In Veneto cala il reddito disponibile pro capite
Martedi 22 Gennaio 2013 alle 15:22 | 0 commenti
Findomestic - Questi sono i principali risultati della diciannovesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto, presentato oggi a Padova. Nel 2012 la flessione del reddito disponibile pro capite nella Regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% rispetto al -2,3% dell’Italia); l’indicatore si è attestato sui 19.426 euro pro capite, valore più elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di quasi 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est.
I settori di spesa
In Veneto la stretta sul reddito disponibile sperimentata nel 2012 si è riflessa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli: l’indicatore si è attestato sui 2.307 euro, evidenziando un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est).
Auto e moto
Rispetto alla media nazionale le auto nuove, usate e i motoveicoli, hanno mostrato contrazioni lievemente più modeste, pari ad un -20,4% nel primo caso, al -13% nel secondo e -19% per le moto. Le flessioni nazionali sono state rispettivamente del 22,2% del 12% e del 20.4%.
Nel 2012 si sono immatricolate 106.264 auto nuove, di cui 82.842 da parte delle famiglie e le restanti da parte delle aziende e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Se si passa ai motoveicoli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro.
Mobili
In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, si sono registrate flessioni più ampie della media nazionale: -7,3% rispetto al -6.8% italiano: la spesa complessiva è infatti passata da 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa dai 735 ai 666 euro.
Elettrodomestici
Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato gli acquisti di elettrodomestici che hanno visto una flessione del 8,7% contro quella nazionale del 6,8%. Gli acquisti si sono contratti dai 366 mln di euro ai 334, con la spesa media che è passata da 177euro a 160 euro.
Elettronica di consumo,
La contrazione è stata decisamente più forte che in Italia con un -17,8 contro una flessione nazionale del 11,8%. I consumi complessivi sono infatti passati da 274 mln di euro ai 225 e la spesa per famiglia da 133 euro a 107.
Information Technology
Il comparto ha registrato in regione un deciso incremento +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 mln di ero ai 194 e quella media da 92 a 93 euro per famiglia.
Le province
Nel 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 €) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 €, Belluno con 19.691 € e Verona con 19.629 €. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 €) e Treviso (18.704 €). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 €) dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale.
Relativamente al mercato automobilistico Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln €; subito dietro, con 272 mln €, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln €), Venezia (214 mln €), Vicenza (211mln €), Rovigo (70 mln €) e Belluno (55 mln €). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln €. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo dei comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln €.
Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano rispettivamente al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln €. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica.
Andamento simile per il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln €) e Belluno (15 mln €), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln €, Verona 62 mln €, Vicenza e Treviso 60 mln € e Venezia 59 mln €.
Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln €, a pari merito Verona e Venezia con 41 mln €, seguite da Treviso ( 40 mln €) e Vicenza (39 mln €). Restano in ultime posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln €) e Belluno (10 mln €).
Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln € e 36 mln €. Seguono Treviso e Verona (35 mln €) e Vicenza (34 mln €). Chiudono Rovigo (9 mln €) e Belluno (8 mln €).
Alcune tendenze che si riscontrano anche in Veneto
Anche in quest’area gli eventi politico – economici degli ultimi anni hanno fortemente impattato sul concetto di fiducia, instaurando un modello più aderente e controllabile dai singoli individui. Aumenta la fiducia nella sfera privata, nella famiglia, negli amici, nelle comunità solidali o in quanti sono in grado di fornire aiuto, spesso vicendevole. Si afferma sempre di più il concetto che l’unione tra individui può fare la differenza.
Per contro, allontanandosi dalla sfera del privato, Forze Armate, Esercito e Presidenza della Repubblica sono le istituzioni che più godono della fiducia degli abruzzesi. Tra i soggetti degni più affidabili emergono gli scienziati, i giornalisti, gli imprenditori e i comici, per competenza e capacità di innovare, oppure perché svolgono un ruolo di denuncia. Il contesto pubblico è in caduta verticale: rappresenta una realtà astratta e “distanteâ€, verso la quale ci si sente impotenti. Tra i soggetti che perdono fiducia sono da annotare i politici, i professionisti della finanza, gli immobiliaristi e gli agenti di vendita.
In un contesto di fragilità socio-economica evidente anche la spesa delle famiglie venete nel 2013 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile. La contrazione della spesa è intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio. La tipologia di beni maggiormente sacrificata è stata quella dei durevoli, il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie. Nel 2013 hanno fatto eccezione le spese relative al comparto dell’informatica.
Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora fortemente condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con una forte attenuazione rispetto al 2013, la domanda di beni durevoli si manterrà ancora in moderato calo, non riuscendo quindi ad imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.
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