Imu, nel 2012 in 61 Comuni i vicentini hanno pagato di più rispetto all'Ici 2007
Giovedi 13 Giugno 2013 alle 18:07 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Imu sulla prima casa più salata in 61 Comuni del Vicentino nel 2012 rispetto all'Ici del 2007. Ad evidenziarlo sono Gino Ferraresso, del Dipartimento di stato sociale della Cgil di Vicenza, e Igino Canale, segretario generale provinciale dello Spi, che, grazie allo Spi Cgil regionale, hanno elaborato i dati sulle aliquote Imu applicate da tutti i Comuni della provincia di Vicenza lo scorso anno, per quanto riguarda l'abitazione principale, pertinenze, altri fabbricati, aree fabbricabili, immobili rurali strumentali, terreni agricoli e coltivatori diretti.
I dati sono stati successivamente confrontati con l'Ici pagata sei anni fa, prendendo come riferimento una prima abitazione (categoria A3 con rendita catastale da 500 euro) ed un garage (categoria C6 con una rendita catastale da 100 euro).
Per quanto riguarda le aliquote Imu sulla prima casa, applicate dai Comuni nel 2012, il rapporto mette in evidenza che ben 103 Comuni su 121 hanno applicato l'aliquota base dello 0,4 per cento. Tra questi, figurano Arzignano, Bassano del Grappa, Schio, Thiene, Vicenza e Valdagno. Tre Comuni, invece, hanno applicato l'aliquota più bassa. Si tratta di Asiago (0,2 per cento), Gallio (0,3 per cento) e Roana (0,2 per cento). I restanti 15 hanno innalzato la percentuale. Ne sono un esempio, Costabissara (0,5 per cento), Grisignano di Zocco (0,45 per cento) e Torrebelvicino (0,55 per cento).
“Molti Comuni hanno accolto, in tutto o in parte, le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil lo scorso anno – spiegano Gino Ferraresso e Igino Canale -. Avevamo chiesto, tra le altre cose, che non venisse innalzata l’aliquota dello 0,4 per cento sulla prima abitazione; di considerare come abitazione principale quella lasciata libera dalla persona ricoverata presso strutture residenziali; di individuare almeno tre fasce di esenzione totale o parziale da calcolarsi in base al reddito ISEE e finalizzate a restituire, attraverso la costituzione di un fondo a carico del bilancio sociale, in tutto o in parte l’imposta pagata. Ad aprile di quest'anno, invece, abbiamo proposto, sempre unitariamente, di riformare l’Imu. Noi, infatti, non chiediamo di abolire l'imposta ma di esonerare solo i possessori di un’unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell’immobileâ€.
Comparando i dati 2012 con l'Ici 2007, si scopre che, in linea generale, la maggior parte dei vicentini lo scorso anno ha pagato di più. In 61 Comuni, infatti, l'importo da pagare è stato aumentato, e in alcuni casi anche in maniera sostanziosa. A Camisano vicentino, per esempio, si è pagato 107,49 euro in più, a Longare 137,86 euro in più e a Torrebelvicino addirittura 179,52 euro in più. Anche a Vicenza c'è stato un incremento che si è attestato sui 74,56 euro in più.
Quattordici sono i Comuni (Lugo, Nove, Sarego, Valdagno, per citarne alcuni) dove la cifra pagata è rimasta pressoché invariata. Le differenze sono minimali. Si aggirano intorno ai 5 euro. In 36 Comuni, invece, i cittadini hanno pagato meno. Ad Asiago la differenza è di 162,46 euro, a Roana di 191,72 euro e a Villaga di 61,44 euro.
“Guardando al 2013 – concludono i Ferraresso e Canale - la legge di stabilità ha previsto che quasi tutto l’intero gettito dell’aliquota ordinaria, lo 0,76 per cento, sia interamente versato nelle casse comunali e che i fabbricati facenti parte della categoria D (alberghi, istituti di credito, attività industriali e commerciali) versino invece l’intera quota allo Stato. Stando così le cose, nel 2013 i Comuni dovrebbero incassare dall’Imu molte più risorse dell’anno prima. Queste maggiori risorse potrebbero però di fatto azzerarsi a fronte di una contestuale diminuzione di trasferimenti da parte dello Statoâ€.
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