3 aziende ospedaliere. SOStegno Donna non solo protegge la vittima di violenza, somministrandole le cure necessarie al riparo dal controllo del maltrattante ma permette di riconoscere e affrontare efficacemente la violenza attraverso la presa in carico d’urgenza e l’indicazione dei servizi di supporto sul territorio. In un anno, sono 900 donne le donne vittime di violenza a cui SOStegno Donna potrà dare un aiuto. E 150 persone, tra medici e infermieri, saranno coinvolte in una formazione specializzata per riconoscere i maltrattamenti e maturare le competenze per dare ascolto e indirizzare le donne giunte in Ospedale verso lo Sportello a loro dedicato.

La campagna LE PAROLE NON BASTANO PIU’ e il progetto SOStegno Donna hanno ricevuto il sostegno di UBI BANCA e si svolgono con la Media Partnership della 27esima Ora, blog del Corriere della Sera.

 

LA NUMERAZIONE SOLIDALE

Dal 20 febbraio al 10 marzo è possibile contribuire a “Le parole non bastano più”  con un sms da 2 euro al 45508 da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, e Nòverca; oppure 2 euro da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb, TeleTu e TWT.

 

UBI BANCA SOCIAL BOND

UBI Banca sostiene  il progetto “SOStegno Donna” di Intervita con una serie di strumenti messi a disposizione dei clienti in tutte le filiali bancarie del Gruppo oltre che attraverso i servizi di internet banking. Tra questi rientra il Social Bond UBI Comunità per Intervita: un’obbligazione destinata ai risparmiatori che presenta le caratteristiche tipiche di un investimento obbligazionario, tra cui la garanzia di rimborso del capitale e un tasso di rendimento allineato a quello di titoli assimilabili, ma permette al contempo di sostenere Intervita. Ubi Banca, infatti, corrisponderà a titolo di liberalità lo 0,5% di quanto raccolto per finanziare il progetto SOStegno Donna.

E’ possibile sostenere le iniziative di Intervita anche direttamente effettuando una donazione mediante un bonifico bancario sul conto intestato a Intervita Onlus presso UBI Banco di Brescia, IBAN IT10R0350001630000000057407, oppure attraverso l’Internet Banking Qui UBI (funzione “Bonifico per iniziative solidali).

 

Il TOUR

La violenza domestica non è un fatto privato, per questo Intervita coinvolge e attira l’attenzione di tutti: dal 14 febbraio a Milano all’8 marzo a Roma arriva in 14 città italiane un evento di piazza dal forte impatto emotivo dove in un crescendo di tensione si spinge a riflettere su cosa significa vivere la violenza più nascosta. Il tour affiancherà agli eventi di Piazza un ciclo di workshop dal titolo “Quali investimenti per strategie di contrasto alla violenza contro le donne?” per coinvolgere le realtà locali nell’individuare e condividere le misure più efficaci per contrastare questo fenomeno.

Le date: Milano (14/02), Torino (17/02), Genova (18/02), Trento (19/02), Padova (20/02), Bologna (21/02), Firenze (24/02), Ancona (25/02), L’Aquila (26/02), Napoli (27/02), Bari (28/02), Palermo (3/03), Cosenza (5/03), per chiudere con un grande evento a Roma (8/03).

 

LE VOCI

La voce (insieme ai rumori) è l’unico elemento con cui si intuisce che sta per scatenarsi un fenomeno di violenza. Per la prima volta in Italia, Intervita Onlus propone un nuovo modo di parlare di violenze sulle donne e il soggetto principale della campagna non è un volto tumefatto, ma le voci di doppiatori noti che nelle piazze italiane riportano i passanti ad una dimensione – quella del litigio – che il più delle volte viene vissuta da chi ascolta e da chi la subisce in un contesto privato. Ha sostenuto la realizzazione della campagna Beep Studios di Roma.

 

PRESENTI AL WORKSHOP DI PADOVA

Fabio Verlato, Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche dell’Immigrazione Comune di Padova; Alberta Contarello, Coordinatrice Dottorato in Scienze Sociali; Alessandro Volpi, Responsabile Programma Italia Intervita Onlus; Valeria Emmi Coordinatrice Progetti Area Programma Italia Intervita Onlus; Giovanna Badalassi, Ricercatrice Intervita Onlus; Ilenia Mezzocolli, Dirigente medico del Pronto Soccorso, Reparto per i casi di violenza e maltrattamento Azienda Ospedaliera Ospedaliera di Padova; Silvana Bortolami, Direttrice Ufficio Unico Pari Opportunità-Azienda Ospedaliera di Padova; Antonella Ferrandino, Responsabile Unità di Progetto Accoglienza e Immigrazione (Upai) Comune di Padova; Marco Ferrero, Avvocato-Acli Veneto, Asgi, Unar; Milvia Boselli, delegata del Sindaco alle Politiche della Pace e Pari Opportunità Comune di Padova,; Patrizia Zantedeschi, Responsabile Centro Veneto Progetti Donna; Pamela Pasian, Dottoranda iin Scienze Sociali Unipd; Angela Toffanin, Ph.D. in Scienze Sociali Unipd; Franca Bimbi Docente di Sociologia-Dip.FISPPA Università di Padova

 

L’IMPEGNO DI INTERVITA ONLUS A FAVORE DELLE DONNE

Intervita Onlus, da sempre impegnata nella tutela dell’infanzia, ha riscontrato sul campo che le mamme, e ancora più in generale le donne, sono da sempre vittime di violazioni inaccettabili dei loro diritti umani fondamentali. Ancora troppe donne sono discriminate, insediate e manipolate. Promuovere il loro benessere, la loro tutela significa anche tutelare i bambini e difendere le famiglie stesse. Donne e bambini sono dunque un binomio inscindibile, perché quando una donna vede riconosciuti i propri diritti, a qualunque livello e in qualunque contesto, diventa la prima figura protagonista per la difesa dei diritti dei propri figli e di tutti i bambini in generale. Lavorando con i bambini, non potevamo quindi restare indifferenti di fronte a situazioni di violenza, di soprusi  e di maltrattamenti nei confronti delle donne, inaccettabili e spesso dimenticati. E’ per questo, dunque, che la difesa dei diritti delle donne e la  lotta contro ogni forma di violenza di genere è diventata una delle priorità dell’intervento di Intervita nei territori dove opera.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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