Quotidiano | Categorie: Fatti

In bici si muore; dopo Gianfanco Zaltron a quanti altri toccherà?

Di Lettere al direttore Domenica 2 Settembre 2018 alle 20:28 | 0 commenti

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Il 14 agosto è toccato a mio fratello, Gianfranco Zaltron, ma quante persone ancora dovranno morire prima che gli amministratori delle città-sindaci e assessori- capiscano che la priorità deve essere il cittadino e la sua sicurezza? Una mobilità sicura e sostenibile è qualcosa che dobbiamo pretendere, qualcosa a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. Nella maggior parte dei casi nella nostra città siamo in presenza di piste ciclabili che si interrompono bruscamente lasciando il ciclista in balia di rotatorie e/o strade super trafficate e pericolose. Cosa c'è di viabilità e di strade sicure in tutto questo? In bici si muore.

Serve capire che chi gira in bici sulle strade a fianco delle auto rischia costantemente la vita. Serve cultura e serve rispetto della vita perché con la vita non si scherza e la vita si può spezzare in un attimo falciati da un auto mentre si e' in sella alla bicicletta 

E molto spesso l'investitore nel momento dell'impatto era impegnato in una conversazione telefonica o stava scrivendo o leggendo un messaggio o era intento a fare altro.

Non accettiamo tutto questo... è una questione di civiltà e di rispetto verso gli altri.

In bici si va a scuola, si va al lavoro, si viaggia nel rispetto dell'ambiente. In bici non si inquina ma chi va in bici va protetto, va tutelato, sono utenti vulnerabili e come tali vanno protetti devono essere messi cioè nelle condizioni di viaggiare in sicurezza. E' un dovere!

Scarsa sicurezza e pochi percorsi riservati agli "utenti deboli" questa è la situazione in generale in Italia così come a Vicenza.

Cosa aspettano i politici amministratori a rendere le strade più sicure ?

Con quale visione di tutela e di sicurezza dei cittadini sono state studiate e realizzate opere che non garantiscono questa sicurezza?

Quante persone dovranno morire ancora prima che si intervenga con un progetto serio ?

Non accettiamo, pretendiamo maggiore sicurezza per noi e per gli altri.

Liliana Zaltron

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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